di Franca D.Scotti
Luca Patanè annuncia l’ampliamento del Gruppo Uvet con i due importanti centri studi Econometrica e Centro Studi Promotor, specializzati in analisi su mobility e mercato dell’auto
Il Gruppo Uvet, già di dimensioni imponenti, si arricchisce oggi di due nuove importanti componenti. Entrano a farne parte Econometrica e il Centro Studi Promotor.
Lo hanno annunciato in conferenza congiunta Luca Patanè, presidente del Gruppo Uvet e presidente di Confturismo-Confcommercio, e Gian Primo Quagliano, presidente di Econometrica.
L’occasione era data dalla 27a conferenza stampa del Centro Studi Promotor sulla situazione e le prospettive del mercato italiano dell’auto.
Soddisfazione da entrambe le parti.
A proposito dell’entrata di Econometrica e del Centro Studi Promotor nel gruppo Uvet, Gian Primo Quagliano, Presidente Econometrica ha dichiarato: “Sono particolarmente lieto dell’accordo raggiunto con il Gruppo Uvet perché la nuova collocazione consentirà ad Econometrica di intensificare il suo impegno nel settore della mobilità, mentre il Centro Studi Promotor continuerà con piena autonomia di giudizio, a condurre studi e analisi sul settore dell’auto ed estenderà anche il suo campo di studi all’intero settore della mobilità”.
Luca Patanè, Presidente Gruppo Uvet e Confturismo-Confcommercio ha così dichiarato: “Sono orgoglioso che Econometrica e il Centro Studi Promotor entrino a far parte di Uvet. L’ingresso di Econometrica servirà a realizzare ulteriori sinergie all’interno del Gruppo soprattutto con la business unit di fleet management mentre il Centro Studi Promotor darà un prezioso supporto per le nostri periodiche analisi e studi sulla mobilità e sul turismo”.
La convergenza di interessi si spiega, considerando che il Gruppo Uvet, leader nella fornitura di servizi e soluzioni innovative per viaggi leisure, mobility management, eventi, mice e pharma, con circa 2000 dipendenti e un giro d’affari di circa 2.9 miliardi di euro, si avvarrà dei servizi e degli studi di Econometrica, che si occupa di analisi economiche e di comunicazione, oggi fortemente impegnata anche nel settore dell’auto aziendale e del Centro Studi Promotor già acquisito da Econometrica, che conduce sistematicamente un’inchiesta congiunturale mensile sul mercato dell’automobile e analisi e studi originali sul settore dell’auto, operando da sempre con assoluta autonomia di giudizio.
In occasione della conferenza che, lo ricordiamo, presentava la situazione e le prospettive del mercato italiano dell’auto, Gian Primo Quagliano ha lanciato alle forze politiche il messaggio di “una grande campagna di incentivi alla rottamazione per l’acquisto sia di auto elettriche che di nuove auto ad alimentazione tradizionale”.
In particolare, vista la attuale difficoltà a reperire risorse economiche per queste campagne, si potrebbe ricorrere a una formula di incentivazione alla rottamazione che può dare una spinta anche al Pil ed essere a costo zero perché il bonus viene completamente recuperato attraverso il gettito Iva sulle auto immatricolate in più.
Un tipo di formula che fu adottato proprio in Italia con i primi incentivi alla rottamazione del 1997 che determinarono una crescita delle immatricolazioni del 39%, un gettito aggiuntivo per l’Erario di 1,400 miliardi di lire ed una crescita del Pil calcolata dalla Banca d’Italia in 0,4 punti percentuali.
La formula del 1997 adattata alle attuali esigenze e quindi con incentivi per tutti i tipi di alimentazione, ma con super bonus per le vetture ad emissioni zero potrebbe riportare le immatricolazioni ai livelli ante-crisi, ridurre le emissioni inquinanti o nocive (CO2) e dare un sensibile contributo allo svecchiamento del parco circolante la cui età media è passata da 7 anni e 6 mesi del 2007 a 11 anni e 6 mesi del 2018 contro gli 8 anni del Regno Unito, i 9 anni della Francia e i 9 anni e 7 mesi della Germania. Il rinnovo del parco circolante avrebbe ripercussioni molto positive, oltre che sull’inquinamento, anche sulla sicurezza stradale, perché il tasso di mortalità per incidente stradale (morti per milione di abitanti) è strettamente correlato all’età del parco.