Venerdì 24 Ottobre a Trieste in occasione della XXV Assemblea Annuale dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) Stefano Lucchini, Sindaco di Sauris (UD) presenterà ai colleghi provenienti dagli oltre 5.000 comuni con meno di 5.000 abitanti (il 73% del totale dei  comuni italiani per il 19% dell’intera popolazione italiana) un nuovo modello di sviluppo, un progetto pilota sostenuto dall’Associazione Borghi Autentici d’Italia, di cui Lucchini è Presidente.
Nata nel 2002 l’associazione conta oggi circa cento comuni. Una piccola parte dell’Italia impegnata in progetti e azioni di sviluppo per custodire e valorizzare l’identità dei luoghi, qualificare la vita della comunità, recuperare competitività a livello economico e turistico.
“Un’Italia speciale che vuole farcela, come ci piace definire la rete dei nostri associati” spiega Stefano Lucchini “Un’Italia che non si arrende alle logiche dell’urbanizzazione e della… cementificazione crescenti. Che crede nell’impegno della comunità, nel senso civico, nel dialogo fra generazioni. Che pensa di poter contare qualcosa non solo a livello locale e nazionale ma perfino a livello internazionale, proponendo uno stile di vita e una qualità di accoglienza impossibili a strutture ricettive ‘finte’ e lontane da quell’Italia autentica sempre più ricercata dal turista italiano e straniero”

Sebbene inserita all’interno di circuiti nazionali importanti come Res Tipica (la rete delle Città d’Identità: città del Vino, del Pane, dell’Olio o della Ceramica ecc) – fonda la propria ragione d’essere e la propria attività non tanto “sull’esistente” (la bellezza del luogo o l’importanza dei suoi monumenti) quanto piuttosto su “ciò che sarà”.
La scommessa di Borghi Autentici d’Italia sta proprio nel proporre a piccoli comuni italiani -come ce ne sono tanti – di credere nella possibilità di un rilancio, di recuperare la propria identità e di generare un circuito virtuoso che li porti a un vero e proprio “Rinascimento”.
Borghi Autentici è in tal senso un’associazione complementare ad associazioni che “certificano” la bellezza o la qualità dei luoghi: si occupa di chi non ha caratteristiche strutturali o intrinseche di particolare appeal, ma vuole arrivarci.
Ecco perché deve essere l’Amministrazione Comunale a sottoscrivere l’accordo e rendersi protagonista, insieme ai suoi cittadini, del percorso virtuoso per fare del borgo una “comunità ospitale”, capace di accogliere nel tempo i “cittadini temporanei”.

L’Associazione offre ai privati e alle amministrazioni comunali un “modello di sviluppo” anche economico, finalizzato a migliorare la qualità di vita del borgo.
E se la Comunità Ospitale (il risultato “finale” del percorso proposto ai borghi dall’Associazione Borghi Autentici) può tradursi in forme di ospitalità diffuse all’interno del borgo si tratta comunque di un progetto più complesso di quello che oggi viene definito Albergo Diffuso, che coinvolge l’intero borgo, la vita della comunità, l’idea di contribuire al bene della collettività.

La presentazione avrà luogo nelle sale del Jolly Hotel (Corso Cavour 7)  alle 15.

L’ITALIA DEI BORGHI

L’Italia a volte impropriamente definita “minore” è una realtà composta da 5.868 comuni con meno di 5.000 abitanti, ovvero il 73% del totale dei  comuni italiani; 10.600.000 abitanti (19% popolazione italiana) (di cui circa il 23% – 2.438.000 abitanti hanno un’età inferiore ai 32 anni), 4.080 prodotti tradizionali agroalimentari, 2.125 prodotti tipici dell’artigianato, 163 DOP-IGP, 352 DOC e DOCG, 118 IGT, 139 strade del vino e dei sapori, 19.000 kmq di territori inseriti in parchi nazionali, regionali e aree protette, 1.238 “dialetti” locali, 70.000 piccole e medie imprese.

Possiamo trovare alcuni elementi comuni tra gli obiettivi delle associazioni che cercano di rilanciare i piccoli borghi sparsi sul territorio italiano: la valorizzazione del patrimonio artistico e culturale locale, il recupero della tradizione dei centri esclusi dai grandi flussi turistici, il rilancio delle piccole comunità.
Su impulso della Consulta del Turismo dell’Associazione dei Comuni Italiani (ANCI) in questi anni questi anno sono nati il club de I Borghi più Belli d’Italia (Marzo 2001) e nel 2002 l’Associazione Paesi Bandiera Arancione, che raduna tutti i paesi insigniti dal Touring Club Italiano dell’omonimo riconoscimento.
Entrambi certificano la qualità della vita e l’interesse del patrimonio artistico e culturale dei borghi, promuovendone la visibilità presso il potenziale pubblico dei turisti. Per far parte dei Borghi più Belli d’Italia sono infatti richiesti determinati requisiti di carattere strutturale e generale. Bandiere Arancioni è un marchio di qualità che viene dato a chi ha dato garanzia sui 135 criteri di analisi.

Borghi Autentici è in tal senso un’associazione complementare a quelle di Res Tipica: si occupa di chi non ha caratteristiche strutturali o intrinseche di particolare appeal, ma vuole arrivarci.
Ecco perché deve essere l’Amministrazione Comunale a sottoscrivere l’accordo e rendersi protagonista, insieme ai suoi cittadini, del percorso virtuoso per fare del borgo una “comunità ospitale”, capace di accogliere nel tempo i “cittadini temporanei”. L’Associazione offre ai privati e alle amministrazioni comunali un “modello di sviluppo” anche economico, finalizzato a migliorare la qualità di vita del borgo.  Un po’ come nel caso dei Comuni Virtuosi, l’associazione nata nel maggio del 2005 su impulso di Comuni (alcuni già facenti parte della rete di Borghi Autentici) che aspirano a convertire in progetti concreti valori come la felicità dei cittadini, la riduzione dei consumi energetici, la crescita economica e un nuovo stile di vita eco-solidale.
E se la Comunità Ospitale (il progetto “finale”, di arrivo,  dell’Associazione Borghi Autentici) può tradursi in forme di ospitalità diffuse all’interno del borgo si tratta comunque di un progetto più complesso di quello che oggi viene definito Albergo Diffuso.
Un concetto nato dalla fine degli anni ’80, quando esperti di marketing territoriale e ricercatori nel settore turistico iniziarono a teorizzare l’importanza di un modello “italiano” di accoglienza, basato sulla valorizzazione dei sapori locali e delle diverse tradizioni. L’Albergo Diffuso è una vera e propria struttura ricettiva alberghiera originale, caratterizzata dal fatto che tutti i servizi alberghieri vengono garantiti agli ospiti anche se alloggiano in camere sparse in un centro storico abitato, e vicine fra loro. La Comunità Ospitale è un progetto che coinvolge l’intero borgo e che utilizza anche formule ricettive di Albergo Diffuso.