Promuovere la conoscenza delle diverse culture attraverso opere filmiche, offrire una vetrina internazionale per sostenere i talenti locali e internazionali, accelerare la crescita dell’industria cinematografica nel mondo arabo, asiatico e africano e, infine, regalare alla città di Dubai e agli Emirati Arabi Uniti una manifestazione culturale di ampio respiro: sono queste le linee guida che hanno ispirato, nel 2004, la nascita del Dubai International Film Festival (DIFF) e che, di edizione in edizione, si fanno sempre più delineate e marcate. I numeri della manifestazione ne sanciscono il successo: i film presentati in concorso sono passati da 76 (2004) a 141 (2007); i paesi rappresentati da 27 (2004) a 52 (2007); gli ingressi registrati da 18.000 (2004) a 45.221 (2007); la stampa internazionale accreditata da 0 (2004) a 1089 (2007). 

Anche il parterre di star internazionali ha evidenziato l’indice di crescita della manifestazione. Il Gran Galà inaugurale della passata edizione, ha visto la presenza di George Clooney, Sharon Stone e Gloria Estèfan, per citare solo i notissimi. Il divo hollywoodiano ha presentato il suo film, Michael Clayton, e si è trattenuto a lungo in un dibattito a porte aperte sul tema principale del concorso – la possibilità d’intavolare un fertile dialogo “cinematografico” tra i popoli. La (bellissima) Sharon Stone, in qualità di portavoce di amfAR AIDS Research, ha presieduto l’asta benefica per la raccolta di fondi “Cinema against Aids”, mentre la star latina, accompagnata dal marito Emilio, ha inaugurato una nuova sezione fuori concorso del festival, “Rhythm & Reels”, dedicata alle commistioni tra il mondo dei grandi concerti live e il cinema. Le previsioni per l’edizione del 2008 (Dubai Media City, 11/18 Dicembre) confermano la curva di crescita evidenziata da questi dati e promettono di accendere i riflettori su un tappeto rosso che avrà sempre meno da invidiare ai più famosi film festival. Nonostante l’allure sempre più internazionale della manifestazione, il concorso resta saldamente ancorato all’identità locale con l’intento di offrire una prestigiosa vetrina all’arte e all’industria cinematografica del mondo arabo, con particolare attenzione alle opere dei giovani talenti. I Muhr Award sono riservati, di fatto, alle sole produzioni arabe o ai film diretti da registi arabi. Tra le novità di questa quinta edizione ci sarà però il conferimento dei Asia/Africa Award per le opere di autori africani e/o asiatici cui sarà dedicata una speciale sezione in gara. Variegato, internazionale e intenso, invece, il programma di proiezioni fuori concorso, a partire dalla sezione “Cultural Bridge”  che presenta lungometraggi che, a vario titolo, esplorano il tema dei pregiudizi, del razzismo e dell’identità culturale. La sfavillante selezione di “Arabian Nights” proietta il meglio della cinematografia araba contemporanea mentre “Bollywood Meets Hollywood” è un programma di classici e nuove produzioni “made in Bollywood”.  Del tutto  dedicata agli autori emergenti di India, Pakistan, Sri Lanka e Bangladesh la sezione “Cinema from the SubContinet”; concentrata sulla voce dei fimmaker locali la selezione per  “Emirates Voice”. “Hi-Tech Hollywood” esplora l’uso delle nuove tecnologie nell’arte cinematografica, mentre “Destination Documentary” è dedicata al cinema documentaristico con particolare attenzione alle problematiche ambientali e di sviluppo sostenibile. Infine, “Children Cinema”  è un giro del mondo fatto attraverso la visione di film per bambini con produzioni e temi provenienti dai cinque continenti. L’elenco completo dei film in gara e i programmi dettagliati delle sezioni fuori concorso saranno pubblicati sul sito dubaifilmfestival.com a partire da Novembre. Sempre sul sito saranno disponibili aggiornamenti e anticipazioni.