Il Sistema aeroportuale del Garda ha registrato nell’anno appena concluso 3.662.365 passeggeri, confermando una sostanziale tenuta rispetto all’anno precedente, quando i passaggi complessivi erano stati poco più di 3 milioni 700 mila. In linea con la media degli aeroporti nazionali (-1,7%) e con le performance degli scali vicini, diretti competitor del Catullo, la diminuzione del traffico sullo scalo veronese. Nonostante il decremento del charter registrato a partire dalla seconda metà dell’anno, sono stati 3 milioni 402 mila i passeggeri nel 2008 contro i 3 milioni 510 dell’anno precedente (-3%). I passeggeri dei voli di linea sono rimasti sostanzialmente invariati (+0,11%) rispetto al 2007, registrando comunque un incremento del 24% rispetto al 2006. Roma, Catania e Palermo le destinazioni nazionali preferite dai viaggiatori del Catullo, che da sole hanno movimentato circa 800.000 persone e che lasciano ben sperare anche per il prossimo anno grazie alle novità recentemente introdotte da Air Italy su Roma e Napoli e da Alitalia con il ripristino della propria piena attività dal Catullo. Ordine invertito rispetto all’anno precedente per le tre principali mete di linea internazionali: le tedesche Francoforte e Monaco – rispettivamente con 119 e 115 mila passaggi – hanno superato Londra che ha totalizzato circa di 104 mila transiti. Da segnalare alcune destinazioni che hanno fatto registrare le migliori performance in termini di crescita: Bucarest con 31.474 passaggi operati dalla compagnia BlueAir ha praticamente raddoppiato il proprio traffico sul Catullo; seguono Pristina che con 31 mila passeggeri ha registrato un incremento del 64%, Tirana +32% e Parigi +15%.
Pur avendo registrato il tutto esaurito nel periodo natalizio soprattutto grazie alle mete africane del Kenya con Mobasa e della Tanzania con Zanzibar, il comparto charter è quello che ha più risentito della congiuntura economica internazione e della conseguente contrazione dei consumi. A partire dal mese di luglio l’attività legata ai tour operator sullo lo scalo veronese ha registrato un decremento del traffico che, insieme al caro petrolio, ha costretto le compagnie a ridurre sensibilmente anche il numero dei voli. A doppia cifra con punte che hanno superato il 23% il calo degli utilizzatori dei voli charter in alcune frazioni del secondo semestre; in diminuzione dell’8% i passeggeri charter del Catullo nei dodici mesi, a fronte di una diminuzione ancor più sensibile del numero dei voli (-12%).
“I numeri realizzati nel 2008 sono da ritenersi non del tutto negativi se si considera che la quota di traffico charter al Catullo è più del doppio rispetto a quella degli aeroporti limitrofi e concorrenti” ha dichiarato Umberto Solimeno, Direttore Commerciale e Marketing.
“Sono fiducioso che i rapporti ed i contatti stabiliti durante il 2008 con alcune compagnie aeree e i maggiori Tour Operator ci permettano di guardare con una certa tranquillità al prossimo futuro.”
Tornando al Sistema aeroportuale del Garda, l’aeroporto di Brescia ha chiuso con un incremento passeggeri del 36% rispetto al 2007 grazie ai voli introdotti da Air Bee nella prima metà dell’anno verso le principali destinazioni nazionali; voli poi interrotti per le difficoltà finanziarie riscontrate dalla compagnia. Riflettendo la situazione internazionale, il settore che ha risentito maggiormente della crisi mondiale è quello del traffico merci su cui ha investito molto il D’Annunzio. In forte calo nel 2008, per il caro carburante e il conseguente fallimento della compagnia cargo di riferimento, Ocean Airlines, il volume delle merci trasportate: -61% rispetto al 2007. E’ cresciuto e continua a registrare ottime performance il movimento merci legato all’attività di Poste Italiane sullo scalo monteclarense, che è passato da 22.350 a 30.341 tonnellate, facendo segnare un +35.8% rispetto all’anno precedente. Stiamo mettendo in campo tutte le nostre risorse per fronteggiare il difficile momento che il settore sta vivendo e che si riflette sui nostri aeroporti” ha dichiarato il presidente della Catullo, Fabio Bortolazzi. “Stiamo anche lavorando sodo per l’attuazione di un piano di sviluppo che all’uscita dalla crisi ci consentirà di cambiare marcia e di dare alle nostre città di riferimento il sistema aeroportuale che si meritano”.