lapidus_miami_house_1Una rarita’ in Florida: una casa del maestro degli hotels
Sia la rivista “House & Garden” che il Wall Street Journal hanno recentemente dedicato un articolo ad uno dei rarissimi progetti residenziali dell’archietto Morris Lapidus, famoso per i numerosi hotels di Miami Beach, tra i quali il Sans Souci, Eden Roc, Algiers ed il leggendario Fontainebleau. Questa casa – uno di soli tre progetti residenziali di Lapidus ed i cui proprietari preferiscono rimanere anomini – era stata originariamente progettata per il dentista dell’architetto, ed acquistata dagli attuali residenti nel 1991, che dopo oltre dieci anni di paziente restauro e ristrutturazione, hanno ricreato lo stile modernista originale con arredamento firmato (Gio’Ponti, Gaetano Pesce ed Ettore Sottsass) ed una perfetta messa a punto della cosidetta “Florida room”, locale indispensabile in ogni casa del Sunshine state, caratterizzato da un ampia vetrata a tutta parete che permette in questo caso una vista “da cartolina” della Biscayne Bay e dell’Atlantico.

Ricordiamo che USABOUND organizza viaggi specializzati e personalizzati di architettura e design. In alcuni casi, e’ anche possibile alloggiare all’interno di residenze famose e firmate. 

wine_bar_12Sempre piu’ wine-bars a New York
I wine-bars – che molti consideravano una moda passeggera – si stanno invece confermando un tipo di locale sempre piu’ apprezzato a New York, che ha visto anche negli ultimi mesi, nonostante la crisi economica e finanziaria, l’apertura di nuovi locali, sempre piu’ eleganti e soprattutto con scelte sempre piu’ eclettiche e raffinate di etichette americane ed internazionali. Ne segnaliamo alcuni che meritano sicuramente una visita durante un soggiorno nella Grande Mela.The Monday Room (nella foto a fianco) al 210 di Elizabeth Street nel cuore di Nolita, con oltre 60 tipi di vini al bicchiere, e’ particolarmente ricca di vini australiani (il ristorante aussie Public e’ alla porta a fianco), ma anche etichette ricercate quali pinot neozelandesi, syrah dal Marocco e Chateau Musar del Libano. Il Posto Accanto, anche questo della stessa proprieta’ del ristorante Il Bagatto (190 East Second Street), offre una trentina di vini italiani, ed un bellissimo tavolone centrale che ricorda le osterie d’altri tempi. Bar Jamon conferma l’ascesa irrestibile della cucina spagnola, locale molto piccolo (anche per gli standard di Manhattan), ma con una scelta davvero impressionante (600 etichette secondo la loro lista) (125 East 17th Street, a pochi passi da Union Square). Infine D.O.C. Wine Bar un locale di Brooklyn (83 North Seventh Street), ricco di vini e specialita’ sarde, con una pizza / focaccia che da sola merita una visita da Manhattan.

Se ne va il portiere del Plaza
Ed Trinka aveva cominciato al Plaza Hotel di New York nel 1963, quale fattorino tuttofare, ancora teen-ager. Promosso quasi subito al prestigioso incarico di “door-man” dell’hotel piu’ famoso di Manhattan, Ed e’ stato per anni un punto di riferimento per gli ospiti piu’ o meno famosi ma altrettando importanti dell’hotel, da Joe DiMaggio a Liza Minelli e Jaqueline Onassis, Donald Trump e molti altri ancora. Ed Trinka e’ probabilmente contento di lasciare il Plaza, che dopo il cambio di proprieta’ e la conversione in condominio non riesce a ritornare ai livelli di qualita’, lusso e servizio che lo avevano caratterizzato per anni. Dopo i problemi con i proprietari di alcuni appartamenti, ed il servizio erratico della Palm Court, anche la storica Oak Room e’ costretta a cambiare gestione, e ritornare alle sue radici di punto di incontro casuale per i neworkesi. La Oak Room (chiusa a meta’ Febbraio), dovrebbe infatti riaprire il l17 Marzo (St Patrick Day) sotto la direzione del chef Eric Hara, che promette un menu piu’ tradizionale nello stile dei pub e ristoranti di New York.