FIASCA FIORITAFiori. Natura e simbolo dal Seicento a Van Gogh. Forlì, Musei in San Domenico. 24 gennaio – 20 giugno 2010. La magnifica “Fiasca fiorita” è l’opera più celebre conservata nei Musei del San Domenico a Forlì. Considerata una della più belle natura morte di tutti i tempi, l’opera è ancora avvolta in un alone di mistero, non essendo ancora identificato con certezza il suo autore. Sono stati fatti molti nomi, tra cui quelli di Caravaggio e Cagnacci.

Le opere selezionate saranno la dimostrazione di come i quadri di fiori o i quadri di figura, dove l’elemento floreale assume un rilievo simbolico e formale eguale se non superiore, abbiano raggiunto un’intensità e una originalità estetica assai superiore alla convenzionalità che caratterizza la pittura dei “Fioristi”.

Appiani, Runge, Hayez, Delacroix e Courbet, Bazille e Fantin-Latour, Manet e Monet, Cézanne e Renoir, De Nittis, Boldini e Zandomeneghi, Böcklin e Klimt, Van Gogh e Previati saranno rappresentati con quadri di fiori o di figure caratterizzati spesso dalla ripresa di motivi seicenteschi, ma ispirati soprattutto dalla volontà, tutta moderna, di scardinare la gerarchia dei generi, sostituendo ai valori del contenuto quelli della forma, unendo a nuove valenze simboliche la magia della pura visione dell’occhio dell’artista che registra le impressioni della natura e crea una nuova realtà superiore, quella dell’arte.

 

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Giotto e Assisi

Assisi

Marzo 2010/settembre 2011

L’Amministrazione Comunale di Assisi ha affidato alla società Civita Servizi l’organizzazione degli eventi inerenti il programma triennale di manifestazioni per celebrare la nascita e la diffusione dell’arte pittorica intorno al cantiere della Basilica di San Francesco e alla figura di Giotto.

Il programma si concentra su due grandi iniziative, capaci di attrarre un vasto e qualificato pubblico ad Assisi, senza disperdere risorse e energie in un più vasto numero di eventi ma di minore impatto culturale e mediatico.

Le manifestazioni dedicate a Giotto e Assisi si collocano in una grande prospettiva, che ha come traguardo la candidatura di Assisi come Capitale Europea della Cultura nel 2019 e per questo pongono al centro degli eventi espositivi il cantiere della Basilica di San Francesco, dove si incontrano la figura di Giotto e la spiritualità francescana, che rappresenta pertanto la culla del nuovo linguaggio figurativo e della nuova cultura europea.

I colori di Giotto

La Basilica di Assisi tra restauro e restituzione virtuale

Marzo – Settembre 2010

L’evento programmato per la primavera del 2010 comprende innanzitutto la realizzazione del restauro dei dipinti murali di Giotto nella Cappella di S. Nicola nella Basilica Inferiore. Un restauro aperto al pubblico, che infatti potrà salire sui ponteggi seppure in gruppi contingentati, per ammirare da vicino “i colori di Giotto” e la sapiente attività dei restauratori.

Contemporaneamente, nei locali da poco restaurati del Monte Frumentario, sarà allestita una mostra su Giotto com’era, che offrirà ai visitatori la possibilità di conoscere l’aspetto originale delle Storie di S. Francesco della Basilica Superiore (ricostruite con straordinaria maestria da Fabio Fernetti e grazie agli studi dell’ICSR) a confronto con l’aspetto attuale disponibile in una serie di schermi touch screen, grazie alle tecnologie digitali di HAL9000. Sarà infine possibile ripercorrere i modi in cui Giotto dipingeva e inoltre “penetrare” virtualmente all’interno di una scena delle Storie Francescane, grazie ad un allestimento “tridimensionale”, curato dal CNR. L’intervento sui dipinti di S. Nicola (pensato come un “cantiere aperto”, cioè visitabile dal pubblico) è un esempio di “recupero fisico” di un’opera d’arte, mentre gli allestimenti al Monte Frumentario costituiscono il primo esempio in assoluto di un “recupero virtuale” di un ciclo pittorico condotto in maniera specialistica.

 

Il cantiere della Basilica e l’arte in Umbria tra Duecento e Trecento

Marzo – Settembre 2011

La mostra programmata per la primavera del 2011 intende focalizzare l’attenzione sul cantiere della Basilica e sulla sua importanza per l’arte occidentale, per la quantità della superficie di affreschi antichi rimasti e per la centralità che le due chiese hanno nello svolgere della storia dell’arte e della cultura, non solo a livello locale. Sarà quindi messa in luce l’importanza della sua committenza papale, ponendo l’accento sulla presenza di Giotto, che le cronache ci descrivono come il pittore ufficiale dell’ordine francescano.

Grazie ad un ponteggio appositamente allestito sarà resa possibile la visita ravvicinata delle Storie di S. Francesco di Giotto nella prima parte della Basilica Superiore (A tu per tu con Giotto) e, contestualmente, al Monte Frumentario sarà realizzato un percorso espositivo di grande suggestione con prestiti anche internazionali. Al di là dei problemi attributivi e di filologia che animano da decenni il dibattito sugli affreschi della Basilica Superiore, l’esposizione sarà l’occasione per far conoscere al grande pubblico tutto il percorso del pittore fiorentino ad Assisi, dai possibili esordi duecenteschi delle storie dell’Antico Testamento e di San Francesco, fino alla grande decorazione della Basilica Inferiore.

 

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NOVECENTO A NAPOLI

Napoli, Carcere Alto Castel Sant’Elmo

Febbraio 2010

Il progetto si propone di presentare nelle sale del Carcere alto di Castel Sant’Elmo la produzione figurativa napoletana del XX secolo. Si viene così a colmare una grave lacuna di conoscenza su una stagione figurativa, sostanzialmente trascurata dagli studi, e misconosciuta dal grande pubblico, che ha avuto, invece, momenti di sicura eccellenza e di notevole qualità  

Attraverso artisti, opere, documentazioni e installazioni video si tenterà di delineare uno spaccato di questo secolo, individuando tendenze e movimenti, che si proposero l’evidente intento di uscire fuori dalla tradizione ottocentesca per allinearsi con i principali fatti artistici italiani coevi.

Il percorso espositivo guiderà il visitatore attraverso gli avvenimenti più significativi e sarà preso in esame, inoltre, il ruolo delle principali Istituzioni pubbliche nella promozione di una ‘nuova’arte e, per gli ultimi decenni, anche quello delle Gallerie private che hanno fornito un decisivo impulso a tale rinnovamento.

La mostra intende consolidare, attraverso un’esposizione di sicuro interesse, il ruolo della civiltà figurativa napoletana nell’ambito della più vasta produzione nazionale sottolineando l’importanza del territorio cittadino come luogo di confronto tra esperienze figurative diverse e sempre più aggiornate.

Saranno documentati, con questa prima esposizione a carattere unitario  sul Novecento napoletano, circa un centinaio di artisti, con le loro opere, seguendo percorso cronologico  suddiviso per gruppi, movimenti e momenti storici a partire dalla prime sezioni dedicate alla Secessione dei ventitré (I  Esposizione giovanile, Ex Hotel Nobile in via Filangeri, 1909) o alle iniziali esperienze del Futurismo a Napoli (Manifesto tecnico della Pittura Futurista, teatro Mercadante, 20 maggio 1910 o I Esposizione libera futurista internazionale – maggio 1914)  fino ai Circumvisionisti  (Mostra al Quisisana di Capri-Manifesto dei pittori Circumvisionisti 1928) o ai secondi Futuristi come Emilio Buccafusca e Paolo Ricci. La mostra documenterà in seguito l’arte a Napoli  tra le due guerre e le prime esperienze del dopoguerra legate al Gruppo ‘Sud’ (Mostra Galleria Blu di Prussia, 1948),  ai cosiddetti Neorealisti  (1950), al gruppo del M.A.C. (1955), agli Informali (1954-65) o al Gruppo ’58 (Mostra alla Galleria Medea,  1958). Seguiranno sezioni dedicate agli anni Settanta e in particolare alle Sperimentazioni Poetico-visive,  fino all’A/Social Group (collettiva all’Ospedale psichiatrico del Frullone di Napoli, 1976).

I principali artisti di cui saranno esposte le opere sono:

Carlo Alfano, Mathelda Balatresi, Renato Barisani, Joseph Beuys, Guido Biasi, Andrea Bizanzio, Giovanni Brancaccio, Emilio Buccafusca, Francesco Cangiullo, Giuseppe Capogrossi, Luciano Caruso, Guido Casciaro, Giuseppe Casciaro, Felice Casorati, Raffaele Castello, Alberto Chiancone, Vincenzo Ciardo, Francesco Clemente, Carlo Cocchia, Mario Colucci, Mario Cortiello, Salvatore Cotugno, Luigi Crisconio, Edgardo Curcio, Renato De Fusco, Fortunato Depero, Lucio del Pezzo, Armando De Stefano,Gianni De Tora, Luigi Pepe Diaz, Bruno Di Bello, Gerardo Di Fiore, Baldo Diodato, Carmine Di Ruggiero, Jannis Kounellis, Mario Franco, Francesco Galante, Saverio Gatto, Vincenzo Gemito, Manlio Giarrizzo, Edoardo Giordano, Emilio Greco, Mario Lepore, Raffaele Lippi, Luca (Luigi Castellano), Luigi Mainolfi, Giuseppe Maraniello, Stelio Maria Martini,  Luigi Mazzella, Emilio Notte, Mimmo Paladino, Franco Palumbo, Rosa Panaro, Edoardo Pansini, Guglielmo Peirce, Augusto Perez, Mario Persico, Gianni Pisani, Giuseppe Pirozzi, Enrico Prampolini, Carmine Rezzuti, Paolo Ricci, Errico Ruotolo, Corrado Russo, Quintino Scolavino, Carlo Siviero, Domenico Spinosa, Federico Starnone, Guido Tatafiore, Ernesto Tatafiore, Giovanni Tizzano, Antonio Venditti, Gennaro Villani, Eugenio Viti, Raffaele Uccella, Elio Waschimps.

 

 

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I Farnese

Roma, Palazzo Farnese

Settembre 2010

Civita servizi ha vinto la gara per l’organizzazione di una mostra promossa dall’Ambasciata di Francia che avrà come protagonista Palazzo Farnese, sede dell’Ambasciata a Roma.

L’obiettivo dell’esposizione è far rivivere il Palazzo così com’era quando custodiva opere d’arte all’apogeo della Famiglia Farnese che lo fece costruire cinquecento anni fa.

Il progetto prevede la ricollocazione di opere emblematiche, acquistate nel tempo dai membri della famiglia Farnese, grandi amatori d’arte e famosi collezionisti, che alla fine del XVII secolo gli eredi di Papa Paolo III dispersero nelle diverse residenze della famiglia, in particolare a Parma e a Napoli.

In particolare le antiche statue greche e romane ritrovate nelle terme di Caracalla o nelle proprietà della famiglia a Tivoli. Si aggiungono dipinti di artisti come Raffaello, Michelangelo, El Greco, Tiziano, Annibale Carracci e tanti altri ancora.

 

Oltre alle opere l’esposizione farà rivivere Palazzo Farnese “popolato” da più di 150 statue antiche, grazie ad una visita virtuale presentata su grandi schermi nei diversi luoghi del Palazzo