royal-princess06Royal Caribbean Cruises Ltd. è particolarmente sensibile alla situazione che Haiti si trova ad affrontare; la Compagnia conosce bene la comunità, a cui fornisce aiuto e sostegno da circa 30 anni. Royal Caribbean è cosciente di aver preso una decisione delicata, scegliendo di portare i propri ospiti in una zona vicina all’epicentro del terremoto; d’altra parte, è pur vero che per fronteggiare le terribili condizioni economiche e sociali in cui Haiti si trova è ancor più necessario in questo momento mantenere ogni tipo di rapporto economico che possa apportare beneficio all’isola.

Royal Caribbean, grazie all’attività nei porti di sbarco, non ha soltanto un impatto positivo sull’economia locale; le strutture presenti a Labadee (destinazione privata di Royal Caribbean) sono infatti fonte di lavoro per centinaia di abitanti dei villaggi vicini. E’ inoltre da precisare che il comportamento di Royal Caribbean è stato una pronta risposta all’approvazione data dal governo di Haiti ad attraccare, con l’invito a non abbandonare l’isola.

 

L’aiuto già fornito al governo e alle persone di Haiti in questa situazione disastrosa è stato incrementato ulteriormente, proprio perché la Compagnia è consapevole di essere uno tra i principali attori nel fornire aiuti umanitari attraverso le proprie navi.

L’attracco a Labadee – che si trova a circa 170 Km di distanza da Port-au-Prince – è un modo efficace per portare beni di prima necessità direttamente alla popolazione Haitiana. 

 

Labadee è un punto critico per la ricostruzione di Haiti, in quanto la zona rappresenta una fonte di sostentamento per centinaia di persone.

Leslie Voltaire, Inviato Speciale del governo di Haiti presso le Nazioni Unite, ha dichiarato: “Viste le terribili sfide economiche e sociali che Haiti dovrà affrontare, è bene accetta la continuazione di tutti i rapporti economici positivi, tra i quali quelli forniti dalle navi da crociera, che attraverso i loro scali a Labadee, possono contribuire significativamente alla ricostruzione della nostra isola.”

 

La maggior parte degli ospiti presenti a bordo delle navi Royal Caribbean capisce l’importanza di questo scalo ad Haiti, ed ha ovviamente la possibilità di scegliere se sbarcare o rimanere a bordo. Il ricavato della visita a Labadee è interamente devoluto agli aiuti umanitari.

 

Al momento Royal Caribbean fornisce assistenza trasportando beni di prima necessità attraverso le proprie navi. Sono già stati inviati più di 100 bancali contenenti acqua, latte in polvere, riso e diversi prodotti liofilizzati ed in scatola. Sdraio, lettini e materassi sono stati donati all’ospedale di Cap Haiten ed ogni altro possibile sforzo sarà preso in considerazione per continuare ad essere d’aiuto.

 

Royal Caribbean ha già stanziato una somma pari ad almeno 1 milione di dollari per rispondere alla catastrofe di Haiti. Una parte di questo ammontare è destinata alle associazioni che si occupano dell’assistenza in loco, come Pan American Development Foundation, Solano Foundation e Food for the Poor, ed un’altra parte è volta ad incrementare il fondo a favore dei membri dell’equipaggio, le cui famiglie sono state colpite dal terremoto.

 

Le conseguenze del terremoto ad Haiti sono state catastrofiche, lasciando l’isola con un bisogno di aiuto immediato, ma anche con una necessità di sostegno ed assistenza nella ricostruzione nel lungo periodo” ha dichiarato Richard D. Fain, Chairman e CEO Royal Caribbean Cruises Ltd. “Royal Caribbean vuole fare la sua parte, per dare aiuto non solo come risposta generale alla catastrofe, ma anche per le centinaia di lavoratori Haitiani e le loro famiglie colpite dal disastro. Oltre al contributo finanziario, Royal Caribbean continuerà a fornire supporto economico continuando a portare lavoro a Labadee”.

 

“Royal Caribbean ha deciso di essere presente sull’isola anche in questo momento così difficile, perchè in questo modo è possibile generare ricadute economiche positive per gli artigiani locali, come i venditori di prodotti fatti con la paglia, e per i nostri dipendenti, aiutando concretamente la ripresa dell’isola. Cambiare il porto di scalo non aiuterebbe.

Queste persone hanno bisogno di essere aiutate e di essere in grado di supportare anche le loro famiglie ed i loro amici, inclusi quelli rimasti coinvolti nelle zona più colpite dal terremoto.” Ha dichiarato Adam Goldstein, Presidente & CEO Royal Caribbean.