Per la terza volta consecutiva sarà la nostra Agenzia per il turismo a farsi carico della rappresentanza unitaria della meeting industry nazionale a una grande fiera di categoria. Dopo le manifestazioni Imex ed Eibtm del 2009 sarà ancora Imex (Incentive & Meeting Exhibition, Francoforte 25-27 maggio) a ospitare lo stand Enit.
Con una lettera autografa indirizzata al presidente Federcongressi Paolo Zona, il direttore generale dell’Enit (l’Agenzia nazionale per il turismo) Paolo Rubini annuncia che anche nel 2010, come fu nel 2009, la stessa Enit «si farà carico dell’organizzazione della partecipazione degli operatori» della meeting & incentive industry italiana alla fiera Imex (in programma a Francoforte dal 25 al 27 maggio), uno dei due grandi marketplace europei di categoria.
In virtù di questa decisione, la nostra industria degli eventi e dei congressi avrà, al pari di quelle delle altre nazioni europee e mondiali, una rappresentanza ordinata, qualificata e unitaria con un grande ed elegante stand nel quale gli operatori avranno ciascuno un proprio desk e saranno ripartiti secondo le proprie aree di specialità (convention bureau, palazzi dei congressi, agenzie ecc). È la formula in assoluto più efficace dal punto di vista commerciale, perché considerata la più razionale da tutti i buyer del mondo.
Peraltro, Rubini rimarca che si tratta di una decisione assunta «in via del tutto straordinaria (…) data l’importanza del settore congressuale e pur in assenza di uno stanziamento ad hoc a opera del Dipartimento», e conclude che «in virtù dell’eccezionalità della procedura seguita e della ristrettezza dei tempi a disposizione, (…) la mancata previsione di spesa sul bilancio dell’Agenzia comporterà, inevitabilmente, un aumento delle quote richieste agli operatori coinvolti».
La risposta del Presidente Paolo Zona
Queste note finali del direttore Rubini sono state oggetto di una lettera di risposta di Paolo Zona, il quale stigmatizza «la straordinarietà e la temporaneità del provvedimento», che elude «esigenze di impostazione strategica e imprenditoriale offrendo, per contro, agli occhi degli operatori, un disarmante quadro di precarietà». Negativa, per Zona, anche la prospettiva di un aumento della quota di partecipazione. «Risulta ostico», scrive il presidente, «interpretare il provvedimento come dimostrazione di quel sostegno e sinergia tra istituzioni e operatori, tante volte proclamati a parole. In un momento di particolari angustie, non parrebbe ad esempio più “normale” proporre una riprogettazione delle modalità di partecipazione allafiera orientata a un contenimento dei costi? Una minore vistosità di apparato non inciderebbe certo su una dignitosa presenza dell’Italia ad Imex e, attraverso una più numerosa partecipazione di operatori, assicurerebbe un reale contributo a migliori prospettive di business». «La convention che Federcongressi ha tenuto a Caserta sul tema delle “risorse umane”», conclude Zona, «ha dato ulteriore slancio emotivo e razionale a tutti coloro che credono nelle potenzialità della meeting industry italiana. Lo sforzo potrebbe comunque risultare insufficiente se, nel difficile cammino di sviluppo, la visione politica e gli interventi delle istituzioni non offrissero agli operatori un saldo punto di appoggio: una forte certezza nel futuro, sostenuta da una chiara e articolata visione strategica».