Anche la Seafì ha preso parte, l’altro ieri a Bologna, ad un vertice d’urgenza di Assoaeroporti. L’Associazione, che riunisce le società di gestione di diversi aeroporti italiani, ha diffuso infatti una nota in cui si legge: “Gli aeroporti che si sono riuniti, 14 società di gestione del centro e nord Italia, sono stati quelli più gravemente penalizzati dal fenomeno della nube e hanno proposto unanimemente di richiedere al Governo lo stato di crisi legato alle calamità naturali”.

Il comunicato prosegue citando, a sostegno della richiesta “i danni all’intero sistema del trasporto aereo, le migliaia di ore di lavoro perse, le migliaia di voli cancellati con conseguenti disagi per decine di migliaia di passeggeri. E soprattutto i mancati ricavi generati e tutti i costi aggiuntivi dovuti all’assistenza dei passeggeri bloccati nelle aerostazioni”.

La Seaf che ha inviato un proprio dirigente al vertice, si è associata naturalmente alla richiesta. Basta ricordare che l’aeroporto forlivese ha perso in questa circostanza  40.000 euro al giorno. “A tutti gli aderenti – ha detto il dirigente al ritorno a Forlì – l’Assoaeroporti ha chiesto un’analisi precisa e articolata dei mancati ricavi per potere poi redigere un rendiconto sulle voci specifiche che verranno illustrate in questi giorni”.