Ho scritto (e riscritto) alle tre Associazioni che fanno parte del comitato APJC suggerendo di dare disdetta a Iata dell’accordo sui 60 punti e sui conseguenti corsi organizzati dalla stessa Iata per consentire agli agenti di racimolare questo punteggio.   Ad oggi né Fiavet né Assoviaggi hanno ritenuto di rispondermi. Al contrario Assotravel mi ha dato un immediato riscontro, dichiarandosi disponibile all’azione e pubblicando il tutto sul loro blog (http://agenziediviaggioturismo.blogspot.com/)   Non capisco. Lette… sono state lette. Segretarie/ri, dirigenti, presidenti/esse che possano rispondere non credo manchino.   E allora? Ho avuto un’idea insulsa? Può essere… ma perchè non dirmelo? Politicamente è scorretta? Può essere… allora me lo scrivi oppure mi blandisci con argomentazioni di opportunità. Ma essere snobbato… avendo creduto di aver dato un piccolo e garbato suggerimento…  E poi qui c’è già una delle tre che dice pubblicamente che è favorevole… allora perchè non aprire un confronto?!   Non capisco…   Ah… in calcio allego la copia della mia lettera e la corrispondenza con Assotravel.   Buon lavoro a tutti Antonio Coppola Proposta Viaggi  


Salve caro Collega, ha ragione: forse non mi sono espresso con chiarezza. Nessuna volontà interlocutoria: se i miei colleghi sono d’accordo con la nostra visione siamo pronti ad affrontare il tema uniti definendo contenuti della formazione (affinchè siano realmente utili alla professione), chi può farla (affinchè ci siano docenti certificati e concorrenza per abbassare i costi e raggiungere tutte le regioni) e sistemi chiari di valutazione dell’esperienza maturata dagli agenti e dei corsi seguiti in passato. Spero ora di essere stato più chiaro. Cordialmente Andrea Giannetti
Confindustria Assotravel
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Twitter: @Fgranese
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Confindustria Assotravel (www.confindustria.assotravel.it alle pagine Progetto Responsibility) ha sottoscritto e promuove il Codice di Condotta dell’Industria Turistica ed è responsabilmente attiva nella lotta allo sfruttamento sessuale dei minori attraverso ECPAT (www.ecpat.it).

Il giorno 01 giugno 2010 17.02, Antonio Coppola <[email protected]> ha scritto:

Egr. Sig. Giannetti,   ovviamente, nessun problema per la pubblicazione nel blog.   Ma trovo che la sua risposta sia interlocutoria mentre quello che mi piacerebbe venisse fatto è una presa di posizione pubblica sulla vicenda: atto che avrebbe una presa importante sul trade.   E alla sua Associazione riconosco la forza e l’autorità per farlo, anche indipendentemente dalle due consorelle che, ad ora, non mi hanno dato riscontro.   Cordialmente Antonio Coppola 

—– Original Message —– From: Francesco Granese To: [email protected] Sent: Tuesday, June 01, 2010 1:58 PM Subject: Fwd: PUNTEGGI IATA

Egregio Signor Coppola,
ha proprio ragione: conosciamo molto bene il tema.  Il nostro punto di vista è agli atti dell’APJC: ben venga una politica di qualificazione delle agenzie di viaggio IATA che dovrebbero essere più “complete” delle altre.  Riconoscere questo principio, che implica il concetto di “punteggio IATA” deciso a livello internazionale peraltro, non significa affatto riconoscere validità ai criteri adottati in Italia e alle stesse procedure seguite. La ringraziamo del suo contributo e le chiediamo l’autorizzazione a pubblicarlo sul nostro blog (http://agenziediviaggioturismo.blogspot.com/) assieme a questa risposta. Questo già dovrebbe farle intendere quanto sia condivisa la proposta da lei formulata.
Andrea Giannetti Presidente Confindustria Assotravel

Egr. Sigg.ri   – Cinzia Renzi, presidente Fiavet – Andrea Giannetti, presidente Assotravel – Amalio Guerra, presidente Assoviaggi   vi scrivo in merito alla questione dei punteggi Iata, che tutti voi conoscete bene.   E siete sicuramente al corrente della pervicacia con la quale Iata sta portando avanti un programma di cui voi innanzitutto e gli agenti tutti ne riconoscono l’inutilità anche se, formalmente, l’azione è corretta perchè concordata a suo tempo con le assoziazioni che voi rappresentate.   Gli accordi sono accordi, ma… Ok, sono stati sottoscritti. Ma quattro anni fa. Le cose sono un pò cambiate e le motivazioni di allora, oggi sono preistoria. Perchè allora non chiedere a Iata di sospendere i corsi, per ridiscuterne contenuti, efficacia, modalità, costi… o cosa più logica, l’eliminazione?  E nel contempo (oppure dopo, a seguito dell’eventuale latitanza di risposte) chiedere agli adv di non dare seguito all’adesione ai corsi in attesa di nuovi eventi?   Sono certo che da questa azione i nostri colleghi acquisterebbero fiducia e consapevolezza sulla loro possibilità di essere partner e non succube dei nostri fornitori.   Spero proprio di leggere della vostra azione. Cordiali saluti   Antonio Coppola Proposta Viaggi – Milano