Il turismo incoming italiano ritrova la vivacità che la crisi economica aveva imbrigliato, le prenotazioni dall’estero per i mesi estivi sono in netto aumento rispetto alla scorso anno. Sul fronte del turismo organizzato, i 117 Tour Operators, leader di mercato nella vendita dei cataloghi Italia, contattati dall’ ENIT-Agenzia nei mercati europei ed oltreoceano segnalano: per il 79%, un aumento delle vendite dei pacchetti-Italia; un andamento sostanzialmente stabile secondo il 13% degli intervistati; un decremento per il restante 8%.
La tendenza per la stagione estiva in corso conferma, quindi, quanto già emerso nell’ultimo Monitoraggio ENIT di Pasqua, cioè una ripresa dei viaggi dai mercati internazionali verso il nostro Paese, la scelta di vacanze più brevi, con la predilezione per le formule all inclusive che permettono di valutare meglio i prezzi in rapporto al prodotto acquistato, più interesse per soggiorni a contatto con la natura.
Nei mercati europei si segnalano riscontri positivi per il segmento dei viaggi in auto verso destinazioni confinanti, mentre si registra una contrazione dei viaggi in aereo. In questo senso l’Italia si ritaglia una posizione di leadership sul mercato tedesco (con incrementi rispetto al 2009 del 5% circa) dove molte compagnie aeree, come Air Berlin e Lufthansa, hanno 14 destinazioni italiane in programma. Nord e Centro Italia risultano le aree più facilmente raggiungibili, in particolare il Lago di Garda, le montagne del Trentino-Alto Adige e le località balneari dell’ Adriatico. Discreto incremento di vendite per quanto riguarda i turisti austriaci (+5%) sono segnalate in favore del Veneto, del Friuli V. Giulia, dell’ Emilia Romagna, della Toscana, del Lazio e della Sardegna. Cresce l’interesse anche verso le regioni del Sud, collegate sempre meglio dai voli low cost e di linea. Altalenante il flusso incoming dalla Svizzera, anche se tutti gli operatori concordano sul fatto che la differenza la farà il ricorso al last minute, al momento non quantificabile.
Continua la tendenza positiva della nostra destinazione sui mercati di Belgio (+10%) e Olanda (con un discreto 3%), mentre i principali T.O. spagnoli che vendono l’Italia registrano un calo di prenotazioni, pur rimanendo ottimisti perché sperano in una ripresa a ridosso delle partenze, grazie al last minute.
Per il Regno Unito si segnala in crescita la domanda di prodotti innovativi quali, ad esempio, le zone e le località meno conosciute dell’ Italia o le aree rurali, mentre per gli ospiti provenienti dalla Francia risultano privilegiate le Regioni Sicilia e Sardegna per l’offerta spiaggia-mare e il Veneto, la Toscana e il Lazio per la risorsa culturale.
Il balneare risulta vincente anche per il turismo incoming proveniente dalla Penisola Scandinava (dove si registra un 10% in più nelle vendite), in particolare verso la Costiera Amalfitana, le grandi isole, Lazio, Toscana, Veneto, Liguria ed Emilia Romagna.
Crescita sostanziosa anche per i mercati Est Europa: in Russia sono stati intensificati i voli charter per l’ Italia, in arrivo da Mosca e San Pietroburgo e da altre grandi città russe. I pacchetti venduti registrano un incremento superiore al 30%; mentre i turisti provenienti dalla Repubblica Ceca privilegiano i viaggi in pullman diretti verso i centri balneari o le grandi città d’arte. Richieste anche per la montagna estiva e il turismo attivo.
In recupero rispetto alla scorsa estate, le prenotazioni per luglio-agosto anche dall’ Ungheria (+10%).
Nei mercati oltreoceano, complice il rafforzamento di molte monete rispetto all’euro, la stagione estiva evidenzia una sostenuta ripresa dei viaggi verso l’Italia. Negli USA città d’arte, laghi e montagna indicano un indice di gradimento del +25% circa, in favore di prodotti turistici apprezzati e ricercati, che ben si combinano con shopping ed enogastronomia. Fra le regioni più richieste, ai primi posti si collocano Veneto, Lazio, Toscana e Sicilia. Si consolida la tendenza al last minute, alla ricerca di offerte e tariffe aeree vantaggiose.
L’estate non costituisce alta stagione in Canada, ad eccezione della domanda italo-canadese. I dati trasmessi dai T.O. sono positivi ed indicano una buona crescita della destinazione Italia.
Buone notizie anche per quanto riguarda l’ Argentina (+20%),dove tra le destinazioni italiane più gettonate figurano Roma, Venezia, Napoli, Palermo, Genova, Bologna e Catania. Stesso andamento per il Brasile, dove i maggiori T.O. ed Associazioni di categoria confermano il 20% in più nelle vendite di pacchetti turistici in generale, in particolare dei viaggi Fly&Drive in Toscana, Veneto e Campania, dove si preferisce la sistemazione in agriturismo.
In riferimento ai mercati Asia e Oceania, il Giappone fa registrare nei confronti della destinazione Italia, un trend in crescita. Le città d’arte e le località balneari più note si confermano le mete privilegiate.
In India, sul fronte turistico, il periodo di altissima stagione che si è appena concluso, ha risentito senza dubbio dell’andamento positivo dell’economia indiana ed ha fatto registrare un ottimo incremento della domanda turistica per il prodotto Europa in generale, nello specifico per l’offerta italiana (+20%). Le città d’arte di Venezia, Firenze, Pisa e Roma hanno fatto da traino, ma la domanda turistica indiana è cresciuta anche nei confronti delle “nuove” destinazioni quali Napoli, la Costiera Amalfitana, Capri, Sicilia, Piemonte, Puglia. Nel periodo aprile-giugno sono stati numerosi i gruppi MICE che hanno scelto l’Italia come location.
Anche per l’incoming dalla Corea, stagione estiva con il segno più per la destinazione Italia: gli operatori contattati dichiarano vendite in crescita. Le principali mete italiane si confermano le tradizionali città d’arte quali Roma, Venezia, Napoli, Milano e Firenze e località come Capri e le Cinque Terre. Continua la crescita dell’economia in Cina, in parte frenata lo scorso anno dalla crisi economica mondiale: secondo il Fondo Monetario Internazionale il PIL cinese avrà nel 2010 una crescita pari al 10,5% (World Economic Outlook Update, luglio 2010).
I viaggi dei turisti cinesi verso l’Italia per la stagione estiva segnano, secondo i T.O. contattati, una crescita sostanziosa con aumenti a due cifre valutabili intorno al 30% circa. Città d’arte e tour di natura culturale, restano i prodotti privilegiati.
Il mercato australiano, così come quello USA ed Asia, ha beneficiato degli effetti della campagna televisiva realizzata da ENIT sul network RAI International, con l’utilizzo del media “Italia Much More”. I dati di ritorno della campagna sono stati positivi anche su quest’area.
“Il nostro è un settore che deve naturalmente fare i conti con la crisi dell’economia mondiale commenta il Presidente dell’ ENIT-Agenzia, Matteo Marzotto – che ha impattato sui fatturati e sui margini delle migliaia di imprese interessate, che hanno giocato la carta della convenienza, a colpi di promozioni e contenimento dei prezzi, a discapito però dell’occupazione. Ma il turismo è protagonista dei grandi cambiamenti sociali, nelle abitudini degli individui e delle famiglie, nell’attitudine ai consumi e alle tecniche collegate; Internet solo per citare la più evidente.
L’estate 2010 sarà una boccata d’ossigeno sulla via della ripresa, per ripartire con una marcia in più. Certo, la decisione di introdurre una tassa legata al turismo a Roma – continua Marzotto – crea un po’ d’ incertezza e confusione presso gli operatori che vendono le destinazioni. Occorre ancora una volta precisare che l’economia allargata generata dal turismo in Italia vale 146,9 miliardi di euro, con un apporto valutario di quasi 29 miliardi di euro, nel 2009, e con il conseguente rilevante gettito fiscale”.
“Questi dati confortano per la prospettiva di un rapido recupero dei volumi e della redditività del settore – afferma il Direttore Generale, Paolo Rubini – ma dobbiamo attuare un rapido aggiornamento delle nostre strategie di marketing e promozione turistica, indirizzandoci maggiormente verso i mercati emergenti, piuttosto che sperare nella completa ripresa di quelli europeo e tradizionali. Peraltro, gli effetti delle manovre finanziarie di tutti i Paesi europei, determineranno una contrazione dei consumi e, quindi, anche del turismo all’estero, con possibili negative ripercussioni sul nostro flusso di incoming per il 2011 e gli anni successivi. E’ necessario, quindi, sostituire queste ipotetiche minori presenze con forti aumenti delle presenze turistiche provenienti da mercati extraeuropei che presentano grande sviluppo della domanda interna”.