Di Cecilia Emiliozzi

Al via la tassa di soggiorno che i non residenti dovranno versare alle strutture ricettive romane dal prossimo 1 gennaio. Proroga al 1 luglio per il versamento a Roma Capitale. Il provvedimento sulla tassa di soggiorno, approvato dalla giunta capitolina lo scorso 28 luglio, è stato ridiscusso il 3 dicembre ma è rimasto sostanzialmente invariato. L’incontro con Federalberghi e le istituzioni è stato promosso da Fiavet Lazio, le cui intenzioni erano quelle di negoziare almeno una proroga. Non c’è stato molto da fare: l’esigibilità scatterà come previsto il 1 gennaio prossimo, con la piccola concessione dello slittamento al 1 luglio per il versamento nelle casse di Roma Capitale. In altre parole: dal 1 gennaio le strutture ricettive cominceranno a riscuotere la tassa, ma potranno aspettare il 1 luglio per  versarla a loro volta. Grandi perplessità circa l’iniziativa, alla quale Fiavet si era sempre dichiarata contraria: -“Il contributo di soggiorno non aiuta il turismo”-ha detto Andrea Costanzo, Presidente di Fiavet Lazio, -“soprattutto poi se operativo in tempi brevissimi, come in questo caso. Comporterà la spiacevole necessità di ritoccare prezzi già pattuiti. E’ davvero poco serio aumentare il costo, anche se di poco, di pacchetti di soggiorno già venduti”. Decisamente deluso anche Giuseppe Roscioli, Presidente Federalberghi Roma:-“Non si capisce perché il turismo, risorsa fondamentale del nostro paese, non venga tutelato, ma anzi, continuamente danneggiato. Vorrei ricordare l’intervento del governo a sostegno dell’industria automobilistica, con gli incentivi che hanno oltretutto favorito anche aziende estere”. Non piace dunque questa tassa, né agli agenti, né alle strutture ricettive. Ci si chiede anche cosa accadrà se il cliente si rifiuta di pagarla. Pare che debba, a detta di Federico Guidi, Presidente della Commissione Bilancio del Comune di Roma, firmare una dichiarazione che servirà a giustificare il mancato versamento. Gli unici elementi di soddisfazione emersi dall’incontro riguardano l’impiego della somma raccolta. Federalberghi e Fiavet hanno ottenuto che il 5% dell’importo che entrerà nelle casse di Roma Capitale  (pari a 4 milioni di euro) sia destinato ad investimenti legati al turismo, da stabilire in un tavolo tecnico al quale parteciperanno anche loro. Nel dettaglio, la tassa di soggiorno, da versare al momento della partenza, ammonta a 2 euro a notte per alberghi a 1, 2, 3 stelle, per gli agriturismi, bed and breakfast, residence, istituti religiosi;  a 3 euro per gli alberghi a 4 e 5 stelle.

Cecilia Emiliozzi