Ci risiamo: sul turismo sta per piombare l’ennesima gabella, l’odiata tassa di soggiorno. Non bastava un castello impositivo impressionante, l’I.V.A. ed il costo del lavoro più alti dei nostri competitors ed una faraonica disorganizzazione della politica del turismo sul territorio. L’esatto contrario di quello che occorre. Servirebbero politiche di incentivazione per favorire maggiori flussi turistici, invece tassiamo chi scelglie il nostro Paese per le vacanze o per un viaggio culturale.

 E’ tragicamente evidente infatti che una volta introdotta nelle grandi aree metropolitane la “gabella” dilagherà a macchia d’olio su tutto il territorio nazionale. Questo, inoltre, risulterà mortale per quei turismi, come quello stagionale. Più turismo significa maggiori opportunità commerciali, più occupazione, maggior valore immobiliare, e questo non può diventare un problema solo nostro. Purtroppo il rischio di ulteriori fughe di turisti è possibile ed i responsabili di questo dovranno renderne conto agli imprenditori che investono ed ai lavoratori che perdono il lavoro.

“Prendiamo atto” conlude Albonetti presidente nazionale di Assoturismo Confesercenti “che i nostri concorrenti sono agguerriti e favoriti da Istituzioni più consapevoli e sensibili alle opportunità offerte dal turismo per la crescita dell’occupazione e del PIL”.