Lo Sna, impegnato da tempo sul versante della lotta al caro-polizze, valuta favorevolmente l’intento del Ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani di ridurre drasticamente le tariffe auto. IL Sindacato Nazionale Agenti di assicurazione valuta positivamente le dichiarazioni rilasciate dal Ministro dello Sviluppo Economico riguardanti la volontà del Governo di intervenire fattivamente affinché le tariffe Rcauto, ormai fuori controllo, vengano ribassate drasticamente.

D’altro canto, lo Sna sta richiamando da tempo gli organismi preposti al controllo del mercato all’urgenza di adottare i provvedimenti necessari alla tutela degli interessi dei consumatori italiani che hanno subito nel 2010 un aumento del premio medio di poco inferiore al 20%.

«Dal 1974 ad oggi, gli incrementi fatti registrare dalle polizze auto sono stati del 173%» – ha affermato il Presidente Nazionale Sna Giovanni Metti – «a dimostrazione del fatto che soltanto in questo settore la liberalizzazione tariffaria ha prodotto un effetto contrario agli obiettivi che il provvedimento si era prefisso di ottenere».

«Ci rallegriamo che l’Isvap abbia condiviso alcune delle nostre indicazioni, aprendo un’indagine sul comportamento elusivo dell’obbligo a contrarre tenuto dalle compagnie che controllano il mercato, soprattutto nelle regioni del Sud d’Italia. L’applicazione di tariffe spropositate, la disdetta massiva e la liberalizzazione di portafogli, la chiusura di agenzie e di uffici liquidazione sinistri, sono la dimostrazione che molte imprese intendono abbandonare il Meridione – ha continuato Metti – e lo Sna si è fatto carico per mesi di portare questi problemi all’attenzione di istituzioni e mondo politico. Quanto poi al fenomeno delle truffe e delle speculazioni sui sinistri, abbiamo proposto numerosi provvedimenti di facile attuazione, finora inascoltati, che potrebbero produrre effetti positivi, invertendo la pericolosa tendenza in atto. Qualche riserva suscitano invece i provvedimenti che secondo l’Autority potrebbero portare ad una riduzione dei premi auto del 15-18%».

Il combinato disposto dei tre fattori costituiti:

–       dall’ostruzionismo posto in atto dalle compagnie alla diffusione del plurimandato, con il conseguente consolidamento del legame tra le reti agenziali e le rispettive mandanti;

–       dalla forte concentrazione della raccolta assicurativa, basti pensare che le prime 5 compagnie incassano il 70% dei premi assicurativi;

–       dalle partecipazioni societarie incrociate e dalla moltiplicazione di incarichi  a manager che siedono negli organismi direttivi di imprese che dovrebbero essere tra loro concorrenti;

contribuisce fortemente a generare l’andamento al rialzo delle tariffe.

«In questa condizione di concorrenza imperfetta – ha aggiunto Metti – è illusorio pensare che nuovi players internazionali scelgano di sparigliare le carte penetrando nel nostro mercato, ancorato alle scelte delle poche imprese che attualmente lo controllano».

«Ferma restando la priorità di portare immediato sollievo ai già magri bilanci familiari, dei quali la voce polizze obbligatorie auto è divenuta una componente troppo onerosa, riterremmo del tutto insufficiente prendere atto soltanto della versione di parte fornita dalle compagnie, che sono poi le principali responsabili della situazione venutasi a creare. Il coinvolgimento dello Sna, che tra l’altro sta effettuando una grande raccolta di firme per sottoporre alla Camera dei Deputati una petizione popolare contro il caro-polizze, è pertanto indispensabile, soprattutto in considerazione del fatto che gli agenti gestiscono oltre il 90% delle polizze auto, costituendo di conseguenza la vera e propria spina dorsale del settore. Il Sindacato è pronto, con tutto il suo portato di professionalità e di conoscenza delle reali esigenze della clientela. Siamo certi che il Ministro Romani intenderà usufruirne nel suo indiscutibile intento di ridurre in modo significativo le tariffe auto italiane che sono largamente le più alte d’Europa (Il premio medio nel nostro Paese è di ca. 407 €, mentre quello tedesco è di 222 € e quello francese è di soli 172 €. Ndr)».

L’analisi che ha indotto il Ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani ad intervenire con determinatezza – ha concluso Metti – viene quindi accolta con favore dalla rappresentanza della categoria agenziale, anche se prima di esprimere un giudizio complessivo sull’intero impianto dei provvedimenti futuri, sarà necessario conoscere nei dettagli le modalità e gli strumenti che si intendono utilizzare per centrare l’obiettivo.

 

 

CHI È LO SNA

Il Sindacato Nazionale Agenti di Assicurazione (Sna), fondato nel 1919 come Associazione Nazionale Agenti (Ana), assume l’attuale denominazione nel 1973 e conta oggi circa 9 mila iscritti su circa 23 mila Agenti di assicurazione operanti in Italia. Lo Sna, composto da 117 Sezioni provinciali e 58 Associazioni aziendali, è in Italia l’organizzazione maggiormente rappresentativa degli agenti di assicurazione e di recente ha dato vita alla Federazione Unitaria con Unapass, con l’obiettivo di realizzare un soggetto politico unitario. Rappresenta la Categoria in tutti gli Enti e Organismi, nazionali e internazionali, dove si trattano problemi che interessano direttamente o indirettamente gli agenti di assicurazione e, più in generale, il settore assicurativo. E’ membro del Consiglio Direttivo del Bipar (Bureau International des Producteurs d’Assurance et de Réassurance), la confederazione che rappresenta gli intermediari di assicurazione del mondo intero presso i governi nazionali e gli organismi sovranazionali (Cee, Onu, Efta, Ocse, Gatt, ecc.).

Dal 1990 il Sindacato è affiliato alla Confederazione Generale Italiana del Commercio, del Turismo e dei Servizi (Confcommercio), nell’ambito del Comitato Nazionale Servizi e partecipa alle commissioni provinciali in seno alle camere di commercio.