La mostra “La pittura e l’emblema”, ospitata al Complesso del Vittoriano dal 2 al 25 febbraio 2011, vuole rendere omaggio a Mario Russo, nato a Napoli nel 1925, a undici anni dalla scomparsa ripercorrendo l’intero suo cammino umano e artistico attraverso un centinaio di olii realizzati dagli anni ’50 fino alla fine degli anni ’90. Maschere, clown, arlecchini, eleganti figure femminili, paesaggi, fiori, conchiglie e ritratti – tra cui Moravia, Croce, De Gaulle, Ungaretti, Nenni, Paolo VI – passano al vaglio realista e visionario del pittore trasformandosi in una pittura che ottiene l’effetto di un caleidoscopio simbolico del mondo e della vita contemporanea.
“Incastonati come preziosi cammei (tanto i volti che i calici dei fiori, tanto gli attori in maschera quanto gli alberi battuti dal vento, tanto le belle donne ingioiellate quanto i parchi in tumulto tra gruppi marmorei) passano al setaccio dello sguardo pubblico le immagini confezionate da Mario Russo, il realista visionario che allestisce uno spettacolo trasfigurante e ininterrotto della commedia umana dove la pittura diventa metafora ed emblema della vita.” (Duccio Trombadori).
La mostra, che si avvale del Patrocinio del Comune di Roma, della Provincia di Roma – Assessorato alle Politiche culturali -, della Regione Lazio – Assessorato alla Cultura, Arte e Sport – ed è organizzata e realizzata da Comunicare Organizzando di Alessandro Nicosia, è a cura di Duccio Trombadori.
Nella foto: il Vice Sindaco di Roma, Mario Cutrufo, che il 1 febbraio presenterà la Mostra alla stampa