In occasione dell’ultimo Comitato Direttivo di Federviaggio, è stato presentato un documento contenente le prime indicazioni relative all’andamento della stagione turistica outgoing 2011, sulla base dei dati messi a disposizione dagli operatori del settore associati.
Ad un avvio d’anno positivo (gennaio e febbraio 2011), ha fatto seguito un segno meno nelle vendite per i mesi di marzo, aprile e maggio 2011. Segnali positivi sono stati registrati a giugno, rispetto al corrispondente mese del 2010 (+1-2%), sia in termini di passeggeri prenotati che di valore medio per pratica. Per le destinazioni di lungo raggio, tale incremento è – in parte – da ricondurre all’aumento del costo dei trasporti e – per talune aree geografiche, come il Sud America o gli Stati Uniti – delle strutture ricettive, nonché all’uscita dal mondo del viaggio organizzato di clienti che chiedono prodotti semplici (a basso valore aggiunto), sostituiti da clienti che si orientano verso viaggi più complessi (a più alto valore aggiunto).
Infatti, ad una contrazione del numero di passeggeri di fascia ‘alto spendente’, corrisponde un aumento medio del valore della pratica (con un effetto netto generalmente positivo).
Dai dati analizzati emerge, inoltre, che – a livello di mercato complessivo – le perdite registrate sulle destinazioni ‘in crisi’ – Egitto/Tunisia/Marocco/Libia/Siria/Giordania – non sono state compensate dagli incrementi su altre mete di vacanza. Questo fenomeno è indicativo del fatto che – a prescindere delle varie emergenze – persiste una profonda crisi di capacità di spesa del cliente di fascia bassa e ‘medio spendente’, target principale del sistema del turismo organizzato e non solo dei tour operator.
Per quanto riguarda l’Egitto/Mar Rosso, si registra – nel portafoglio estivo delle prenotazioni degli operatori – una riduzione di circa il 50%, sia in termini di passeggeri che di fatturato, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.