Non si era mai vista un’estate peggiore di questa. Quanti arriveranno alla fine dell’anno?
Ci sono cose che mi fanno arrabbiare più di altre, come le notizie contraddittorie sulla situazione del turismo. Leggo su qualche giornale che questa estate solo 1 italiano su 5 è andato in vacanza, mentre in altri leggo che sì, c’è stata una flessione, ma l’italiano non ha comunque rinunciato alla sua sacrosanta vacanza. In un comunicato stampa Il Ministro del turismo, Michela Vittoria Brambilla, ha dichiarato che 23milioni di persone sarebbero andate in vacanza e che i turisti in Italia erano aumentati rispetto allo scorso anno. Ora, prendere in giro gli sprovveduti è una cosa, ma farlo con chi lavora nel settore, mi sembra oltre che stupido, anche controproducente. Ma dove vive questa gente, Ministro compreso, per fare una simile affermazione? La Signora Brambilla ha mai fatto fare una seria indagine fra gli operatori, le agenzie dettaglianti, gli alberghi, i ristoratori etc…per avere la misura reale di come è andata questa estate?
Qualche tempo fa, da un’indagine di Eurobarometro, servizio della Commissione europea, che misura ed analizza le tendenze dell’opinione pubblica in tutti gli Stati membri e nei paesi candidati, sarebbe risultato (sempre per voce del nostro Ministro) che l’Italia era la destinazione preferita dagli europei. Questo sondaggio aveva fatto ben sperare la Brambilla per l’estate 2011.
Ora, l’Italia sarà anche fra le nazioni preferite dai turisti stranieri per passarvi le proprie vacanze, il problema, però, è che non le hanno trascorse nel nostro Belpaese, ma hanno preferito altre destinazioni (come sta accadendo negli ultimi anni).
Il fatto è che quella che potrebbe essere una grande industria turistica, è sempre stata ignorata dalla classe politica.
Tre anni fa, se non ricordo male, il nostro primo Ministro Berlusconi, dichiarò che in 5 anni il fatturato turistico sarebbe raddoppiato!
Ora, con tutta la nostra buona volontà, nessuno di noi avrebbe mai potuto immaginare che ci sarebbe stata una crisi mondiale così pesante, anche perché, fino a poco tempo fa, ci era stato detto che la nostra economia andava bene ed era in buona salute rispetto a quella degli altri paesi europei, oltre al fatto che le banche erano piu’ che solide.
Il problema è che il turismo, da tanti anni, si trascina in uno stato di malato-moribondo, ben prima della crisi mondiale! Questo vuol dire che, quando c’era la possibilità di intervenire, nessuno ha mosso un dito oppure ha fatto scelte sbagliate.
Un’estate così drammatica non si era mai vista! I soldi degli italiani sono pochi, le incertezze sul futuro sono diventate un grosso handicap per qualsiasi spesa si voglia fare, e chi aveva qualche soldo investito nei CCT, o in qualsiasi altro bene d’investimento nella bufera di queste ultime settimane, si è visto diminuire, se non azzerare, il piccolo gruzzolo che aveva messo da parte.
Il turismo è precipitato ulteriormente in una crisi tanto nera che sarà veramente arduo riportarlo, in tempi brevi, a livelli di sicurezza per le migliaia di lavoratori che sentono sulla propria pelle il pericolo del licenziamento o la chiusura dell’azienda presso la quale prestano la propria opera.
Il turismo, che assieme al settore dell’edilizia doveva essere la parte trainante della rinascita italiana, si è rivelata un vero flop. Entrambi i settori sono a pezzi e ancora non si vede chi sarà in grado di raccogliere le tessere del mosaico per rimetterle al posto giusto.
I turisti ci disertano? Si da la colpa agli albergatori che mantengono tariffe elevate. Sarà stato così nel passato, ma da anni, ormai, anche gli hotel a 4 stelle stanno svendendo le loro camere – quando non si fanno mettere la “corda al collo” da quelle grosse organizzazioni che operano solo on-line e che riescono ad avere dagli alberghi delle commissioni che raggiungono anche il 45 per cento! Eppure, nonostante le tariffe ribassate, il numero delle presenze è calato notevolmente – nonostante voci contrarie e sempre ottimistiche.
Abbiamo chiuso delle sedi Enit – in nostro Ente Nazionale Turistico – in alcuni paesi europei. Perché chiuderli e non inserirli nelle nostre Ambasciate o nei Consolati? Laddove non c’è promozione non c’è neppure ritorno, ed è quello che sta accadendo a noi.
Si sta tentando di entrare nei mercati del cosiddetto BRIC (Brasile, Russia, India e Cina). Anche qui stiamo in ritardo rispetto agli altri paesi, Germania in testa, che ha saputo accaparrarsi una grande fetta del mercato cinese, tanto da diventare il secondo paese europeo per arrivi. E noi, invece, cosa abbiamo fatto? Niente. Sono da poco rientrata da un viaggio in Cina e mi sono sentita dire da una delle guide avute nel corso del viaggio che sono molti i cinesi che vengono in Europa, ma che disertano l’Italia perché, se devono comprare qualcosa di firmato preferiscono andare a Parigi e da lì proseguire per la Germania o Londra. La cosa che mi ha lasciato sbalordita è quando alla mia domanda “Ma sulle cose firmate non è meglio venire in Italia?”, mi son sentita rispondere: “No, perché gli italiani che vengono a comprare le materie prime in Cina, acquistano prodotti di scarsa qualità e i francesi no. I cinesi con i soldi vogliono le cose di marca, ma di buona qualità”!
Capito a che punto stiamo? Quanta capacità imprenditoriale non abbiamo più e quanto, pian piano, ci stiamo facendo sorpassare dagli altri competitors su tutti i settori? Anche lo shopping “griffato” è turismo ma, a quanto sembra, ci stiamo facendo superare anche in questo tipo di turismo alternativo, fra i tanti che potremmo avere e promuovere.
Siamo proprio combinati male. L’outgoing non “se lo fila” proprio nessuno (Non è meglio che i soldi restino in Italia?). Gli operatori navigano a vista e, anche se hanno condiviso i charter con altri T.O., data la scarsità delle richieste, a volte faticano anche a vendere quelli che hanno acquistato nonostante le tariffe siano alla stregua di quelle dello scorso anno, se non più basse. I problemi causati dalle rivolte del nord Africa e di alcuni paesi del Medio Oriente, hanno messo in crisi tanti operatori che avevano un buon traffico verso quelle mete. Il Mar Rosso, destinazione “principe” per molti, stenta ancora a decollare, anche se i prezzi, in molti casi, sono inferiori di 400 euro a settimana rispetto a quelli del 2010.
Eppure tutto stenta ad essere venduto, Italia inclusa. C’è stato un piccolo risveglio nell’ultima settimana di luglio e i primi di agosto per il prodotto mare Italia, tanto da far dire ad un operatore: “Abbiamo concretizzato più vendite in questi ultimi 3 giorni piuttosto che da gennaio a fine giugno, una cosa mai successa!”.
Gli italiani hanno sognato di voler/poter andare in vacanza. Un altro T.O. ha confidato: “Se avessimo confermato tutti i preventivi che ci sono stati richiesti, saremmo diventati ricchi”. Sì, perché le richieste di preventivo ci sono state, e anche numerose, il problema era quello di trovare soggiorni o viaggi a costi tanto irrisori – così come li pretendevano i clienti.
Un’estate disastrosa sotto ogni punto di vista e, ormai, i giochi sono fatti. A meno che non ci sia un risveglio tardivo, l’estate turistica è già finita. La paura di fare la fine di Eurotravel, i Viaggi del Ventaglio e di Sprintours, tanto per menzionare gli ultimi e i più grossi, è tanta fra i piccoli e grandi T.O. così come per le agenzie che vivono di intermediazione. Anche le voci di una vendita di Alpitour da parte di Exor e una ristrutturazione aziendale da parte di un colosso come Hotelplan, non invogliano certo ad aver fiducia nel futuro del settore.
Tutto sta a capire se, come la nostra Italia, siamo alla penultima fermata e, quindi, c’è ancora un po’ di strada da percorrere, oppure se siamo arrivati al capolinea e siamo obbligati a scendere.
Il triste caso di Arenaways, già arrivato al suo capolinea…
A proposito di settore in crisi, noi, paese liberista e dove la concorrenza è necessaria per agevolare i cittadini, Arenaways, prima compagnia ferroviaria privata italiana, che aveva osato sfidare le Ferrovie dello Stato nel Nord Italia, dopo soli 9 mesi di esercizio è arrivata al capolinea. I tre soci di maggioranza: Claudio Sguazzini, Pier Vincenzo Pellegrino e Andrea Francon, hanno sfiduciato il fondatore e amministratore delegato della società, Giuseppe Arena, che ha intenzione di chiedere al curatore fallimentare, Leonardo Marta, la concessione dell’esercizio provvisorio.
Ma i tre soci sono stanchi di gettare al vento altri milioni, dopo aver ricostituito il capitale sociale – lo scorso giugno – con ulteriori tre milioni di euro . Eppure l’esordio sulla tratta Torino-Milano con un prezzo del biglietto competitivo (17 euro), sembrava destinato ad avere un futuro in questa Italia che favorisce la concorrenza solo quando non tocca gli interessi dello Stato. Ma troppi sono stati i bastoni messi fra le ruote di questo piccolo Davide che aveva osato sfidare il gigante Golia.
Ormai, nonostante il battagliero Arena cerchi in tutti i modi di avere un’altra chance attraverso nuovi soci e nuovi capitali, i libri contabili saranno portati al Tribunale di Torino.
Per ora resteranno attive alcune corse quali la Torino/Livorno che terminerà il 3 settembre, alcune tratte internazionali operate in collaborazione con la tedesca Deutsche Bahn Autozug e gli olandesi di Euro Express Train Charter Autoslaap, per i treni passeggeri con auto, moto e bici al seguito, mentre la Torino/Milano già da agosto non è più attiva. Purtroppo il permesso di fermate intermedie fra le due città del nord non è mai arrivato e il ricorso al Tar avrebbe dato una risposta i primi di ottobre. L’Antitrust, invece, avrebbe chiuso l’istruttoria contro Trenitalia a dicembre.
Troppo tardi per il CDA dell’azienda che, dopo aver impegnato cinquanta milioni di euro in quest’avventura, non se la sente più di proseguire.
Peccato. Dispiace sempre quando un sogno concretizzato ti fa, poi, cadere dal letto in malo modo. Ma questi sono alcuni dei problemi dell’imprenditoria italiana. Se pesti i piedi a qualcuno più grosso di te, inevitabilmente le prendi, soprattutto se quel qualcuno non è un privato come te, ma un’azienda che si dichiara privata, ma che privata non è.
Mi auguro, e lo auguro al suo fondatore Giuseppe Arena, che le cose cambino verso il meglio e spererei di ritrovarlo con i suoi treni in giro per l’Italia con le sue tariffe alla portata di tutti.
Liliana Comandè
Complimenti Liliana, condivido pienamente il Tuo articolo ed apprezzo il Tuo, peraltro solito, saper parlare chiaro.
Cordialmente,
Stefano Valentini
E’ vero, tutto vero! Come ogni anno, si presentano davanti ai nostri banconi, oppure ci scrivono via mail, i clienti “ferragostini”, come mi paice chiamarli. Chiedono preventivi, prendono cataloghi, leggono sul web, fino allo sifnimento, facendoci perdere un mucchio di tempo per poi fare cosa? Sparire nel nulla o magari confermare una pratica su un residence in Calabria, quando iniziano magari a richiederti preventivi delle Maldive. Oppure ci sono quelli che, vedono il prezzo del viaggio, con tutte le spese accessorie, dici che c’è disponibilità, dici che aspetti che ti facciano il bonifico e loro ti rispondono : “no, grazie è troppo per noi” oppure “grazie, ma non ho le ferie!” . viaggiare purtroppo (anche se molto meno rispetto agli anni passati) costa, ma sognare è gratis. E noi operatori siamo davvero stanchi dei sognatori. un saluto da Biella
Perchè vogliamo parlare dei TG e dei principali mass media? Sembra che oramai si divertano a dare dei colri ai bollini nelle autostrade durante i week end. da un paio d’anni si è passati dal bollino rosso al nero! Mi è capitato di partire sabato mattina ore 11:00 (secondo loro in pieno bollino nero) facendo la Roma-L’Aquila per andare a trovare dei parenti che soggiornano li. Ci credete che non ho incontrato davvero nessuno? Traffico zero! Poi il giorno dopo senti che sull’autostrada che va verso Rimini e Riccione è tutto bloccato, pienone di hotel (cito testualmente: per la gioia degli operatori del settore!), situazioni critiche sulle strade, ANCHE GRAZIE A 3 INCIDENTI ! La domanda allora mi è sorta spontanea : era bloccato per la tanta gente che va in vacanza, o per i 3 incidenti sul tragitto? La domanda va prendendo forma quando stamattina ho chiamato ben 7 hotel nella zona per dei miei nipoti che vogliono andare a divertirsi per la settimana di ferragosto e avevano tutti posto! E allora, la finiamo con questa tragicomica farsa delle notizie e iniziamo, magari a dire alla gente come veramente stanno le cose? Quando cresciamo in Italia ? spero al piu’ presto, visto che stiamo andando davvero a fondo.
Un’analisi impietosa ma reale di ciò che sta passando il settore. La storia di Arenaways la dice anche lunga sul questo nostro paese così detto “liberista” e che approva la concorrenza. Con i piu’ vivi complimenti dalla Sicilia
Gentilissima signora Liliana, ho appena finito di leggere il suo articolo e le devo fare proprio i miei complimenti!!!
Cordiali saluti e buona giornata
Francesca Quercia
Grazie Stefano, sai che non mi sono mai nascosta dietro le “bugie” e, a costo di sembrare dura, ho sempre detto come stanno le cose. A qualcuno do sicuramente fastidio, ma chi preferisce guardare in faccia la realtà, apprezza il mio parlar chiaro e senza troppi sfronzoli.
Grazie Francesca.
Caro Salvo, ti sembra che il periodo non sia “impietoso” per il settore, forse pii’ che non ogni altro campo.
Da troppo tempo sconta l’indifferenza, la crisi, la Sars, la guerra, l’aviaria…e chi piu’ ne ha, piu’ ne metta, ma è ora di dire basta. Nessuno di noi si può permettere di andare in vacanza per 40 giorni, eppure, in un momento così critico per l’Italia, c’è chi se ne “infischia” e ci va. Cosa vogliamo aspettarci da chi ci sta facendo finire in un pozzo senza fondo?
Caro Egidio, ho sentito dire la stessa cosa anch’io, fermo restando che alcuni miei amici hanno fatto lo stesso tragitto ed hanno trovato un traffico- che non era traffico. Ma queste sono le consuete bugie che la nostra televisione e i nostri cosiddetti giornalisti ci propinano ogni estate. Che vergogna!
Caro Ruggero, un tempo c’era il rispetto per sé stessi e per gli altri. Oggi, come puoi ben constatare, non esiste piu’ né l’uno né l’altro. Grazie per i saluti che contraccambio.
Un grazie particolare agli ADV del gruppo Facebook “Agenti di viaggio per passione” che hanno commentato e condiviso nelle loro bacheche il mio articolo.
i dati di rilevamento del flusso turistico non vengono elaborati in modo serio perché non fa comodo a nessun politico di turno. Credo che stiamo vivendo un cambiamento epocale e forse dovremmo riflettere maggiormente sul futuro che ci aspetta in special modo noi italiani.
carissima liliana ha riportato fedelmente quello che è stata la sistuazione di questa estate in cui credo che siano veramente in pochi quelli che possono cantare vittoria e se così fosse non possiamo che fare i complimenti a chi è andato controcorrente. Sono 30 anni che sono sul fronte e mai e dico mai avevo vissuto una estate così, arrivare addirittura al mese di agosto senza accusare la stanchezza della stagione estiva, anzi per le mie abitudini lavorative ho accusato al contrario la noia. Personalmente ho aperto un gruppo su face book e anche se non auspico a nessuno questa fine, l’ho chiamato appunto agenti di viaggio in via di estinzione un modo provocatorio di poter riflettere sul futuro del nostro settore
Carla, hai perfettamente ragione, e anche quanto ci siamo dette su Facebook, non fa che confermare quello che hai scritto.
Le riflessioni le dovremmo fare, ma non pou’ in modo silenzioso. Credo sia giunta l’ora di alzare la testa e farsi sentire.
Caro Santo, credo che la maggior parte degli agenti di viaggio abbia accusato, oltre ad un grande dispiacere e grave preoccupazione, una grande noia in attesa dei clienti che non entravano in agenzia oppure di quelli che entravano solo per far perdere tempo. Il tuo nuovo gruppo su Facebook ha un nome provocatorio, ma fino ad un certo punto. Già qualche hanno fa, ho scritto un redazionale dal titolo ” Agenti di viaggio, una categoria in estinzione?”. Certo, non me lo auguro, ma se continua così…di certo non farà una bella fine.
Un report perfetto di questa estate da dimenticare … come quella del 2010, come quella del 2009 e come quella del 2008 … Quante altre estati dovremo dimenticarci o quanti altri colleghi dovranno rimanere senza lavoro prima che qualcuno prenda in mano la situazione e si decida a fare leggi e a trovare soluzioni in merito? Saluti da Bari
E’ incredibile come venga sottovalutata la nostra realtà. Noi siamo sempre i figli del Dio Minore, sempre quelli ai margini di tutti gli interessi politici e di chi dovrebbe fare le leggi e trovare soluzioni. Noi ci danniamo l’anima per i pochissimi e miseri (sia di portafoglio che di spirito) clienti che entrano in agenzia e loro belli belli spaparazati coi loro 40 giorni di ferie che si sono “concessi”. Complimenti Liliana per il riassunto tragico ma quanto mai veritiero di come veramente vanno le cose.
Finalmente una persona come lei onesta e che dice davvero le cose come stanno. Ce ne fossero di piu’ così, anzichè sentire tutti i gorni tanti “pallonari” che dicono di riempire posti volo, vendere a piu’ non posso e quant’altro. Diciamo la verità e non ci nascondiamo dietro ad un dito.
Caro Toni, il turismo è sempre stato un settore trascurato. Il pensiero è sempre stato quello che l’Italia si vendeva da sola per le sue bellezze, il suo mangiare, il suo sole etc…ma da anni non è piu’ così. Per chi, invece, si occupa di outgoing, il pensiero non c’è mai stato in quanto le agenzie inviavano gli italiani all’estero e, quindi, anche i soldi. Pensa se tutti gli altri paesi facessero lo stesso ragionamento! Altro che 6° posto…arriveremmo al 10° in un nanosecondo!
Buongiorno Mario, la ringrazio per le sue parole. Io mi ritengo soltanto un’onesta osservatrice della realtà e cerco di riportarla fedelmente senza orpelli o bugie. Grazie per apprezzarlo.
Un quadro perfetto della situazione attuale. Lavoro pochissimo e soldi che invece di entrare escono soltanto. Non è un quadro impietoso, ma la nuda e cruda realtà del nostro settore e soprattutto di questa estate.
Quando avremo quella dignità lavorativa che non abbiamo più?
Buongiorno sig.ra Liliana, l’estate sta quasi finendo e dire che sta andando maluccio è un eufemismo. Noto con dispiacere dai commenti dei colleghi che la situazione è la stessa ovunque, clienti che entrano in agenzia con sogni di gloria ma budget molto limitati e poi cosa dicono? ” Ma come non ci sono i last minute?” e non capiscono che ad esempio per un viaggio in Thailandia in pieno agosto anche con tutti i last minute del mondo non si può partire allo stesso prezzo di Palma di Maiorca! Che tristezza. E che estate buia! Un saluto da Firenze.
Cara Liliana, penso a questo nostro paese così decaduto, sotto ogni punto di vista. Sono preoccupata per la mia agenzia, piccola, perché questa estate è stata pessima e veniamo da periodi molto neri. Sto pensando di chiudere perchè sono stanca di non sapere se arriverò a dopodomani come il signor Arena, di Arenaways. Ho letto il tuo articolo e sono rimasta di stucco. Un paese liberale e liberista. Ma mi facciano il piacere! Questo è un paese che va avanti a forza di porcate e di clientelismi. Ne sono disgustata. Cordiali saluti e grazie per tenerci aggiornati, ma veramente, senza dire bugie.
Ciao Liliana,è sempre bello leggerti e trovare attraverso le tue parole costantemente il “polso” esatto della reale situazione italica…un caro saluto
Massimo
Ciao Massimo, che piacere il tuo scritto! E’ così tanto tempo che non ci vediamo! Grazie per ciò che hai scritto, purtroppo la situazione è quella che è e non possiamo fare gli struzzi e nascondere la testa sotto la sabbia. Piuttosto, bisognerà trovare il modo per uscire da questo momento pessimo, anche se la situazione mondiale è tragica, non si può “soccombere” così. Un caro abbraccio
Marina, mi dispiace per la tua agenzia e comprendo il tuo dispiacere e la voglia di mandare tutto all’aria. Ma bisognerà aspettare dicembre per fare il bilancio di questo anno infelicissimo. Poi, credo che in molti dovranno decidere cosa fare del proprio destino. Un saluto e…forza!
Alessia, purtroppo noto che da nord a sud la situazione è sempre la stessa. D’altronde, a parte il fatto che la gente ha meno soldi da spendere, c’è da considerare che i clienti sono abituati ai last minute e a prenotare a prezzi bassi. Giusto ieri mi ha telefonato un ADV di Roma per dirmi di aver ricevuto una richiesta incredibile. Una famiglia di 4 persone, con un budget di 500 euro a persona, cercava un pacchetto di 2 settimane – che comprendesse anche Ferragosto – in Grecia. Era un sogno, sprovvedutezza o una presa in giro del cliente? Ma di queste storie ne sento talmente tante che ci si potrebbe scrivere un libro.
Laura, la situazione è così per tutti, sfortunatamente. Non credo neppure ai T.O. che raccontano che a loro è andata bene. Questo perché significa che hanno venduto direttamente ai clienti oppure, come sono piu’ propensa a credere, raccontano le solite balle! In quanto alla dignità, credo che bisognerà riconquistarla con il tempo e con l’aiuto dei media, che hanno sempre remato contro la categoria.
E’ proprio vero che ci troviamo in una situazione tremenda. Sono un banconista di un’agenzia di viaggi di Bergamo e personalmente, rispetto a tanti ad altri miei colleghi, mi reputo ancora abbastanza fortunato ad avere un posto di lavoro!!!!Il mio titolare al posto di licenziare qualcuno di noi ha decido di farci lavorare part-time poichè il lavoro, che anche in questo periodo, si presenta in agenzia, non giustifica la presenza di 3 persone in ufficio. Spero vivamente che il settore si riprenda in qualche modo altrimenti credo proprio che ci ritroveremo tutti per strada.
Un saluto
L’analisi della direttrice di Travelling, Liliana Comandè, è lucida e precisa, espressione della grande competenza professionale della stessa. Per anni, come giornalista de “Il Messaggero”, incaricato di redigere inchieste sul turismo, mi sono avvalso della sua preziosa collaborazione per raccontare ai lettori la vera situazione del turismo nel Belpaese. Ho letto denunce purtroppo vere, situazioni al limite della decenza politico-amministrativa e della dignità dell’Italia davanti agli stranieri. Non è possibile che l’Italia, Paese ricchissimo, di storia, archeologia e ambiente, culla della cultura europea e mediterranea, si riduca a raccattare le briciole del turismo lasciate da altri. Brava Liliana Comandè, voce sincera di volontà di riscossa.
Caro federico, hai ragione a ritenerti fortunato se lavori part-time. Il tuo titolare, piuttosto che licenziare qualcuno, sta cercando di tamponare le “falle” che questa crisi ha creato in ogni azienda. Piccola o grande che sia, non c’è nessuno che se la passi bene. Mi auguro di non dover “scrivere”, nei prossimi mesi, un bollettino di guerra. E’ giusto sperare, anche in situazioni come questa. Ti auguro di ritornare a lavorare tutto il giorno. Un saluto anche a te.
Grazie Salvatore. Ricordo tutte le interviste che mi facevi ogni volta che c’era da parlare di turismo. Qualche giornale l’ho conservato e, purtroppo, alcune cose sono ancora come qualche anno fa. Non è cambiato di molto questo settore – a livello di problemi. Credo che sia facile fare un’analisi precisa del settore in quanto ne faccio parte da oltre 36 anni. E poi, sono sempre stata una giornalista che ha sempre detto pane al pane e vino al vino. Detesto il giornalismo approssimativo, fatto per sentito dire. Grazie per il tuo commento e la stima che mi dimostri da tanti anni.
Salve Liliana, sono un agente di viaggio, e volevo farle i miei complimenti per la sua analisi sempre precisa di ciò che ci circonda.
Ci voleva proprio una persona nel nostro settore che scrivesse le cose come stanno realmente e non i giornalisti radio televisivi che scrivono quello che…viene suggerito di scrivere.
grazie mille
Grazie a lei Sabrina. Buona giornata
Come sempre Liliana i tuoi reportage sono un quadro perfetto di chi analizza i fatti per come stanno veramente e non inventando le solite baggianate. Sono nel settore da tantissimi anni, come te e ricordo con tanta nostalgia gli anni passati e le estati di pieno lavoro, con clienti abituati a pagare il giusto per le loro vacanze, le compagnie aeree che erano solite aiutarti e i tour operator che vendevano solo ed esclusivamente tramite agenzie. Era tutto un altro mondo, un vero paradiso in confronto all’inferno in cui siamo precipitati oggi. Ma tu pensi che ci può essere un ritorno al passato? E come si potrebbe fare? Sarebbe meraviglioso, un ritorno al passato con le tecnologie a disposizione oggi. un caro saluto da Franco
Caro Franco, purtroppo il passato è passato e non ritornerà piu’. Possiamo rimpiangerlo – e come potrebbe essere diversamente?- ma dobbiamo pensare che i tempi sono cambiati, le tecnologie hanno modificato non solo il nostro modo di lavorare, ma anche la nostra mentalità. Come uscirne? A parte la crisi, sono sempre piu’ del parere che pubblico e privato possano fare insieme molte cose che apportino benefici alla categoria, anche di questi tempi. Bisogna avere, però, gli interlocutori giusti che abbiano buona volontà di cooperare e di prendere decisioni che diano una spinta verso l’alto a questo povero settore rimasto molto indietro.
Buongiorno sig.ra Comandè, sono nel settore come lei da tantissimi anni e, le dico la verità, la ammiro fortissimamente per la sua energia e per il suo volere di cambiare le cose. Sinceramente, avendo visto tutta l’involuzione del settore turistico da 30 anni a questa parte oggi ne sono disgustato. Le faccio comunque i miei complimenti, perchè da anni lei è il nostro punto di riferimento nel turismo e con i suoi report veri e senza nascondersi dietro ad un dito.
Inizia il week end di ferragosto e per la prima volta la prossima settimana saremo chiusi. Non ci sono partenze nè documenti da consegnare.. Vorrà dire qualcosa? BUON FERRAGOSTO a tutti i colleghi agenti.
Cara Silvia, vuol dire quello che ho scritto nel mio editoriale. Mi dispiace per la vostra agenzia.
Complimenti per il blog, che non conoscevo, e per l’articolo, lucido pungente e chiaro. Ma mi chiedo: si può far qualcosa, ma tutti insieme, prima di morire uno a uno?
Per esempio mi viene in mente che in questo paese bisogna pagare tutto doppio per avere qualcosa. La sanità: prima i contributi poi quella privata. La pensione: prima i contributi poi quella privata.
E quindi, di questo passo, popo aver pagato i contributi e tasse ma sostenere il minitero del turismo, bisognerebbe pagarsene uno privato.
Una spa, di cui dovrebbero essere azionisti e contribuenti tutti gli operatori del turismo, che ingaggino e si paghino il miglior amministratore delegato e minuisotro del turismo. Pagato bene, (un fisso normale e ottimi bonus per ogni straniero in piu sull’anno scorso portato in italia) lui e la sua squadra, e ogni anno confermato o meno in assemblea.
Sarà difficile e non si farà, ma non c’è altro modo, oltre a sperare che le cose migliorino da sole.
Gentile Liliana,
condivido quanto scrive ma non mi stupisce. Attendevo che si arrivasse qui, poiché credo che oltre al momento economico attuale, la crisi del turismo in Italia sia imputabile a molti fattori, molti dei quali sociali e arriva da lontano nel tempo e al sistema Italia in generale. In un paese come il nostro con una scuola che spesso snobba da anni materie come l’educazione civica e la storia dell’arte, non ci si può attendere la formazione di soggetti che abbiano a cuore la gestione del patrimonio naturalistico, paesaggistico e strutturale. L’urbanistica delle nostre città (tutte hanno vocazione turistica) è nel caos, la tutela del paesaggio assente e attaccata da interventi e arredi urbani disposti da incompetenti, le sovrintendenze corpi nebulosi in un universo caotico, gli alberghi di tutte le stelle spesso con una patina che sa di stantìo. Sulle spiagge si buttano mozziconi ovunque, pinacoteche come Brera versano nella decadenza più cupa… Insomma l’elenco potrebbe andare avanti all’infinito ma la risposta unica la si può trovare e la si deve trovare in qualcosa di tangibile. Suggerisci ad esempio un libro dello sgarbato e poco simpatico Sgarbi “Un paese sfigurato”. Quanto scritto lì sopra dovrebbe essere il pane quotidiano del nostro sistema scolastico, oltre a meditazioni su temi tipo ‘la potenza del bene trova rifugio nella natura del del bello’ ove il bene va individuato anche con il concetto di ‘onesto’.
Finchè a Malpensa si deve attendere più di un’ora alle 3 di notte perchè il bagaglio sia restituito e i bagni sanno di urina 24 ore su 24, se le stazioni ferroviarie continueranno ad essere viste come luoghi dove dar sfogo alla propria inciviltà o preda di ristrutturazioni barbare ma miliardarie come la Centrale di Milano, se i Grand Hotel in riviera ereditati da epoche più sensibili saranno resi simili a ad anonimi alberghi per uomini d’affari appena arrivati in città in nome del minimal proveniente dall’ultimo credo del fashion, finchè i politici istituiranno siti inutili come il rutelliano ‘turistiprotagonisti.com’ di qualche anno fa e completamente caduto nell’oblio, beh alla fine arriveremo ma non a quella dell’anno, a quella proprio definitiva.
Grazie per l’ospitalità e saluti, marco zanaletti
Caro Marco, grazie per la replica, che approvo parola per parola. Il nostro paese è ormai un “non paese”. non esiste cura o tutela di ciò che abbiamo avuto la fortuna di ereditare. Dal paesaggio alle bellezze archeologiche abbiamo un patrimonio inestimabile che, purtroppo, è poco o niente preservato o pubblicizzato nella maniera. A volte mi viene da dire che siamo un popolo di “cialtroni”, che vive di rendita. Ma anche questo tesoro, ormai, ha solo qualche spicciolo. Crede che interessi a molti dei nostri connazionali o politici? Io credo di no e questa è la cosa più preoccupante.
Gentile Sig. Gregorio, sicuramente si può fare qualcosa tutti insieme. Tutto sta nel cercare di capire come si può intervenire. In un paese dove chi sta al Governo, così come in certi posti chiave delle nostre più grandi aziende, ci sta solo per “non meriti”, sarà molto arduo trovare un accordo in un settore che si lamenta tanto ma non prende mai iniziative. Prenso ad un
Masaniello (senza fare la sua fine), che coordini una specie di “rivolta” contro chi ci sta portando in un baratro srenza fine. Le auguro una buona giornata.
Ciao Liliana,
sono appena rientrato dalle vacanze e fra la mia posta ho trovato anche il tuo editoriale, come sempre veritiero e specchio di quello che sta avvenendo nel settore. Ho letto anche i commenti e allora, oltre a rivolgerti i miei complimenti, mi viene spontaneo chiederti: e se il Masaniello della situazione fossi tu? Hai tutti i requisiti per essere un capo. Dalle tue parole (ma io ti ho conosciuta anche alla Bit di Milano qualche anno fa) si capisce che sei una persona decisa, autorevole e competente. Chi più di te può rappresentare la nostra categoria?
Caro Marcello, grazie anche a te per gli apprezzamenti. Essere il Masaniello non mi dispiacerebbe, ma, credo, che bisognerebbe lasciare a chi rappresenta la categoria il compito di difenderla, anche in maniera meno “ortodossa”. Sono del parere che se non si ottendono certe cose con le buone maniere, bisogna passare ad altro, sempre qualcosa di legale, ma forte, evidente e che possa far portare a casa non “un pugno di mosche”, ma cose reali.
Hai ragione, un’estate come questa non si era mai vista.
Pochi clienti e pochi soldi in entrata. Ho chiuso anche per la settimana di Ferragosto, tanto non c’era niente da fare ne documenti da consegnare.
Di solito è a settembre che si ferma il lavoro, quando iniziano ad aprire le scuole. Se agosto è stato pessimo, come sarà settembre? Ho paura solo a pensarci. Cari saluti da Serena
Ciao Liliana,
se Arenaways ha fatto quella fine, se I Viaggi del Ventaglio, Eurotravel, solo per citare i più grossi e gli ultimi, che fine faremo noi, piccole aziende a conduzione famigliare che percepiscono gli stipendi solo da questa attività? Vorrei avere la forza di ribellarmi, ma contro chi?
Giusto ieri ho saputo che un paio di agenzie hanno chiuso ad agosto, in quella che avrebbe dovuto essere piena stagione. Avevi ragione, anche secondo me non tutti arriveranno alla fine dell’anno. Fra un po’ le scuole riapriranno e i giochi saranno finiti, se mai sono incominciati. Ho paura che ci sarà uno sfoltimento di piccole agenzie, sempre che qualche grosso operatore non faccia il botto! Saluti
Ciao Serena, sì, è stata un’estate pessima e, credo, che bisognerà realmente preoccuparsi da settembre in poi. Cari saluti anche a te
Caro Giancarlo, vi auguro di non fare la fine degli operatori che hai menzionato. La ribellione bisognerebbe averla contro chi, pur potendo fare qualcosa che non gli costerebbe un granché, non fa nulla: il nostro Governo, ovvero il nostro Ministro del Turismo.