Riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera di Antonio Coppola di Proposta Viaggi, che ci da lo spunto per una riflessione che dovremmo fare tutti.
Carissimo direttore,
tre anni fa ci sono caduto come una pera matura, così ho imparato la lezione: di cosa parlo? Del contratto Trenitalia: disdetto da loro tre mesi fa, oggi mi scrivono per dirmi che lo prorogano al 31 marzo “…preghiamo restituire formato l’accettazione della proroga e riconfermare la copertura fidejussoria”.
tre anni fa ci sono caduto come una pera matura, così ho imparato la lezione: di cosa parlo? Del contratto Trenitalia: disdetto da loro tre mesi fa, oggi mi scrivono per dirmi che lo prorogano al 31 marzo “…preghiamo restituire formato l’accettazione della proroga e riconfermare la copertura fidejussoria”.
Ci sono o ci fanno? E non mi riferisco alla proroga (che di per se stessa è ridicola e testimone di un modo di pensare il lavoro) ma alla fidejussione: cosa vuol dire chiedere la riconferma? Non sanno – forse – che le fidejussioni sono a tempo indeterminato e perdono effetto solo quando il documento originale – che è sempre in possesso del beneficiario – non viene restituito alla banca?
E questa non è la notizia peggiore. Perché a febbraio Trenitalia si rifarà viva chiedendo una nuova fidejussione – proprio una nuova – da pagare ex-novo. E tratterrà la vecchia per almeno altri sei mesi “…per garantirsi che non restino in piedi vecchie pendenze” così da rendere impossibile chiedere alla banca il rimborso di qualche dodicesimo.
Che bello chiederci di buttare via cosi tanti soldi, tante risorse! Ma perché lo fanno? Per ignoranza? Per arroganza… supponenza? O per dimostrare la loro onnipotenza?
Ma questo è uno stato mentale che non appartiene solo alla “dirigenza” Trenitalia. Che dire delle problematiche con i vettori aerei? Prima le commissioni azzerate. Poi la preferenza al web. Ora gli ADM e le fee amministrative che vengono addebitate per ogni minima ca**ata…
E che dire dei T.O. che mantengono in piedi regole e condizioni che risalgono agli anni ‘70? E che, oggi, se ne vengono fuori con contratti dalle condizioni che – se non fosse che stiamo piangendo – sarebbero da ridere?
E voi, giornali di settore? Nelle vostre pagine non ho mai visto dare un risalto continuativo alle tante cose sbagliate del nostro settore. Qualche giorno fa ho letto, a posteriori, il nome dei vettori partecipanti ad una tavola rotonda organizzata da una di voi: chi ci partecipava? La nostra Alitalietta, poi Meridiana Fly, Neos e Vueling. Dall’altra parte, tre network: un tavolo straordinario che si è concluso con “la necessita di collaborare”. Che è sempre l’agiografia con cui si concludono questi incontri fra le parti. Ma dai!
Cari giornali, perchè non vi mettete di buona lena per sollecitare e far uscire la voce della base (ovvero degli ADV)? Tutti diciamo che siamo una massa di pecoroni incapace di sostenere e difendere la nostra professione: può darsi ma resta il fatto che le vere problematiche (e non è che siano poi così tante… in fondo si tratta solo di avere voce) sono trattate poco, marginalmente e senza approfondimenti.
Ma se la nostra categoria sparisce, chi leggerà più i vostri giornali?
I governi cadono grazie ai giornali. Anche voi, giornalisti di settore, potreste far cadere i pilastri d’argilla del nostro settore spingendo noi ADV a trasformarci in “massa” capace di respingere i soprusi (ignoranza, arroganza, supponenza, onnipotenza) diventando una vera controparte attiva.
Buon Natale a tutti
Antonio Coppola
Proposta Viaggi
Antonio Coppola
Proposta Viaggi