Per l’EBNT sta emergendo che il mondo delle crociere non ha subito alcuna battuta di arresto ma, anzi, sta crescendo in maniera esponenziale. Addirittura, nel 2011, l’Italia è stato il paese europeo e mediterraneo che ha registrato un aumento consistente per ciò che riguarda il traffico di navi, il numero di attracchi e passeggeri trasportati (+ 17% rispetto al 2010).

Chiaramente le previsioni per il 2012 non sono le stesse, per via della tragedia alla Costa Concordia e A Costa Allegra con l’incendio alle Seychelles ma, alla fine,  i danni dovrebbero essere piuttosto limitati e al di sotto dell’1%.

Ma l’aumento del traffico dei passeggeri non vanno ad incidere molto sull’ economia italiana. Per l’Ente Bilaterale Nazionale del Turismo –  che agisce nell’interesse delle imprese e dei lavoratori del turismo italiano – e segue con grande attenzione proprio questi risvolti, mediante un apposito Osservatorio, che quest’anno è alla sua terza edizione. “Quello che davvero conta per il turismo del nostro Paese è il giro di affari che si genera a terra: sono gli ospiti delle imprese ricettive, lo shopping che si fa nei negozi intorno ai porti, i clienti dei pubblici esercizi, la quota di business che le crociere generano nelle agenzie di viaggio e nei tour operator italiani”, sottolinea il Presidente dell’EBNT Alfredo Zini. “E questo dato è ancora ridottissimo”.

Anche per il Vice Presidente Lucia Anile: “al centro del nostro interesse, che a ben vedere è un interesse strategico nazionale, sta la capacità dell’industria crocieristica di generare reddito in Italia, facendo crescere l’occupazione in tutte le branche dell’economia coinvolte, e producendo un modello di sviluppo stabile e qualificante per i lavoratori, le imprese, i territori. A questo stiamo lavorando con il nostro Osservatorio, senza fermarci alle apparenze, più o meno esaltanti”.