Pubblichiamo il comunicato dell’Astoi in merito alla decisione del Governo Monti di aumentare le tasse d’imbarco di 2 Euro. Questo il testo.
“L’ intenzione del Governo di aumentare di ben 2 euro i diritti d’imbarco, a partire dal 1 luglio 2013, a copertura del ddl sulla riforma del mercato del lavoro, ci lascia basiti. In questa fase a dir poco cruciale per il settore, con la contrazione già ai minimi termini della capacità di spesa degli italiani, l’introduzione di questo nuovo balzello sui viaggi è fortemente penalizzante. La nostra Associazione ha da tempo proposto di destinare 0,50 centesimi, stornati dai diritti d’imbarco aeroportuali, in favore di un’ottima causa, la creazione di un Fondo di Garanzia che garantisca il rimpatrio dall’estero o la riprotezione dei passeggeri italiani in situazioni di emergenza e in caso di insolvenza o fallimento di operatori e di compagnie aeree. In tal modo, i consumatori disporrebbero di una sorta di polizza a copertura di tutti i possibili rischi, potendo partire sereni per qualsiasi destinazione. Oggi si ipotizza addirittura un incremento di quattro volte superiore, portando così il totale dei diritti d’imbarco a circa 7 euro a biglietto. I precedenti Governi hanno respinto la nostra proposta, mentre stiamo ancora attendendo una risposta dall’attuale Ministro del Turismo. Inoltre, sottolineiamo come il comparto delle agenzie di viaggio e dei tour operator sia da tempo gravato dall’onere di riscuotere tali imposte, accollandosi la relativa responsabilità, senza che sia loro riconosciuto alcun agio in merito. Invitiamo il Governo Monti a rivedere tale posizione, fortemente nociva per il turismo e per il nostro comparto, anticipando che, qualora non venisse attuato un dietro front, le nostre imprese si riserveranno di valutare l’opportunità di non incassare più tali diritti”.
Il commento di Liliana Comandè
Di tutto il comunicato apprezzo il fatto che l’Astoi abbia chiesto già ai precedenti Governi di destinare 0,50 centesimi ad un “ulteriore” Fondo Garanzia”. Eh già, ulteriore, perché il Fondo di Garanzia esiste e si trova presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, anche se non ha una cifra molto elevata e anche se, in caso di fallimento di un T.O., il cliente che ha pagato in agenzia e quest’ultima ha saldato anche il viaggio al T.O., il cliente – invece di rivolgersi alla Presidenza del Consiglio dei Ministri – , va subito subito da un avvocato che intenta una causa ben sapendo che, il giudice di pace, al 99,9% ,condannerà l’agenzia a risarcire il cliente. E qui ci sarebbe da insegnare qualcosa al cliente e ai giudici di pace!
In quanto alla paventata opportunità di non incassare più le tasse aeroportuali, se il Governo Monti non decidesse di annullare quanto stabilito (l’aumento di 2 Euro, appunto), la vedo un po’ più difficile da attuare. E poi, siamo onesti con noi stessi…Con la situazione che abbiamo, sono proprio questi 2 Euro a “penalizzare fortemente” il settore? Io non credo proprio che l’equivalente della spesa di un gelato medio possa ulteriormente penalizzare la prenotazione di un eventuale viaggio. E poi, ma quando c’è stato il “problema Alitalia” con i cassintegrati e la “Bad company” sulle nostre spalle, non erano state già aumentate, e proprio di 2 Euro, le tasse aeroportuali? Come mai in quel caso abbiamo solo borbottato e non abbiamo minacciato niente? Eppure il settore aveva come sempre fatto da collettore di tasse senza aver mai incassato alcuna commissione. All’epoca eravamo già messi male e 2 Euro erano sempre 2 Euro. Qual è la differenza, di grazia? Con il “vento che tira”, pensiamo davvero che Monti tornerà sui suoi passi per una cifrà così bassa? Pensiamo all’IMU…e ci renderemo conto che, per il Governo, si sta parlando del “sesso degli Angeli”!
Sig.ra Comandè condivido in pieno il suo commento. Fossero i 2 € a risolvere la situazione del settore che, ahinoi, si paventa sempre più critica.
Io credo che ci sia qualcosa nell’aria che rende gli italiani idioti. Ma come diamine si fa a pensare che il vero problema siano i 2 euro? Come si può immaginare che una spesa così irrisoria a fronte dell’ICI, dell’IMU, dell’IRPEF e di chissà quale altra diavoleria possono ancora inventarsi, sia quello a produrre problemi nel comparto turistico? Ma se nessuno di questi bei politicanti sa la situazione reale delle agenzie di viaggio e del turismo perchè non si informano? Perchè non chiedere agli esperti? E chi sono questi esperti? L’Astoi?! Si, dovrebbe esserlo… Peccato che si perde in un bicchiere d’acqua in mezzo secondo. Ecco chi ci rappresenta, ecco chi deve parlare per nostro conto con le autorità e col governo. E’ ora di iniziare ad alzare la testa, e fare qualcosa di davvero singificativo, e di iniziare a parlare noi, non tramite associazioni di categoria che non rappresentano il mondo reale del turismo. tanti Complimenti signora Comandè per le sue conclusioni che apprezzo e condivido.
Bravissima Liliana, ci servirebbe una persona come te all’Astoi, magari, oltre a questo problema così sciocco, al governo ne sarebbero sottoposti tantissimi altri che hanno molta piu’ importanza, come quelle che esponi sempre tu nei tuoi articoli ed editoriali.
Complimenti Liliana per il tuo articolo. Ecco chi dovrebbe parlare per noi, non un’associazione che si preoccupa di fare le crociate contro il governo per due stupidi euro. E se smuovono così tanta polvere per questo motivo, cosa faranno quando e se passerà il nuovo ddl che vuole che per tutte le aziende che vendono tramite e-commerce ci sia una defiscalizzazione? Ma che le tasse dobbiamo pagarle solo noi agenzie di viaggio e questi che vendono online, oltre a toglierci una marea di clientela devono pure essere avvantaggiati fiscalmente parlando rispetto a noi agenzie che rischiamo di chiudere baracca e burattini per tutte queste tasse che siamo costretti a pagare a fronte di un utile inesistente o quasi da 2 anni a questa parte? Cosa farà allora l’Astoi? Farà la rivoluzione? Oppure ha fatto la sua uscita per questa volta ed ora dobbiamo aspettare altri dieci anni prima che si rifaccia viva? Signora Comandè, torno al discorso dell’inizio, ci vorrebbe una persona come lei all’Astoi, almeno qualcuno che spiattella forte le cose in faccia ci sarebbe!
Certamente se fosse possibile risolvere anche uno solo dei tanti “problemini” che ci sono in giro, io sarei a dire “facciamo anche tre”, ma tutti sappiamo che non sarà così. Come ad esempio, quei pochi “spiccioli” che tanti Comuni introitano come tassa di soggiorno, avranno questi Sindaci già dimenticato lo scopo prefisso, destineranno una parte almeno per qualche miglioramentino piccolo piccolo turistico nelle loro città? A chi propone Liliana Comandé nell’Astoi, io credo che non voglia troppo bene a Liliana perchè il problema non è solo Astoi o altri, ma quelli che comunque sarebbero gli interlocutori nel governo. Sarebbe una persona qualificata, superpartes e preparata come lei che dovrebbe essere chiamata a ricoprire un importante ruolo nelle alte sfere Ministeriali.
Enzo, credo proprio che i 2 euro siano una goccia nel mare…
Luigi, la testa bisogna rialzarla a prescindere dalle Associazioni di categoria. Un po’ di orgoglio per la professione non farebbe male.
Grazie Clara, mi sembra che mi vogliate troppo in seno alle Organizzazioni…ma credo che siano le Associazioni a non volermi fra loro. Non sarei un tipo troppo tranquillo.
Antonio, anche a te dico che mi volete troppo nelle Istituzioni…
Grazie Luigi, tu mi vuoi ancora più in alto di un’Associazione di categoria…mi sento onorata da tanta stima.
Cara Liliana altro che goccia nel mare!direi goccia nell’Oceano!Non sarà l’euro in più o in meno a fare la differenza, ma a sommare a tutto il resto fa comunque “numero”!Visto il ns che è già un settore penalizzato e poco ma poco considerato.
Colpisci sempre nel segno Liliana!Concisa e diretta!
Hanno ragione gli agenti di viaggio quando parlano di te “come la voce vera del turismo”!Fin quando non ti vedrò coprire questo ruolo continuerò a leggere i tuoi articoli!
Saluti da Torino!
Lucia, il settore è molto penalizzato e per niente considerato. Ma non solo da ora, da sempre!
Grazie Carlo, ma credo che non ci voglia molto ad essere diretta se si ha il coraggio di dire le cose come stanno e non edulcorarle.