Elyes Fakhfakh

Di Liliana Comandé.

 

Conferenza stampa, a Tunisi, del giovane Ministro del Turismo che ha illustrato le nuove strategie del Governo per rilanciare questo settore così importante per l’economia nazionale.

 

Dopo la “Primavera araba”, il paese si sta preparando ad una nuova “Primavera Turistica” e qualche buon risultato si sta vedendo da parte dei turisti italiani che, nel 2011, erano drasticamente diminuiti pensando che la Tunisia non fosse sicura. Ma se c’è un paese che ha superato in maniera meno cruenta che altrove la rivolta, che ha indetto elezioni libere e si è dotata di un Governo eletto democraticamente, questo è stato proprio il paese mediterraneo che, con la sua ribellione al perdurare della dittature precedente, ha dato l’esempio ad altri paesi arabi che, purtroppo, non hanno avuto un passaggio così veloce e tranquillo da una dittatura ad una democrazia.

 

Alle elezioni ha vinto il partito Ennada che, però, ha immediatamente fatto capire che il paese avrebbe mantenuto il principio di laicità. Sono stata in Tunisia sia a dicembre che ad aprile ed ho sempre potuto constatare la tranquillità e il gran senso di ospitalità che contraddistingue la popolazione nei confronti dei turisti. Ma mentre i francesi, i tedeschi e i cittadini del Nord Europa hanno continuato a visitare la Tunisia e a soggiornarvi per vacanze balneari, gli italiani lo hanno “disertato” facendo registrare presenze corrispondenti ad un terzo rispetto a quello dell’anno precedente.

Un vero peccato perché, ripeto, il paese è sempre stato molto calmo e i tunisini, come sempre, pacifici. Quest’anno, però, ci sono dei confortanti segnali di ripresa da parte del turismo italiano e il Nuovo Ministro del Turismo, Elyes Fakhfakh, ha invitato una delegazione di giornalisti italiani per mostrare loro il nuovo “volto” turistico del paese che, però, se non è lo stesso, è anche in via di miglioramento. L’incontro con la stampa si è svolto in un clima di cordialità e distensione. Elyes Fakhfakh è un giovane Ministro con le idee molto chiare sul lavoro che c’è da fare per riconquistare il mercato italiano e sui nuovi progetti atti a mostrare nuovi volti turistici del paese, che non siano soltanto quelli legati alle vacanze balneari.

Appena di ritorno da Djerba, dove si era svolta la sesta conferenza internazionale, indetta dall’OMT – Organizzazione Mondiale del Turismo – dal titolo “Il futuro del turismo nel Mediterraneo”, Elyes Fakhfakh ha ripetuto ciò che era stato detto nel corso dell’importante riunione alla quale erano presenti tutti i Ministri del Turismo dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo. In un momento di crisi mondiale, tutti i paesi che si trovano sul Mare Nostrum dovrebbero creare una piattaforma atta a sviluppare le esigenze dei vari paesi coinvolti, ma senza farsi una guerra – inutile in momenti di crisi come quelli che si stanno vivendo “La nostra storia è comune, anche la cucina è simile, anche se  la vostra è migliore – ha affermato spiritosamente il Ministro, che ha proseguito – “ C’è sempre stata molta simpatia e amicizia fra i nostri popoli tanto è vero che ci sono molti italiani che vivono in Tunisia sin dal 1920, quando erano 300mila e vivevano nella periferia nord di Tunisi.

Ci uniscono relazioni storiche, culturali e un patrimonio archeologico che ci è stato lasciato dalla vicina Roma. Vorrei spiegare che la Tunisia vive un momento storico eccezionale di transizione – ha continuato il Ministro – Aveva una dittatura, non c’era libertà né democrazia E veniva seguito un modello economico sbagliato per lo sviluppo del paese. Gran parte dei giovani tunisini erano stanchi di questa situazione e il 14 gennaio del 2011 erano arrivati al culmine e così c’è stata la cacciata del vecchio regime. Il 23 ottobre scorso ci sono state le elezioni democratiche e il prossimo anno ci saranno nuovamente delle libere elezioni. Ora i tunisini vogliono incominciare ad avere una nuova vita”.

Il giovane Ministro, nel suo discorso alla stampa, ha tenuto a ribadire il rifiuto di ogni genere di estremismo, della grande tolleranza e della differenza storica con gli altri paesi che hanno seguito la loro ribellione alla dittatura.

Ha precisato che il partito che ha vinto, e del quale fa parte, ha i valori della moderazione e che la loro teologia è basata sui principi del riformismo e del modernismo. “Noi abbiamo una storia di democrazia e siamo determinati a conservare la stessa libertà rispettando tutti gli altri gruppi politici. La nostra Primavera araba non è come quella dell’Egitto. La Tunisia ha preso la strada del modernismo e della moderazione. Ci sono altri 2 partiti progressisti e c’è il congresso, ma nessuno pensa di cambiare le regole sul turismo perché rappresenta un punto importante dell’economia e, per questo,  non si deve mai fermare”.

Elyes Fakhfakh ha poi evidenziato quanto il paese abbia pagato un prezzo alto per la sua rivoluzione per via delle grandi ripercussioni sull’economia ma, soprattutto, sul settore  turistico. Hanno sofferto le strutture alberghiere, i villaggi, le agenzie di viaggi, gli operatori e il 15% dell’indotto che gravita intorno al turismo che, da solo, contribuisce all’11 per cento del Pil nazionale. “il mercato italiano è molto importante per noi e il 2011 è stato un anno molto difficile per la nostra economia. Abbiamo  subito una consistente diminuzione di arrivi dall’Italia, il 65 per cento in meno contro una media del 30 per cento globale e un calo del 33 per cento delle entrate valutarie – ha spiegato il Ministro.

Fino al 2008 gli italiani facevano registrare 500 mila presenze l’anno, nel 2011 erano soltanto 130 mila. E’ molto importante per noi recuperare il vostro mercato. La crisi che ha toccato tutto il mondo è arrivata anche da noi e stiamo cercando di risollevarci”. Secondo Elyes Fakhfakh le ragioni che hanno contribuito a danneggiare la situazione tunisina sono state due. La prima è stata, chiaramente la paura di eventuali conflitti dopo la rivoluzione e poi gli sbarchi dei tunisini a Lampedusa che hanno fatto pensare ad una situazione non tranquilla e sicura del paese.

Invece, come abbiamo potuto vedere tutti noi, e come avevo potuto personalmente constatare nella mia precedente visita del 5 dicembre scorso, non è accaduto più niente dopo la rivoluzione e il paese è tornato tranquillamente alla vita di prima, senza più alcun incidente.

“ Oggi la situazione sulla sicurezza è ulteriormente migliorata così come la nostra economia. Incominciano a tornare i turisti italiani e, da come stanno andando le cose in questi primi mesi dell’anno, prevediamo di arrivare a registrare solo un 10 per cento in meno rispetto al 2010 – ha ancora dichiarato  il Ministro – è urgente tornale alla normalità in Tunisia e dobbiamo guardare al futuro con fiducia.  L’80 per cento del turismo nel nostro paese è basato sul turismo balneare, ma vogliamo fare conoscere le altre nostre destinazioni turistiche. Abbiamo un patrimonio culturale da sviluppare e promuovere per dare anche alternative al turismo balneare. Vogliamo diversificare il nostro prodotto: non solo mare, ma cultura, archeologia, storia, deserto, bellezze naturali. Ci sono delle società alberghiere europee che stanno investendo da noi su nuove strutture alberghiere di qualità. Abbiamo dei progetti pilota proprio sul nostro patrimonio culturale e stiamo investendo accelerando le azioni per pubblicizzarlo”.

Insomma, Fakhfakh ha le idee chiare per ciò che riguarda il futuro, neppure tanto prossimo, del suo paese. Se nel passato la Tunisia ha puntato e lavorato molto sul turismo tipicamente balneare, ricevendone grandi soddisfazioni, ora è arrivato il momento di farne scoprire le altre facce, quelle culturali, sulle quali fare investimenti a lungo respiro.

Questo è l’obiettivo di oggi e del futuro per ampliare l’offerta e per far conoscere quanto può offrire il paese, oltre alle vacanze balneari. In questi ultimi mesi il paese mediterraneo ha investito molto sulla promozione, soprattutto organizzando viaggi stampa e mega educational per agenti di viaggio. Ad aprile ben 360 agenti di viaggio hanno potuto constatare di persona la tranquillità e l’ospitalità del paese e, per chi non aveva mai visto la Tunisia, anche la possibilità di apprezzarne le bellezze. Fra le soddisfazioni dei risultati di questi investimenti e degli ottimi rapporti che intercorrono fra i nostri paesi, rientra anche quello del prossimo Congresso della Fiavet Nazionale, che si svolgerà in autunno proprio nel paese. Tunisia, “regno” anche dei buonissimi datteri, che lasciano in bocca un sapore molto dolce ed un ricordo molto gradevole di un paese da ricordare quando è il momento di pianificare le prossime vacanze.

Liliana Comandè