Rallentamento, quasi blocco dei flussi di nuove prenotazioni. Questo il quadro allarmante tracciato da Federviaggio “Gli effetti sui flussi turistici verso l’Italia, per la prossima estate – dettati dal sisma che ha colpito alcune provincie dell’Emilia – rischiano di essere di portata ben più ampia rispetto alle prime ipotesi formulate, in questi giorni, dagli operatori e dalle Autorità competenti” – commenta Luca Patané, Presidente Federviaggio tramite nota stampa- “Infatti, non sono soltanto le cancellazioni di vacanze prenotate dai turisti stranieri sul litorale emiliano, veneto e friulano a destare molta preoccupazione tra gli operatori ricettivisti italiani.

Ben più significativo, in termini di impatto economico, è sicuramente il forte rallentamento – per non dire il blocco – dei flussi di nuove prenotazioni che avrebbero dovuto concretizzarsi in queste settimane e che – al momento – sono sostanzialmente ferme, soprattutto da alcune specifiche provenienze e su aree molto più vaste dell’intero territorio nazionale. Più nello specifico, a soffrire in maniera molto significativa – in questa fase – sono le prenotazioni dal mercato tedesco (per quanto riguarda le provenienze europee), accanto a quelle da tutti i mercati intercontinentali”.

“Se, infatti, la Germania rappresenta il primo flusso di domanda turistica dall’estero verso la nostra penisola – sul totale dei turisti stranieri, nel 2011, questo Paese rappresentava da solo il 21% degli arrivi, il 20% della spesa e il 25% dei pernottamenti – il suo valore è ancora maggiore per le zone situate nella parte settentrionale della riviera adriatica (dalle Marche al Friuli)” – continua Patané –

“La Germania è, però, anche il Paese europeo dove maggiore è il ricorso al turismo organizzato o semi-organizzato da tour operator locali e l’ipotesi da scongiurare – in assoluto e con grande determinazione – è che il terremoto possa essere alla base di politiche commerciali di questi ultimi per ‘re-instradare’ parte dei flussi che si sarebbero diretti in Italia verso altri Paesi del Mediterraneo, dove maggiori potrebbero essere ‘gli invenduti’ allo stato attuale della stagione: dalla Spagna alla Turchia, passando per la Grecia.

Su questa ipotesi, stanno lavorando con grande attenzione i tour operator ricettivisti italiani (corrispondenti delle major del turismo tedesche), per controbattere – in tutti i modi – qualora questa fosse una realtà e non soltanto un’ipotesi”.

“Per quanto riguarda, invece, le principali provenienze intercontinentali – Stati Uniti, Canada, Brasile, Cina, India, Giappone, etc,… – il rallentamento delle prenotazioni è più comprensibile, se pensiamo che per i turisti di questi Paesi – ben lontani dall’Italia – risulta più difficile avere una concezione puntuale della nostra geografia.

“Alla luce di tutto ciò, riteniamo ottima – sotto questo profilo – la presa di posizione del Ministro del Turismo Gnudi (con la visita effettuata sulla riviera romagnola), nonché l’iniziativa unitaria di ENIT, Regioni e Dipartimento Turismo … anche se il lavoro da fare, sotto il profilo della corretta informazione, si presenta  – ogni giorno – sempre più impegnativo” – conclude il Presidente.