”Cadono” i T.O. come le foglie dagli alberi, ma anche gli ADV non restano attaccati alla pianta.
Ma davvero avevamo pensato che questo sarebbe stato un anno migliore per il turismo? Ma davvero avevamo sperato in una specie di miracolo che avrebbe un po’ salvato il settore? Sicuramente quei pochi che lo hanno creduto sono i “novellini” del settore, quelli, per intenderci, che sono diventati “agenti di viaggio” in una giornata lasciandosi abbagliare dal miraggio di forti guadagni nel turismo. Ma io credo che nessun professionista abbia creduto alle favole o sperato in una inversione di tendenza (anche se la speranza è sempre l’ultima a morire!). Nessun operatore o dettagliante con un po’ di cervello avrebbe mai potuto sperare di rifarsi rispetto allo scorso anno, soprattutto in questo 2012 che si era preannunciato, già da gennaio, come uno dei peggiori in assoluto. E così è stato. E’ veramente grande la preoccupazioni per il futuro – ma non troppo futuro – fra gli addetti ai lavori. Chi può sapere, infatti, chi avrà le spalle coperte per restare in piedi o rimanere a galla nel periodo autunnale o invernale?
Addio agosto, ormai sei passato portandoti dietro, oltre a delusioni cocenti, anche qualche nome noto del settore – come Polycastrum – o come Bini che si ferma per un po’ di tempo in attesa di capire cosa potrà fare e se lo potrà fare. Fra i pochi grossi nomi serpeggia tanto timore e alcuni hanno chiuso alcune sedi considerate periferiche. E’ tempo di stringere ancora di più la cinghia e di fare sacrifici se si vuole restare “vivi”. La delusione e la preoccupazione è così palpabile che anche nelle Fiere si respira un’aria veramente pesante.
A No Frills alla ricerca della via di uscita…
A No Frills, una delle poche Fiere considerate ancora “buone” per il B2B, le facce che s’incontravano nei corridoi non esprimevano di certo una grande allegria. Per la prima volta ho visto tanti agenti di viaggio seguire i convegni, che si sono svolte all’interno di No Frills, e che avevano come filo conduttore il futuro del settore. Futuro sempre più incerto e tutti con la soluzione a portata di “bocca”. Certo che se non si amasse così tanto questo lavoro e se non si avessero i nervi ben saldi, verrebbe proprio la voglia di chiudere baracca e burattini e dedicarsi ad altro.
Tirando le somme…che pianto!
Come sempre, è giusto che si tirino le somme di un’estate caldissima, ma solo meteorologicamente parlando, e si facciano i primi bilanci della stagione estiva – che si è conclusa completamente ad agosto. Calcolando il crollo del turismo negli ultimi anni, i problemi economici del paese, la carenza de la perdita di lavoro, lo spread e il bund (maledette parole!) L’estate non è stata niente altro che lo specchio di tutte queste componenti negative.
La ripresa non si è neppure intravista e solo agosto ha mostrato un po’ di vivacità nelle prenotazioni. Vivacità, attenzione, non fuochi d’artificio, che sono quelli poi che ci vorrebbero per dare un po’ di fiducia a chi lavora – ormai senza troppo entusiasmo – in quello che potrebbe essere il più bel lavoro del mondo.
Se fino a giugno c’era un grosso punto interrogativo sulle previsioni per i mesi invernali, oggi come oggi il punto interrogativo è diventato talmente gigantesco che c’è da avere molta paura per il futuro di molte piccole e grandi aziende.
L’unica vivacità di questa disgraziata estate si è avuta fra le cessioni dei marchi di alcuni T.O., anche di un certo rilievo, mentre altri hanno ceduto ad altri T.O. le proprie destinazione di lungo raggio. Molti dettaglianti, invece, sono stati quasi tutta l’estate a guardare fuori dalla finestra o a girarsi i pollici. Sono poche quelle che hanno potuto recuperare le perdite dei mesi precedenti.
Come sono cambiati i tempi! Tanti anni fa settembre era il mese preferito dalle famiglie per portare al mare tutta la famigliola (fino all’apertura delle scuole) perché i prezzi erano più bassi e il tempo era quasi sempre bello oggi, invece, settembre è il mese in cui le agenzie possono “spopolarsi” degli ADV perché non c’è più lavoro. E ottobre non è da meno.
I bilanci dei T.O. la dicono lunga…
A No Frills l’esperto Giorgio Castoldi ha fatto una bella relazione sui bilanci dei nostri operatori e, a sorpresa, alcuni di quelli che si ritenevano in buona salute, sono usciti dalla classifica dei primi 7. In questo momento i nostri primi operatori sono Costa Crociere, Alpitour, Eden Viaggi, Veratour, Hotelplan, Settemari e Boscolo. Ma attenzione, per il rapporto tra il risultato operativo e investimento, risultano dati negativi per Hotelplan (- 28,14%) e Settemari (-5,83%). Ancora a sorpresa, chi ha ottenuto dati positivi è Aeroviaggi e Rusconi. Quest’ultimo specializzato nei viaggi religiosi e, quindi, operatore di nicchia. Questo significa che tengono maggiormente le piccole realtà non generaliste, ma forse sono l’eccezione che fanno la regola. Ci sono tanti piccoli T.O. che, pur offrendo prodotti di qualità, faticano a farsi conoscere e a ritagliarsi un posticino fra le ADV.
Il male maggiore? La mancanza di coesione fra ADV
Ho sempre detto che il male maggiore che affligge il settore è quello della scarsa coesione. Ognuno vede nell’altro un “nemico”, un avversario da combattere. Ma qui non si tratta di dire “mal comune mezzo gaudio”, ora si tratta di dimostrare che esiste una vera categoria di professionisti che capisce che è solo la coesione a poter salvare il settore. Non parlo dei network, come qualcuno mi ha detto, quella non è coesione, è solo business e non mi sembra che lo sia così tanto per le ADV che ne fanno parte. Non ho mai pensato che un 2%-3% in più di commissione potesse risolvere i problemi economici della categoria ( e non ho mai capito come potessero pensarlo gli ADV che pagano una fee annuale per ottenere dei miseri punti in più) .
Un suggerimento: la contro pubblicità. Andiamo all’attacco utilizzando i media
Qui si tratta, come ho detto a Nardo Filippetti, Presidente Astoi, nel corso di una intervista a No Frills, di mettersi tutti attorno ad un tavolo e combattere con le stesse armi del vero “nemico”, ossia la pubblicità dei portali che vendono direttamente ai clienti in Internet e che dispongono di tanti soldi da potersi permettere di “bombardare” la gente con messaggi che lasciano intendere che solo con loro le persone possono “risparmiare fino al 50%”!!!
E’ vero che non ci sono soldi in giro. E’ vero che gli italiani sono tutti “saputoni” e sanno fare tutto da soli. E’ vero che è più comodo prenotare da casa o dall’ufficio senza alzare il sedere dalla sedia. E’ vero che ciò che viene ripetuto in continuazione raggiunge lo scopo di “rimbecillire” la gente. E’ vero che tutta questa frammentazione di associazioni di categoria non ha portato alcun beneficio al settore. E’ vero che la mano destra non sa cosa fa la sinistra, ma è ora di rialzare la testa, lasciare da parte le chiacchiere e incominciare ad agire senza pretendere che le cose cambino in meglio dall’oggi al domani.
Da che mondo è mondo è l’unione che fa la forza e non il contrario, ma il settore turistico non l’ha mai capito e non ha mai messo in pratica alcuna politica comunitaria.
L’unione fa la forza, e pochi Euro possono diventare milioni…
Iniziamo con le stesse armi di chi pubblicizza il prezzo basso – che spesso è più alto di quello che si può trovare nelle agenzie di viaggio e incominciamo a farle capire alla gente. Iniziamo a far capire che non sempre prezzo basso vuol dire stare meglio o avere gli stessi servizi. Pubblicizziamo il valore aggiunto di un viaggio prenotato in agenzia con tutte le sicurezze e garanzie che può offrire un essere umano rispetto ad un computer. Impariamo a far capire che se una prenotazione effettuata nel PC non risulta poi negli hotels riservati, la macchina (P.C.) non può aiutare nessuno, mentre gli uomini sì.
Gli agenti sono al servizio dei clienti prima, durante e dopo. E’ questo il messaggio che deve essere trasmesso e fatto comprendere alle persone. E’ vero che, qualche volta, il cliente ne sa di più di un giovane ADV, ma la maggior parte degli ADV ha l’esperienza e la passione per poter essere all’altezza di consigliare il cliente, trasmettergli sicurezza e rendere il suo viaggio più che piacevole e privo di problemi.
Ma come fare a trasmettere questi “plus” se nel settore non ci sono soldi? Io ritengo che sarebbe folle pensare ai soli T.O – dati i tempi che corrono – ma se tutti i T.O e le ADV italiane mettessero ognuno una quota – sulla base del proprio fatturato e, quindi delle reali possibilità economiche – per fare pubblicità televisiva, radiofonica e cartacea puntando e martellando proprio sul valore aggiunto della prenotazione in agenzia, anziché in Internet, si potrebbe arrivare ad una inversione di tendenza, ad un andare avanti non dimenticando, però, il passato.
Una specie di ritorno ai rapporti umani, alla fiducia dell’uomo per altri uomini. Io credo che questo possa essere il primo passo per ottenere qualche cosa in più. Non bisogna piangere sempre e dare le colpe agli altri se le cose non funzionano. E’ tempo di uscire dalla logica del negozietto da pulire solo davanti al proprio marciapiede.
E’ ora di incominciare a ramazzare tutti i negozi, ma tutti insieme!!!
Liliana Comandè
La tua indiscutibile competenza, unita alla grande professionalità, alla capacità di “tradurre” con chiarezza espositiva la realtà della situazione (in un settore sommerso di roboanti, melliflue quanto ormai evidentemente vacue ed autoreferenziali “valutazioni” dei guru nostrani…)mi porta ad auspicare che da questa tua concreta analisi parta un “manifesto” di una categoria che – facendo tesoro dei tuoi pacati ma forti “suggerimenti” – rafforzi l’orgoglio di chi, nonostante tutto, vuole andare avanti sulla strada, per quanto sempre più difficoltosa, del rilancio professionale e quindi economico del settore, puntando su quel difficile concetto da te fortemente espresso di unità operativa, abbandonando inutili individualismi d’antan per fare lobby e per dare dignità al nostro comune impegno di lavoro. Grazie, Liliana!
Liliana che dirti: d’accordissimo in tutto, e soprattutto sul piano della comunicazione, di cui ho parlato anche nel mio articolo che tu hai gentilmente ospitato ieri. Le platee offline ed on line ormai danno più ascolto e credito a personaggi fuori dal nostro mondo, i quali, però, usufruiscono di un forte potere mediatico e riescono quindi anche a far credere vere cose che vere non sempre lo sono. Il “controller” è stato preso in giro, demonizzato da tanti agenti ma io ritengo che sia stato invece un tentativo di far arrivare al pubblico un messaggio forte di affidabilità delle agenzie e dei tour operators. Dobbiamo fare tanta tanta comunicazione, essere presenti dove ci sono i nostri potenziali clienti, coinvolgerli in eventi, creare luoghi di aggregazione. E’ uno sforzo notevole che la singola e piccola agenzia non può sostenere da sola e quindi c’è bisogno di coesione. E’ però altrettanto vero che è inutile fare campagne di credibilità e poi scannarci tra di noi quando i clienti vengono in agenzia, dando l’immagine di un settore allo sbando e portando il cliente ad azzannarci come se fossimo belve morenti. Questo significa che chi se la sente di lottare lo deve fare innanzitutto con la giusta motivazione, con la sicurezza e trasmettere questa sicurezza all’esterno, perché non vi è peggiore cosa nella vendita, ed in particolar modo nella vendita di emozioni, di far percepire l’insicurezza.
Ma il punto NON è solo spostare la massa critica dall’online alle adv….la stessa produzione DEVE cambiare modo di lavorare e modo di prendere in giro adv e clienti…
Giusto! Però la produzione riuscirà a cambiare opinione sugli adv se le adv si uniscono e portano molto più business rispetto a quello che fanno loro direttamente? Com’era un tempo in sostanza…
una bella riflessione…ma penso che una volta che scopri che farsi il bagno con l’acqua calda è meglio che farlo ghiacciato, indietro non torni..per cui i t.o non rinuncieranno mai a quel plus che il BtC gli può portare..anzi. Mentre la vacche smagrivano a causa della congiuntura e dell’online diretto chi è “scappato” per primo verso il BtC … Le adv o i t.o ? Il concetto è stato: siccome tu adv vendi nìio t.o nel frattempo mi vado a captare direttamente i clienti…………..e poi sai che c’è cara adv? siccome non mi bastano ancora adesso vedo di prendere direttamente anche i tuoi. Poi certo a parole sono tutti vicini al trade, ma solo a parole…………ergo anche la ADV si sono attrezzate di conseguenza per sopravvivere e il risultato è che molti t.o sospendono la programmazione….
Giustissimo!Purtroppo queste sono manovre scorrette che, come si dice.. quando si ha il gozzo troppo fondo, non si può far altro che strozzarsi. Ma infatti, Fortunatamente, non tutti i t.o. agiscono in questa maniera. Basta boicottare e anche pesantemenete coloro che non si comportano correttamente e dirottare i clienti altrove su altri t.o. un pò più “precisi” . Risultato ?!?! i “truffaldini” crolleranno con le vendite e i “precisi” andranno avanti. MA se nn c’è coesione tra TUTTE E DICO TUTTE TUTTE LE ADV D’ITALIA, è inutile chiacchierare al vento.
Sono completamente d’accordo dal primo all’ultimo rigo Liliana Comandè…come sempre! Ci vogliono fari come te per guidare con tanta nebbia 🙂
Purtroppo sì, e non è finita, l’autunno inizia proprio adesso e tante altre foglie viaggianti cadranno.
lo penso da tanto tempo, Liliana grazie per averlo scritto.
ora facciamolo
Lo so Lorella che ci si pensa da tempo, ma ora è il momento di agire e bisogna farlo nella maniera più veloce e più alla luce del sole possibile. Nessun magheggio e nessuna “cresta” o smania di protagonismo. Qui si sta decidendo il futuro del settore.
Caro Luciano, tu che sei stato nel settore da tanti anni ne conosci tutti i problemi e le tue parole non sono altro che la conferma di ciò che tutti pensano ma, spesso, non dicono.
Caro Sergio, grazie per il paragone che apprezzo tantissimo. Io credo che bisognerà prendere il coraggio a due mani e darsi da fare. Non c’è più molto tempo per chiacchiere inutili. Bisogna passare ai fatti.
Delta Po, il fatto è che se la produzione ha preso in giro la distribuzione è perché quest’ultima glielo ha permesso. E non è un problema di uno o due anni. Questo è un problema che ci portiamo dietro da tanti anni.
Fabio, in questo modo si fa una fotocopia dei network. Allora c’è bisogno di un network che veramente unisce gli agenti per far guadagnare loro e prendere il giusto, non la fetta più grande della torta.
Delta del Po’, le ADV dettaglianti si sono sempre ritagliate uno spazio per programmare in proprio dei viaggi. Non è una novità. Il fatto è che abbiamo assistito inermi a questo stato di cose, al T.O. che vendeva direttamente al cliente, all’ADV che, per guadagnare qualcosa di più, diventava T.O. Il fatto è che in questo settore c’è una mentalità un po’ “animalesca”: si tenta sempre di prendere la “preda” dell’altro anche a costo di mangiare solo le ossa. Non c’è unione e non c’è mai stata, ma se si vuole continuare questa professione bisognerà trovare il modo di collaborare per il bene comune.
La strada è fare in modo che il valore aggiunto sia sempre valore aggiunto. Se la mia adv continuerà a darmi un ombrello in tempo reale contro ogni imprevisto al mondo, aiutandomi nelle riprotezioni o nella gestione di sistemazioni difficili, per quale ragione al mondo dovrei preferire Internet? Ma il valore aggiunto va spiegato a tutti.
Caro Santo, hai perfettamente ragione quando parli del fatto che le agenzie si scannano fra di loro per acquisire un cliente – che poi non è sicuro acquisiranno – e quando affermi che bisogna trsmettere sicurezza dici una sacrosanta verità. Ma qui entra in gioco la professionalità del titolare che deve addestrare il suo personale e, spesso, deve anche saper intervenire al momento giusto per dare maggiore sicurezza e trasmettere emozioni. Credimi Santo, esistono ancora agenzie che hanno una clientela fidelizzata, ma è il titolare che riesce a trattenere il cliente con la sua esperienza di vita e, soprattutto, di viaggiatore.
Carissimo Carlo, Grazie per condividere i miei pensieri. Ho potuto vedere solo oggi le vignette promozionali che avevi ideato, in tempi ancora non pessimi, per l’affermazione del valore aggiunto di un’agenzia di viaggio. Alcune sono talmente indovinate che potrebbero benissimo essere utilizzate per una pubblicità sui quotidiani che vanno in edicola. Non è da tutti avere la capacità di anticipare i tempi, così come hai fatto tu. Bravo, sarebbe interessante prendere le tue vignette e postarle nelle bacheche così, gli amici che non appartengono al settore turistico, possono “intercettare” i tuoi messaggi e incominciare a metabolizzarle.Incomincia, se ti va, a farlo sulla mia bacheca. Ci metterò dei commenti. Grazie per aver commentato il mio editoriale.
Giustissimo Sig. Angelo, ma per poterlo spiegare c’è bisogno che il cliente entri in un’agenzia di viaggi oppure che il messaggio venga trasmesso attraverso una pubblicità. La Signora Colò, purtroppo unica conduttrice e, se non erro, anche autrice dell’unica trasmissione che tratta di viaggi, trasmette ai telespettatori soltanto il messaggio del “fai da te”, essendo lei stessa abituata a farlo fin da piccola. Il padre era un comandante Alitalia e poiché erano abituati a stare “in stand-by” in aeroporto, perché non sapevano mai se c’erano i posti in aereo per i dipendenti, è stata sempre abituata a considerare il viaggio come qualcosa da organizzare da soli, senza l’ausilio dell’agente di viaggi. E questo è un danno enorme che la signora causa al settore.
Cara Liliana come sempre hai fotografato perfettamente la situazione che il mondo del turismo sta vivendo. Come scritto da te la svolta è proprio nel far comprendere ai clienti quel “plus” che possono trovare solo entrando in un’agenzia, e finalmenta nel tuo articolo leggo una proposta concreta e secondo me efficace per cercare di combattere lo strapotere mediatico dei vari portali.
Mio cugino Stefano e’ stato molto impressionato da quello che gli hai spiegato. Lui volle viaggiare tramite la tua agencia. Trovero la sua figlia su face book, Silvia Banzola. Imagino che loro verrano da noi in Florida l’anno prossimo. Vieni anche te? Allen(il tuo boyfriend).
Per anni ho seguito il mondo del turismo per un noto quotidiano nazionale, Liliana Comandè come punto di riferimento. Adesso leggendo quel che scrive, ritrovo la voce genuina di verità del settore. In particolare sono stato colpito dal Titolo “Un suggerimento: la contro pubblicità. Andiamo all’attacco usando i media”. E allora intuisco che è sempre la battagliera di un tempo, pronta a scendere in campo sventolando la sua arma benefica e solare: la stampa. In effetti è così. Nella mia vita, trentennale in redazione, sono stato bombardato da proteste, qualche volta vere, altre volte no, di cittadini scontenti di spiagge sporche, alberghi maleodoranti e con rubinetti gocciolanti. Le repliche “ufficiali” delle associazioni di agenti sono arrivate, per la verità, il più delle volte sollecitate da me ed altri colleghi alle associazioni professionali degli agenti che, ad onor del vero, hanno sempre prontamente risposto. La voce di Liliana Comandè, con gli editoriali graffianti, sinceri, di denuncia, per me e altri colleghi, sono sempre stati il campanello d’allarme di una stato di strisciante degrado del settore. Quel che è generalmente mancato, nel corso degli anni, è stato l’intervento preventivo della comunicazione delle associazioni di Adv contro il proliferare di strutture di vendita di pacchetti turistici su Internet. E allora perchè non tempestare le redazioni di comunicati, conferenze stampa ed altri sistemi di comunicazione per rivendicare agli agenti di viaggio il ruolo di consiglieri del clienti, di guida nella scelta della vacanza, momenti di vita da non lasciare all’improvvisazione?
Caro Salvatore, i tuoi suggerimenti sono tutti validi ma io non ho voce in capitolo – nel senso che non rappresento nessuna associazione di categoria riconosciuta -. Chi è preposto a farlo non so se lo abbia fatto o se lo faccia ancora, come non so se poi, i media, siano più interessati a sentire le problematiche del settore piuttosto che le lamentele (vere o false) dei viaggiatori. Una cosa è certa: manca la comunicazione del settore alle redazioni dei giornali e delle televisioni. E tutto ciò ci ha portato nell’oblio più completo. Il nostro settore non esiste e continuerà a non esistere fino a quando non si comprenderà l’importanza della comunicazione al di fuori dei giornali turistici.
Grazie Chiara, a me sembra una proposta semplice ma fattibile e che potrebbe dare dei risultati concreti.
“Da che mondo è mondo è l’unione che fa la forza e non il contrario, ma il settore turistico non l’ha mai capito e non ha mai messo in pratica alcuna politica comunitaria”.
Io proporrei di incorniciare la frase ed esporla in tutte le agenzie, visto mai, come si dice a Roma “qualcuno ci casca” (traduco per i colleghi del nord e del sud ” magari qualcuno potrebbe iniziare a prendere in considerazione questa ipotesi “). Se ne parla sempre ma il bla bla bla sterile non porta da nessuna parte. Come sempre grazie Liliana, almeno tu hai il coraggio di parlare sempre chiaro, senza falsi ” si si va tutto bene “, quando poi TUTTI sappiamo che non è così.
Gentile signora Liliana, le scrivo perchè mi voglio congratulare con lei per gli splendidi articoli che scrive!!!La seguò sempre attraverso il suo giornale on-line. Grazie mille
Giovanna
Grazie Giovanna, i suoi complimenti sono uno stimolo in più per dire sempre la mia con la massima sincerità.
Grazie Remo. Non so se la frase sia da incorniciare o meno, però è chiaro che senza unione non si va da nessuna parte. In quanto al coraggio di parlare sempre chiaro, questo è il mio carattere e non mi sono mai nascosta dietro nessuno o nessun’altra “invenzione”, come una nuova community, che vuol far parlare gli ADV e ricevere commenti, senza però esporsi come giornale. La pubblicità, in questo modo, è sempre assicurata. Anche fra giornalisti bisogna saper riconoscere chi fa scelte per soldi o per convinzioni.
Dici bene Liliana, come sono cambiati i tempi! Lavoro in questo settore da anni e ricordo con nostalgia i giorni in cui non si aveva neanche il tempo di prendere un caffè, telefonate, clienti in continuazione quasi fuori dalla porta….non solo in pieno agosto ma anche, e soprattutto, prima e subito dopo, almeno fino alla riapertura delle scuole. Si prospettano un autunno ed un inverno particolarmente “RIGIDI” e se non cambia il vento non basteranno sciarpa,guanti e cappello a salvarci.
Ciao Giuliana, anch’io ripenso con nostalgia a quei tempi…i tempi d’oro del turismo. Hai ragione, non basterà coprirsi tanto per non morire di “freddo”.
Complimenti Liliana per il tuo articolo. Ti seguo da anni e condivido sempre i tuoi articoli “esplosivi”. Trovo molto strano che le altre testate del settore non affrontino in maniera così forte questo argomento. Continua così, sono d’accordo con quanto dice Sergio su di te!
Trovo la tua idea meravigliosa, cara Liliana. Perchè non utilizzare gli stessi mezzi dei nostri principali competitors? E’ vero loro hanno fortissimi capitali alle spalle, ma noi siamo tante agenzie e sono sicuro che moltissime aderirebbero. Mettere una quota ciascuno, anzichè in tante tasse inutili e che ci tolgono anche la possibilità di respirare a fine mese, e investirle in pubblicità per ritrascinare nuovamente il cliente in agenzia, sottolineando il valore aggiunto della persona rispetto alla macchina, come avviene in tanti paesi d’Europa. Spero tantissimo di vedere tante adesioni a questa tua magnifica idea.
Sono davvero demoralizzata nel dover contare ogni mese ( e ho paura che se continua così anche ogni settimana) i morti e i feriti gravi del nostro settore. Tour operator, Alberghi addirittura, agenzie di viaggio che cadono sotto la mannaia di questa maledetta crisi senza che nessuno se ne accorga o che faccia qualcosa per sollevare milioni di posti di lavoro finora occupati in quello che un tempo era un lavoro invidiato da tutti. Sono pronta anche io a rimboccarmi le maniche e a mettere quel pochino del mio che è rimasto per far rientrare i clienti in agenzia, ma vedo tanta ostilità tra noi agenti, tante chiacchiere e pochissimi fatti se non nessuno. Spero davvero che finisca questa guerra tra miserabili e che si trovi una soluzione tutti insieme. Così si rialza la testa, altrimenti faremo la fine delle altre foglie cadute.
Grazie Antonio, il fatto è che non tutti hanno il coraggio di mettersi contro questo o quest’altro potenziale sponsor.
Grazie Filippo, lo spero anch’io, ma vedo tanta apatia fra gli agenti di viaggio che, a volte, mi domando se gli editoriali li scrivo per me stessa!!!
Daniela, lo spero anch’io, ma vedo che non c’è una grande volontà di essere parte attiva nel cambiamento o nel trovare soluzioni. Ognuno continua a coltivare il proprio orticello…ed io mi auguro che l’orticello continuino ad averlo e a poter ricavarne il mangiare necessario per vivere.
Complimenti per l’articolo scritto e per la sincerità delle sue parole!!!Un saluto da Bergamo
Grazie Sergio. Un saluto e l’augurio di una buona giornata.
Proprio un autunno malinconico, hai perfettamente ragione. Si fa fatica a far entrare un cliente in agenzia, si hanno buone idee, magari, ma poche realizzabili da solo vista la mole di investimento che richiedono. Girando sul web si leggono le solite chiacchiere di bloggers, di siti “amici”, di link, ma che poi, stringi stringi, non propongono una reale mobilitazione per risolvere i problemi del nostro settore. E’ davvero molto triste vedere ridotto così il nostro impegno, lavoro e i nostri investimenti. Bisogna darsi una mossa.
Anche io quest’anno ho fatto un salto al No Frills e credo di farlo anche alla prossima fiera del turismo, come il TTG, o la BIT. E’ comunque un’occasione per incontrare colleghi e amici e fare il punto della situazione, anche confrontando le proprie strategie di vendita e di gestione dell’azienda con altri e trovare magari spunti, idee e quant’altro. Debbo riconoscere che mai, come quest’anno ho visto dei seminari stracolmi di agenti di viaggio in cerca di soluzioni da approntare alla propria agenzia. Mai come quest’anno ho visto occhi e orecchie così affamate di consigli e così alla ricerca di soluzioni per rialzare la testa e tornare a sopravvivere come qualche anno fa. Tour operator mancanti alla presentazione dei propri prodotti, stand molto piu’ ridimensionati, sembrava tutto una fiera del “risparmio” piuttosto che del turismo. I dati che, ovviamente sono emersi sono davvero preoccupanti e mi auguro davvero che, come dici giustamente tu, cara Liliana, ci sia occasione per iniziare a ragionare sul fatto che l’unione fa la forza e che davvero si riesca ad unire i nostri sforzi per risollevare questo benedetto settore prima che sia davvero troppo tardi.
Ciao Rosa, è vero, è stata la fiera della riconferma del cattivo andamento della situazione turistica. Mi auguro che, veramente, gli agenti incomincino a capire che l’essere disuniti non apporta alcun beneficio, anzi, solo danni. Buona giornata
Salve Signora Comandè. Sono un agente di viaggio di Trieste e la seguo da qualche mese sulla sua rivista online e mi permetto finalmente di scriverle due righe: Anzitutto grazie per aver messo in comune questo spazio dove, come vedo, ci sono molti miei colleghi e amici che dicono la propria opinione e dove si possono trovare anche degli ottimi metodi di confronto, secondo poi le volevo fare i miei complimenti visto che la sua mi sembra l’unica voce veritiera in materia di giornalismo turistico. Vorrei sapere, se mi è possibile, qual è stata la risposta del sig. Nardo Filippetti alla sua giustissima e sacrosanta proposta sulla contro pubblicità. Mi spiego meglio, lui, come presidente Astoi, ha annuito, ha rifiutato, ha detto che ci pensa, ha detto che si attiverà per promuovere questa iniziativa, la boicotterà, cosa farà in sostanza? Glielo chiedo perchè sono stufo, troppo stufo di sapere che ci sono in realtà delle associazioni a tutela o che comunque rappresentano noi agenti e tour operator, come l’Astoi, la Fiavet, e quant’altro, ma sarei curioso di sapere quando e cosa stanno effettivamente facendo per noi nella pratica e non con le solite chiacchiere. Rimango in attesa di un suo riscontro, le rinnovo i miei complimenti e la saluto augurandole in bocca al lupo.
Federico, non sempre le ideee hanno bisogno di grossi investimenti. Mi rendo conto che in giro ci sono troppe chiacchiere e nessun fatto, ma dipende solo da voi agenti di viaggio e da nessun altro. La mossa ve la dovete dare voi.
Caro Fiorenzo, grazie per i complimenti. Ci crede se le dico che il sig. Filippetti ha condiviso la mia opinione e, soprattitto, mi ha detto che la sera prima aveva parlato proprio di questo in una riunione Astoi? Io mi auguro che riesca a fare quello che ha in mente. Da parte mia avrà tutto il supporto possibile. Tanti cari saluti.
cara Liliana sulla parte relativa all’analisi dei bilanci per ‘testare’ lo stato di salute, beh lasciamo perdere … vero che è uno dei pochi (forse l’unico indicatore) ma parlare dei bilanci delle società italiane …
Lo stato di salute la conosciamo tutti. Serviva solo a far capire quanto sono cambiati i T.O. che stavano fra i primi 7 e chi è sceso nella classifica. I bilanci delle società italiane, lo sappiamo tutti, lasciano il tempo che trova…
si è un indicatore ma visto che abbiamo una legge che permette siano carta straccia direi che nella classifica Liliana se fosse possibile un analisi vera e veritiera non ci sarebbero neppure loro 7 probabilmente
Lucida, precisa, corretta e professionale analisi come sempre quella di Liliana Comandè. Senza una soluzione del problema in vista: “” Il Male Maggiore? La mancanza di coesione fra ADV””. Poi per le soluzioni queste mi appaiono un pò utopiche e troppo semplici. Guerra ai portali che vendono con internet, ma non sono forse anche questi riforniti da T.O.; come possibile un accordo tra ADV e T.O. quando si è preferito bypassare completamente le ADV ed addirittura tenere i piedi da troppo tempo in due staffe vendendo anche preferibilmente direttamente alla clientela. Non è forse per loro convenienza e sopravvivenza ricercare le ADV ancora oggi bistrattate? Vero è che le ADV al pari degli struzzi possono digerire tutto ma quando è troppo è troppo, temo. Vedi ad es. Alpitour che “lancia” segnali forti alle adv, ma mi facciano il piacere…!!!!
Davide, molto probabilmente è così, ma è già tanto se si è potuto sapere che ci sono operatori che non sono rientrati degli investimenti fatti. Fino a qualche anno fa sarebbe stato impensabile.
Luigi, io sono del parere che, spesso, le soluzioni più semplici siano poi quelle più efficaci. Spesso assisto a convegni dove si parla in vero “politichese” di eventuali vie di uscita a questa crisi…ma quando i relatori finiscono di parlare, nessuno ha capito niente di ciò che è stato detto. Io ho sempre scritto, e detto in faccia ai T.O., che i portali sono quelli che guadagnano soldi mentre i T.O. devono “calare le braghe” e accontentarsi delle briciole. La colpa di questa situazione è anche dei T.O. che avevano l’obiettivo di riempire i voli o degli alberghi che dovevano avere le camere occupate. I T.O., da sempre, vendono direttamente ai clienti (ho un editoriale di 15 anni fa nel quale raccontavo di una mia amica che aveva prenotato direttamente con un T.O. del nord, del quale ora mi sfugge il nome, e di quanto questo operatore avesse negato l’accaduto!). In momenti di crisi come questa, tutti cercano di prostituirsi a destra e a manca pur di fare cassa. Quella cassa che serve per non affondare.