Di Liliana Comandè.
Al mare si affiancano zone archeologiche di grande interesse.
Tunisia, meta ideale per tutte le stagioni. Se d’estate ciò che attrae maggiormente è il mare, in autunno, ma anche nelle altre stagioni, altre destinazioni di grande suggestione sono le città, le zone archeologiche, il deserto e le stupefacenti oasi .
La Tunisia, a poche ore di volo dall’Italia, è una delle destinazioni che sentiamo molto familiari. I Romani, infatti, arrivarono in questa terra, al di là del “mare nostrum”, 2200 anni fa per distruggere la potenza della città di Cartagine e poi si innamorarono di questo territorio così vario e affascinante, tanto da disseminare il paese di monumenti e far risorgere la città rivale.
L’aereo della Tunis Air atterra nell’aeroporto proprio a due passi da Cartagine, prima tappa di questo viaggio che spazia tra memorie e spensieratezza, vacanza e cultura.
La città punico-romana si presenta ancora con il porto, le terme, le colonne, sovrastati da una collina dove sorge il palazzo, ora ex presidenziale.
TUNISI
Tunisi, la capitale, vanta molte attrattive, quali il grande mercato coperto e il museo romano-fenicio del Bardo.
Un anticipo di ciò che troveremo in tutto il paese: moschee e ribat – ovvero fortezze/conventi islamici che costituivano il nucleo delle antiche città – souk, mercati dove innumerevoli botteghe offrono un ricchissimo artigianato in oro, argento, rame, ceramica, stoffa, pelle.
La città, soprattutto nella sua via principale, contornata da numerosi negozi e da molto verde, ricorda un boulevard parigino.
SIDI BOU SAID
Nei pressi di Cartagine sorge una raffinata località residenziale e di villeggiatura le cui case sono tutte delicatamente verniciate di banco e di azzurro.
Nella parte piu’ alta della cittadina si gode la vista di un magnifico panorama del mare sottostante e delle numerose barche che sono attraccare al porticciolo.
HAMMAMET
Al di là della capitale, proseguiamo lungo una costa orlata da vaste spiagge dove grandi alberghi, che però riprendono elementi architettonici tradizionali, garantiscono una confortevole ospitalità a prezzi moderati.
La famosa Hammamet ci attende con i suoi alberghi, ville, i ristoranti a base di pesce e cuscus. Anche qui vale la pena di visitare il ribat e il souk circostante.
SOUSSE, PORT EL KANTAOUI, MONASTIR
Continuiamo ancora il nostro viaggio lungo la costa del sud. Ecco Scusse, l’antica Hadrumetum, antecedente a Cartagine, poi fiorente colonia romana. Di questo periodo rimangono come testimonianze stupendi mosaici raccolti nel museo, poi roccaforte bizantina ed infine araba.
Anche qui, il ribat e la medina – o città vecchia – conservano ancora l’antico fascino.
Nei pressi troviamo Port El Kantaoui, moderna marina per ogni tipo di imbarcazioni turistiche e anch’essa località balneare dotata di hotel molto belli.
Non lontano troviamo Monastir, la romana Ruspino, divenuta roccaforte degli Aglabiti, che nell’VIII° secolo vi costruirono un poderoso ribat, tuttora dominante la città con alte torri e mura.
MAHDIA, EL DJEM, KAIROUAN
Mahdia è stata, qualche anno fa, la nuova meta del turismo balneare. Ma città, però, che fu capitale dei Fatimidi nell’XI° secolo, offre anche la vista di una poderosa rocca, la medina e vaste spiagge. Da Madia, so possono effettuare due interessanti escursioni verso l’interno. La prima ad El Djem, città erede della romana Thysdrus, con uno stupefacente colosseo, e la seconda a Kairouan, quarta città santa dell’Islam, dove i turisti sono bel accolti nelle moschee di Okba e Sidi Sahbi.
DJERBA
Considerata la perla del turismo balneare tunisino, eccoci arrivati a Djerba, definita “la dolce”. In quest’isola, si perde la memoria in una vacanza rilassante in uno dei tanti accoglienti alberghi affacciati sulle spiagge. Djerba ha anche molte altre attrattive come il castello, romano di origine e poi spagnolo, la sinagoga aperta al culto per una piccola comunità ebraica radicata nel territorio sin dal V° secolo a.C.
I VILLAGGI BERBERI
Da Djerba ci spostiamo verso l’interno dove troviamo Medenine, antica città piena di negozietti. Sulle creste montuose, che
si profilano all’orizzonte, appaiono villaggi fortificati berberi detti “ksar”. Douiret, Chenini, Guermassa, Ghilene, sono luoghi dove si p
uò ancora sentir parlare la lingua berbera e dove si possono vedere abitazioni tradizionali scavate nella roccia. Tra queste, il piu’ noto e suggestivo è il paesaggio troglotidico che trova intatto a Mattata.
IL DESERTO DI SALE
A Douz un arco monumentale si apre sul deserto. Un invito, questo, ad affrontare lo Chott el Jerid, propaggine disseccata del Mediterraneo, da dove le acque si sono ritirate in epoca remota lasciandovi una coltre di sale. Attraversarlo è un’esperienza esaltante ed è possibile godersi la vista di qualche “miraggio”.
LE OASI
Sull’altra “sponda” ecco la romana Thesaurus, ossia Tozeur, oasi circondata da un palmeto di 1200 ettari, con il tradizionale
quartiere Ouled Hadef, nonché la zona moderna, con alberghi, uno straordinario museo che ospita le vestigia di architetture romane e musulmane, armi antiche, Ambienti ricostruiti, telai, mole per il grano, gioielli, con suggestive animazioni da mille e una notte.
Non lontano troviamo Nefta, secondo centro religioso del paese, dopo Kairouan, con le sue 24 moschee e gli innumerevoli “marabutti” dedicati a personaggi santificati.
Non molto distanti troviamo le oasi di montagna, villaggi in parte abbandonati spesso con remote fortificazioni. Si tratta addirittura di avamposti romani risalenti a 2000 anni fa. Così Chebika, Mides e Tamerza conj la cascata di Oued El Khandat.
Vicino a Tozeur, a Metlaoui, possiamo prendere un treno, “il Lezard Rouge” per entrare nelle gole di Selja, un dedalo di strette valli montane, quasi inaccessibili eppure frequentate dall’uomo sin dalla preistoria per le sue cave minerarie.
Un ambiente fantastico immortalato dal cinema. Qui, Franco Zeffirelli girò alcune scene del suo “Gesu”, mentre Harrison Ford vi si addentrava nel film “i Predatori dell’Arca perduta”.
E sempre ai margini del grande sud troviamo Gafsa, altra oasi e avamposto romano del quale conserva i resti di antiche piscine.
Se riprendiamo il cammino verso nord, incontriamo altre località di antichissima civiltà, quali ad esempio le zone archeologiche delle romane Sbeitla e Bulla Regia, vere e proprie Pompei del deserto che attestano, in fondo, la nostra grande attrazione millenaria verso questa terra.
Per non parlare della magia del deserto del Sahara, dove è possibile percorrere, a bordo di Jeep, le numerose dune che lo compongono.
Tunisia, così esotica e così vicina. Punita ancora ingiustamente dai nostri connazionali che la stanno disertando dopo i tumulti avvenuti tanti mesi orsono.
I turisti stranieri sono ritornati in questa bella nazione, le compagnie di navigazione l’hanno reinserita nei loro circuiti, solo gli italiani hanno ancora una certa reticenza a scoprire un paese che ha veramente tanto da offrire, e non solo il mare, ma tanta storia, cultura, bellezze naturali e paesaggistiche e il fascino “esotico” di un paese totalmente diverso dal nostro e, per questo motivo, ancor piu’ affascinante.
Interessante come sempre anche questo tuo reportage. Cultura, storia e mare a due passi da casa nostra. Peccato che gli italiani abbiano timore di ritornarci. Speriamo che in autunno tutto possa ritornare come prima.
Grazie per spingerci anche a proporre ai nostri clienti la Tunisia. Un caro saluto
Francesco
Ho letto, come faccio sempre i tuoi reportage, sempre interessanti e descrittivi. Utili anche a noi giovani agenti di viaggio che ancora non abbiamo potuto girare il mondo come te. Ti invidio tanto! Però mi piace l’itinerario come ce lo hai riportato (aggiunto anche a un po’ di storia che non guasta mai)perché io stampo sempre ciò che scrivi e lo faccio leggere ai miei clienti. Grazie per l’amore che hai per questo settore e che riesci a trasmetterci anche con i tuoi redazionali.
Ciao Liliana, mi è piaciuto anche questo reportage che è un utile strumento di lavoro per noi agenti.
Un saluto da Milano
Uno splendido reportage sig.ra Comandè, complimenti!
Riesce sempre a farci viaggiare stando semplicemente collegati al suo giornale. Ho visitato la Tunisia tantissimi anni fa e molti di questi posti da lei così ben descritti li avevo quasi dimenticati. Grazie per avermi riportato alla mente quei bei ricordi e quei bei posti. un caro saluto da Salerno.