Toni accesi da parte di Paolo Zona, presidente di Federcongressi&eventi, sulle nuove norme del Codice Deontologico di Farmindustria che introducono criteri ulteriormente restrittivi per la sponsorizzazione degli eventi medici, escludendo di fatto dal mercato numerose tipologie di alberghi e strutture ricettive.

“Ci paiono norme immotivatamente restrittive, soprattutto alla luce dei vincoli già esistenti nella scelta delle sedi ove tenere eventi e congressi medici” ha detto Zona nel corso dell’assemblea straordinaria dei soci che si è svolta a Milano la scorsa settimana. “Le nuove restrizioni incidono in modo pesante su una filiera congressuale già prostrata dalla crisi senza che ne siano chiare le finalità.

Se l’obiettivo doveva essere l’attenzione all’etica e alla trasparenza nei rapporti tra industria farmaceutica e classe medica, ciò era già adeguatamente conseguito col Codice precedente. Non credo che queste nuove restrizioni diano un ulteriore segnale di attenzione né che siano così determinanti. Al contrario, danno una mazzata economica non indifferente ai nostri operatori”.

Pesa anche, a Federcongressi&eventi, il fatto di non essere stata nemmeno informata da Farmindustria dell’intenzione di modificare il Codice in senso restrittivo: “L’amarezza è accentuata dal fatto che su queste nuove norme non siamo stati previamente né informati né consultati. Evidentemente fra noi e loro non c’è alcun rapporto di collaborazione vera, o per lo meno tale non è percepito dalla loro parte. Tutto questo succede circa un mese dopo un incontro tra il nostro responsabile ECM e attività medico-scientifiche Mario Buscema e una delegazione di Farmindustria incaricata della revisione del Codice in cui si ragionava sulle possibilità di stilare un Codice deontologico comune sulle attività congressuali e formative ECM. Pertanto suona oggi paradossale che durante quell’incontro non siano emerse le novità con cui Farmindustria stava per uscire nel suo Codice aggiornato”.

 

Foto: P.Zona, Presidente Federcongressi&Eventi