Crisi per Tunisair che, con le attuali 8.500 unita’, viene considerato sovradimensionato rispetto ad una compagnia che e’ fortemente penalizzata da velivoli datati, come riporta l’Ansa.

Il primo passo sara’, quindi, quello della riduzione del numero dei dipendenti che subira’ un taglio di 1700 unita’, pari al 20 per cento del totale. E le prime conseguenze di questo piano di tagli biennale (2013-2014) si vedranno gia’ nei prossimi mesi quando non saranno rimpiazzati i 329 dipendenti che si apprestano ad andare in pensione. Il management di Tunisair ha comunque ammesso l’ipotesi, in caso di situazioni di riconosciuta emergenza, di potere ricorrere ad assunzioni, che saranno pero’ esclusivamente a tempo determinato.

Il quadro complessivo di queste misure, secondo Jrad, consentiranno risparmi per circa 165 milioni di euro, che, insieme alla crescita del numero dei passeggeri, registratasi nel 2012, aprono il futuro a prospettive positive. Bisognera’, pero’, vedere quali saranno le ricadute complessive per la compagnia, i cui sindacati sembrano gia’ in subbuglio, anche perche’ a loro avviso lo Stato non sembra avere molto a cuore il futuro di Tunisair, come conferma la recente concessione, alla compagnia Qatar Airways, di condizioni di estremo favore nell’utilizzo dello scalo di Tunisi-Cartagine.

La strategia di Tunisair sembra, quindi, abbastanza delineata e trova ulteriori elementi di interesse nel piano di ampliamento delle rotte, segnatamente nel continente africano, come quelle che, a breve, collegheranno la Tunisia alla Repubblica democratica del Congo e al Burkina Faso. Ma tutto questo potrebbe non bastare se non sara’ affiancato da un aumento del capitale, gia’ annunciato da Jdar, secondo cui esso passera’ dagli attuali 53 milioni di euro a 90.