fallimentoNei primi mesi dell’anno crollo delle nuove aperture. -167 al giorno, è il dato peggiore da 20 anni

A gennaio e febbraio di quest’anno nel solo settore della distribuzione commerciale sono spariti quasi 10.000 negozi, con un vistoso crollo (-50%) delle aperture di nuove attività rispetto al 2012. E le agenzie di viaggio? Sappiamo che numerose aziende hanno chiuso i battenti, anche piccole imprese storiche che stavano sul mercato da oltre 20 anni. Un numero crescente di agenti si dedica ai portali on line o, nei peggiori dei casi, diventano agenti di viaggio free lance o consulenti presso altre aziende portandosi dietro la clientela storica, faticosamente fidelizzata.

Ma sul comparto agenziale c’è un velo, non si fa troppo rumore sulla chiusura delle imprese turistiche. Le problematiche di questo settore non hanno mai richiamato l’attenzione pubblica, ora però il fenomeno della crisi inizia ad essere dilagante. Tutto il commercio in generale  e l’ intermediazione gridano l’allarme.

Confesercenti segnala che si tratta del dato peggiore degli ultimi 20 anni. Praticamente sono sparite 167 imprese al giorno. Se tale trend restasse invariato, dice la Confesercenti, a fine anno si avrebbe la scomparsa di 60.000 negozi.

“Nel commercio non si riesce più a fare impresa. Il 2013 si avvia ad essere un anno orribile, ben peggio del 2012” sottolinea la Confesercenti. Secondo i dati del suo Osservatorio, la perdita di negozi svuota le città: sono ormai 500.000 gli esercizi sfitti in tutta Italia. E anche i pubblici esercizi vivono un momento disastroso: in questi due mesi ne hanno chiuso più di 9.500 tra bar, ristoranti e simili, per un saldo finale negativo di 6.401 unità. La Confesercenti ha lanciato una mobilitazione in piazza per firmare contro le aperture domenicali. “Oltre al saldo molto negativo, si conferma un altro allarmante fenomeno: quello del crollo di nuove aperture.

Nel primo trimestre nel settore del commercio al dettaglio, secondo le nostre proiezioni, saranno in tutto 5.988: si tratta di un risultato del 50% inferiore alle 12.321 che hanno aperto nei primi tre mesi del 2012, che rappresenta il dato peggiore degli ultimi 20 anni. Se estendiamo lo sguardo ai dati di aperture del primo trimestre 2011 e del primo trimestre 2010 in effetti, si conferma un crescente calo delle nuove iscrizioni, mentre le cessazioni restano sostanzialmente costanti, intorno alle 20-22 mila ogni anno. Il fenomeno dimostra come la crisi non incide solo sul numero di chiusure, ma anche e soprattutto sulla possibilità di aprire una nuova impresa”.

A Roma e Torino tocca il record di chiusure. Tra le maggiori città, maglia nera va a Roma, con 553 chiusure per un saldo negativo di 392 unità. Seguono Torino (306 cessazioni, saldo negativo di 231 unità) e Napoli, dove le attività commerciali che hanno abbassato la serranda sono state 238, per un saldo finale che ha visto scomparire 133 imprese.