Agriturist il nuovo Governo riduca le tasse per famiglie e imprese
I ponti del 25 Aprile e Primo Maggio registrano, anche per l’agriturismo, una sensibile riduzione di ospiti rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (-15%), più marcata di quanto già rilevato in occasione della scorsa Pasqua (-10%). Salvo significativi recuperi dell’ultimo minuto, le previsioni per il Primo Maggio sono più negative, tenendo anche conto del fatto che questa festività cade a metà settimana.
E’ il risultato di una analisi dell’Osservatorio Statistico di Agriturist (organizzazione di settore della Confagricoltura), basata su un sondaggio telefonico rivolto a 50 aziende “campione” distribuite in tutta Italia .
Le conclusioni di Agriturist concordano, nella sostanza, con l’allarme recentemente lanciato da Federalberghi (-11,3% di italiani in vacanza per il ponte del 25 aprile), pur evidenziando che gli agriturismi contengono i “danni” nei limiti del 15% mentre gli alberghi sono “sotto” addirittura del 21%. E concordano con gli esiti di un costante monitoraggio del traffico autostradale che, fra il 24 e il 28 aprile, è stato sostanzialmente quello di un normale fine settimana.
Nei giorni scorsi – prosegue la nota di Agriturist – hanno circolato notizie di un presunto “boom” dell’agriturismo con, addirittura, un raddoppio degli ospiti rispetto allo scorso anno. Gli imprenditori del settore conoscono benissimo la situazione e protestano per questi “strani” annunci, assolutamente distanti dalla realtà.
Si è perfino “contato” mezzo milione di camper e caravan di italiani in viaggio durante i ponti di primavera, per 1,2 milioni di ospiti. In effetti – puntualizza Agriturist – gli ospiti italiani del periodo, nelle strutture turistiche complementari (campeggi, villaggi turistici, agriturismi, case in affitto, rifugi, ecc.), sono circa 600 mila (elaborazione Agriturist su dati ISTAT). E’ dunque ragionevole stimare che, per i ponti del 25 Aprile e del Primo Maggio 2013, i viaggiatori con camper e caravan non siano più di 200 mila.
La crisi del turismo – conclude l’Associazione agrituristica di Confagricoltura – va analizzata sulla base di dati attendibili, e decisamente contrastata con provvedimenti che, combattendo evasione fiscale, corruzione e sprechi (non meno di 200 miliardi l’anno), consentano di ridurre le tasse per famiglie e imprese. Il nuovo Governo dovrà immediatamente intervenire in questo senso, adottando al contempo efficaci politiche di promozione turistica dell’Italia verso i mercati internazionali.