Sembra essere un buco nero il destino delle istituzioni turistiche. “Vogliamo denunciare l’ennesima grave errore ai danni del turismo italiano. Ci risulta, ma saremmo felici se arrivasse una smentita, che in Parlamento è stato presentato un emendamento con il quale si fa sparire definitivamente il Ministero del Turismo inglobandolo, alla chetichella, in quello dei Beni Culturali”. A lanciare l’allarme è Claudio Albonetti, Presidente Assoturismo Confesercenti.
“Sarebbe davvero degradante – continua Albonetti – che questa misera fine di un Ministero, che dovrebbe essere centrale per lo sviluppo dell’Italia, venga perpetrata inserendo un emendamento in un decreto per la riqualificazione ambientale di Piombino! E’ questa la dignità che viene attribuita al turismo dalle Istituzioni e dalla politica? E tutto questo senza avere la sensibilità di aprire un confronto con le parti sociali, in particolare con il mondo delle imprese del settore, che già versa in una gravissima crisi, per puntare su una politica nazionale di rilancio che affianchi quelle portate avanti dalle Regioni. Avevamo, in passato, protestato per l’abbandono in cui versa il turismo sostenendo che, in tal modo, si era retrocesso in serie B un settore che poteva invece far da traino alla ripresa. Oggi dobbiamo constatare, con amarezza mista a stupore, che si tratta di una retrocessione nel girone dei dilettanti!”
“La nostra proposta a Governo e Parlamento – conclude – è chiara: si faccia l’inverso, realizzando un forte Ministero del Turismo e dei Beni Culturali che testimoni il valore di quella che dovrebbe essere la prima industria del Paese. E lo si faccia alla luce del sole, aprendo una stagione di confronti sulle strategie, per ridare al turismo quel ruolo di rilancio della nostra economia con la creazione di lavoro e ricchezza per il nostro Paese. La strada scelta invece è un enorme ed assurdo regalo che l’Italia farà ai Paesi concorrenti”.