Associazioni e club privati si trasformano in tour operator o agenzie illegalmente
La concorrenza sleale è sempre più una piaga nel settore turistico e lo evidenzia ASTOI Confindustria Viaggi che denuncia il dilagare del fenomeno legato all’abusivismo in materia di organizzazioni di pacchetti di viaggio e ribadisce la necessità di un maggiore contrasto a tale attività che penalizza gli addetti ai lavori rispettosi delle norme vigenti. “All’approssimarsi di una stagione che si rivela ancora una volta difficile, vogliamo segnalare pubblicamente, come già fatto in altre sedi, la concorrenza sleale di quanti si improvvisano organizzatori o venditori di viaggi senza assolvere a tutti gli obblighi giuridici ed economici previsti dalla normativa”, ha dichiarato Nardo Filippetti, Presidente di ASTOI Confindustria Viaggi. “L’abusivismo è stato troppo a lungo trascurato, anche se ingloba una fetta importante pari, secondo alcune stime, a più del 20% del fatturato complessivo della vendita di viaggi. Si tratta di vera e propria concorrenza sleale a danno dei professionisti certificati oltreché di una pratica che comporta un’evasione fiscale generalizzata, fenomeno che penalizza ulteriormente le imprese rispettose delle regole, soggette ormai ad una tassazione che le pone ai limiti della sopravvivenza. Associazioni, club e circoli privati che si trasformano in tour operator ed agenzie senza avere le necessarie licenze, inoltre, non offrono alcuna tutela ai consumatori.
Chiediamo, quindi, agli organismi deputati al controllo, in particolare alle Provincie, che rilasciano le licenze e hanno il compito di vigilare, ai Comuni ed alla Guardia di Finanza, maggiore attenzione e pesanti sanzioni al fine di arginare un fenomeno che rappresenta per il nostro comparto una vera e propria piaga”.
Nella schiera degli abusivi, in testa sarebbe opportuno aggiungere i preti con i loro pseudo”Pellegrinaggi religiosi”