Questo non è un intervento “tecnico” per chiarire il contenuto della annunciata, nuova normativa UE sui viaggi tutto compreso, quanto piuttosto l’esposizione di considerazioni su quanto sta accadendo in questa nostra deludente Europa.
Non crediamo di sbagliarci affermando che se si potesse fare una classifica circa gli argomenti, i settori più legiferati da Bruxelles, quello dei viaggi e dei trasporti aerei risulterebbe essere ai vertici delle graduatorie. E a ciò, si badi bene, bisogna aggiungere la normativa interna come ad esempio il decreto legislativo 6 settembre 2005 n° 206 la cui finalità era quella di riordinare e riorganizzare tutta la normativa fino a quel momento esistente a tutela del consumatore.
Nel 1990 tramite la direttiva del 13 giugno (90/314CEE) il consiglio della Comunità Europeo era intervenuto definendo in ogni minimo dettaglio l’argomento viaggi e vacanze “tutto compreso”; l’intervento era reso necessario in quanto, dicevano gli euro burocrati, “esistono notevoli divergenze tra gli Stati membri, sia sul piano normativo, sia per quanto riguarda la prassi corrente, il che comporta ostacoli alla libera prestazione dei servizi tutto compreso…” e ne era uscito quel complesso di norme che fino ad oggi ha regolato il rapporto di acquisto dei pacchetti tutto compreso.
Qualcuno ravvedeva il bisogno di ulteriori interventi come se la normativa fosse carente in qualche parte? Qualcuno sentiva la necessità di ufficializzare il concetto di “vacanza rovinata”? Forse se c’era bisogno di qualche ritocco non era nella parte di ulteriori aperture fatte nei confronti del consumatore bensì il contrario. Fra i tanti “considerando” che precedono l’articolo 1 della 90/314 ad esempio si può leggere che “considerando che il prezzo stabilito nel contratto non deve, in linea di massima, poter essere rivisto…” .
Ebbene con il prezzo del barile del petrolio che non sta mai fermo, tendenza questa che si è venuta senz’altro consolidando dal 1990 ad oggi, il prezzo ballerino del pacchetto è ormai diventato un qualcosa di inevitabile tenuto conto che la compagnia aerea potrebbe aumentare le sovrattasse carburante, e forse in un tale scenario la volatilità del prezzo finale è qualcosa che andrebbe addirittura ufficializzata, eliminando in tal modo il dubbio che il tour operator o l’agente di viaggio sia colui che approfitta del caro-carburante imposto dalle compagnie aeree per aumentare il prezzo del pacchetto all’ultimo momento.
Altro “considerando” discutibile che suona quasi come una beffa è quello che “gli opuscoli messi a disposizione del consumatore contengano una informazione chiara e precisa” e diciamo ciò rammentando la giungla di tariffe optional e corollarie che oggi fanno parte integrante di molte tariffe, aeree in primo luogo.
Era veramente urgente la nuova normativa UE?
Noi non vorremmo passare per i classici “bastioncontrari” ma come cittadini-sudditi di questa pseudo unione ci farebbe immensamente piacere se al posto di tanti argomenti di dubbia urgenza si provvedesse invece a legiferare laddove vi è veramente la necessità-sentita di intervenire e cambiare le cose in modo radicale.
Continuiamo a leggere sui giornali di donne assassinate dal loro ex in quanto malgrado le denuncie presentate ad esse non è stata data alcuna possibilità pratica e concreta di difesa; continuiamo a leggere di cittadini che trovandosi di notte un ladro in camera da letto vengono messi sotto accusa se per caso danno una tortorata in testa al malvivente; continuiamo a leggere di processi che vengono fatti con lentezza esasperante ponendo l’Italia agli ultimi posti nelle graduatorie mondiali. Ebbene è mai possibile che con tanti argomenti “caldi” che necessiterebbero di regole a favore dei cittadini, nel nostro continente si continui invece a legiferare su argomenti, ripetiamo, di dubbia urgenza?
Certo qualcuno ci dirà che determinati temi sono materie di competenza dei rispettivi governi, ma ciò non cambia assolutamente i termini della questione: ora che a legiferare sono addirittura in due: i parlamenti nazionali e il parlamento sovranazionale, si mettano d’accordo e facciano leggi utili per i comuni mortali anziché continuare a emettere regolamenti e leggi su argomenti stantii e fra l’altro già regolamentati.
Secondo la UE la normativa sul tutto compreso andava aggiornata alla “radicale trasformazione del mercato del turismo” facendo si che anche chi acquista via Internet sia tutelato e, immancabile ciliegina sulla torta, ulteriore precisazione viene posta sulla responsabilità dell’organizzatore circa la corretta esecuzione di tutti i servizi inclusi nel pacchetto.
Come è facile scaricare su chi lavora tutti i doveri, precisare ogni virgola e ogni punto di cui lui è responsabile, mentre il diritto alla restituzione dell’Iva accumulata a credito da centinaia di imprese può attendere all’infinito…. Comunque questa ennesima fatica degli euro-legislatori, questa riforma così “sentita” dal settore deve venir approvata dal consiglio dei governi europei e dall’europarlamento, quindi riteniamo del tutto inutile anticipare commenti su un testo che potrebbe essere soggetto a variazioni; ovviamente non mancheremo di aggiornarvi sui nuovi doveri cui tutto il mondo agenziale turistico sarà chiamato ad ottemperare, a legge pubblicata.