Grave lutto per la categoria.
Si è ucciso un agente di viaggio…e speriamo che non sia il primo di una lunga serie. La categoria sta soffrendo da anni una crisi terribile, ma sembra che non interessi nessuno. I fai da te, i portali e l’illusione di pagare meno e di poter fare a meno della consulenza di un agente hanno fatto chiudere – negli uktimi anni – migliaia di agenzie di viaggio e c’è tanta gente senza lavoro, a “spasso”. Ma gli agenti di viaggio sono una categoria di “invisibili”. Quando se ne parla, lo si fa per parlarne male. Gli agenti di viaggio non fanno notizia. Fa più notizia la piccola fabbrica, che chiude e mette sotto cassa integrazione 30 persone, solo perché hanno il coraggio di protestare e di far arrivare le televisioni regionali o nazionali ad intervistarli. La fabbrica chiude, è vero, ma normalmente, prima di chiudere, gli operai o gli impiegati ricevono dei soldi a fine mese. E i lavoratori delle nostre piccole agenzie cosa prendono quando i titolari sono costretti a chiudere la loro attività? I disoccupati sono sempre disoccupati, siamo tutti d’accordo, ma questo settore sta sparendo nel silenzio più totale e non per sua volontà. Qui non si tratta più di essere figli di un Dio minore, qui si tratta di essere rimasti senza alcun Dio a proteggerli!
Anni fa ci si lamentava perché alla Fiat “le macchine robot” avevano sostituito l’uomo… e tutti a preoccuparsi della disoccupazione che ne sarebbe seguita. Nell’industria turistica, o meglio, in quella delle agenzie di viaggi, non ci sono grossi industriali, ma piccoli imprenditori e, spesso, con tutta la famiglia a lavorare all’interno. Hanno investito tutto su questa attività, contando su un introido dignitoso che desse da vivere a loro e alle loro famiglie.
Ma il settore è ormai in agonia. Lo diciamo per chi pensa il contrario. In questo campo non ci sono mai stati grossi guadagni, ma solo tanta passione e tanta dedizione. Quante volte i titolari sono rimasti (e ancora restano) nelle proprie agenzie anche fino a mezzanotte pur di accontentare i propri clienti? Tanti, ma nessuno lo sa. L’agente di viaggio è silenzioso, non è uno “sbrasone” che si vanta del suo lavoro che, spesso, si porta a casa anche di domenica.
E tutto questo sempre per conservare i vecchi clienti o acquisirne nuovi. Clienti – anche fidelizzati – che, spesso, negli ultimi anni, li hanno “snobbati” per andare ad “arricchire” ulteriormente chi già di soldi ne aveva abbastanza nelle proprie tasche.
Oggi il turismo è in grave lutto.
Meditiamo prima di lamentarci della disoccupazione.
A volte siamo noi stessi a procurarla!
Liliana Comandè
Mi spiace, veramente, ma non si fa così… è sempre sbagliato rinunciare a vivere. Neanche per richiamare l’attenzione sui nostri problemi.
RIP, Walter
Antonio, chissà cosa gli stava passando per la mente. Quanti tormenti avrà avuto…e chissà quanto tempo ci avrà messo per togliersi la vita. Qualcuno lo considera un atto da vigliacchi perché non ha avuto il coraggio di affrontare le vicissitudini che stava attraversando.Ma non tutti lo hanno. E poi, io non credo che sia così facile pensare di spararsi!
Tutta l’Italia sta soffrendo e noi forse di più perché categoria non protetta. Si discute di 200mila statali in anticipo di pensione, loro sono protetti! Una nazioni che non protegge i suoi figli allo stesso modo che nazione è; chi prende stipendi da 90mila al mese e chi di spara!!
che tristezza per noi tutti !
Liliana io più vado avanti e più mi sembra di vivere in un paese che non è più quel paese di cui ero fiero e di cui mi vantavo: ma è possibile che sia sempre necessario il morto o più di un morto per aprire gli occhi sulla crisi che porta a suicidarsi le persone, sugli usurai che sono alle costole di chi ha bisogno per andare avanti, ci si accorge dell’omofobia per l’ennesimo giovane che si è ammazzato, possibile che le donne debbano morire ogni giorno perché le denunce finiscono nel dimenticatoio, possibile che viaggi su un’autostrada e il guard rail non ti protegge, possibile che non si riesca a riportare in patria dei nostri cittadini per le formalità burocratiche, possibile che un folle giri per le nostre strade senza patente, ubriaco e ammazzi un innocente, possibile che sei cadaveri siano su una spiaggia e di fianco le navi da crociera, possibile che si continui a giocare a racchettoni vicino ad un lenzuolo bianco che copre una persona annegata, possibile che ogni giorno dobbiamo assistere a questi bollettini di guerra, possibile che i giornali continuino a pensare solo alla sentenza di Berlusconi, al di là se sia giusta non giusta. Arriveremo o già siamo arrivati al punto di dover dire :”mi vergogno di essere italiano”?
E’ vero, hai ragione, non meritiamo neppure due righe o un servizio televisivo
Sono scappato dal settore nel 2006 quando ho capito che le agenzie di viaggi erano ormai obsolete, perchè non lo fanno tutti? Tanto, stare aperti significa solo rimetterci soldi
Rifletterei su quanto scritto da Liliana Comande’, quasi un deprofundis per gli adv, un suicidio preanunciato.
Con una categotia come la ns non se n’è accorto nessuno “totale indifferenza”,che tristezza
infatti non ho sentito ne letto di questa tragedia. ma siamo figli di un dio minore?
Grande tristezza per il gesto estremo di quest’uomo.
Scusa anche la crudezza che sta per seguire che sempre più spesso mi accompagna nell’espressione delle mie opinioni. Appena qualche mese fa anche un albergatore siciliano/eoliano di era suicidato, nella totale indifferenza dei media, delle istituzioni, della politica, del mondo sindacale. Non dico una spalla, ma neanche un trafiletto, come se finalmente l’ultimo arrotino si fosse tolto di mezzo con il suo mestiere obsoleto. La morte di uno di noi, che sia un agente o un albergatore, non fa notizia, a meno che, magari, non sia ammazzato dalla mafia, ma non abbiamo neanche questa opportunità perché i soldi nel settore turistico italiano sono ormai finiti e la vedo difficile per i mafiosi portare a termine un’estorsione ai grandi portali del turismo con sedi in Svizzera o negli Stati Uniti. E’ davvero un grave lutto per la categoria e per tutte le persone perbene che con abnegazione tutte le mattine tirano su una saracinesca, E’ un lutto quotidiano.
Ho letto la notizia sul Corriere. Non so se è passata in Tv. Non ha suscitato attenzione sul nostro lavoro, ma non me ne aspettavo. Non mi aspetto aiuti dal governo: ci sono tante altre attività commerciali che stanno anche peggio e devono cavarsela da soli. La nostra attività non è primaria e mai lo sarà: è importante per noi che ci lavoriamo… e per i clienti che ci restano. Il futuro?Sicuramente grigio, ma ci anche sarà qualcuno di noi capace di reinventarsi. Ma che non venga in mente a nessuno di emulare Walter… per me continua ad essere un gesto sbagliato.
Non credo che sia passata in Tv, comunque il futuro sarà molto grigio-nero e si vedrà già a settembre. Buon ferragosto Antonio.
Liliana Comandè Alberto, è’ una nazione che non vale nulla e lo dimostra ogni giorno. Noi siamo diventati come i panda, ma nessuno ci protegge.
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Liliana Comandè OGGI IL TURISMO DOVREBBE ESSERE IN LUTTO PER IL SUICIDIO DI WALTER GUIDI…
Alberto, in compenso ho letto le solite “scemate” che si scrivono per salutarsi, per fare gli spiritosi ecc…Altro che tristezza. Stai tranquillo che se fosse morto un cantante o un attore, le bacheche sarebbero state piene di commenti. In fondo chi era Walter Guidi? Solo un povero “Cristo” in difficoltà. Che poi facesse parte della categoria e che ha dovuto chiudere la sua agenzia, ma che domani potrebbe capitare a chiunque altro…non ha importanza, l’importante è divertirsi ed essere allegri per forza.
Santo, io credo che molti di noi si dovrebbero guardare allo specchio e dovrebbero farsi un bell’esame di coscienza. La tua domanda è più che lecita: molto spesso ci dovremmo vergognare di essere italiani, se siamo quello che siamo diventati!
Patrizia, credo che sia stato pubblicato su un quotidiano. Altro che Dio minore, senza Dio!
Sì Nadette, veramente una grande tristezza!
E il problema è che anche molti ADV si sono disinteressati di questa morte “silenziosa”. Nel titolo è facile capire che anche un collega vale meno dei personaggi famosi. Eppure, una scelta così tragica dovrebbe far riflettere molto e bisognerebbe incominciare a pensare a difenderla davvero questa specie di panda senza protezione.
Infatti Liliana. La Brambilla avrebbe dovuto fare il ministro per gli animali e non per il Turismo. Anche la categoria dei disabili è “invisibile” agli occhi di chi dovrebbe occuparsi di queste persone meno fortunate. Ma c’è sempre una sorta di strana dimenticanza di quelli che sono i reali problemi della gente normale
Nicola, non posso che condividere quello che hai detto…E’ un lutto quotidiano.
Buongiorno Donato. Oggi come oggi penso che tu abbia fatto bene a scappare dal settore…ma molti di noi lo amano così tanto al di là di ogni ragionamento razionale.
Grazie Luciano. Buona giornata.
Caro Luigi, grazie per la tua stima e il tuo supporto.