di Liliana Comandè.
L’Egitto chiede la rimozione dello sconsiglio da parte della Farnesina mentre già alcuni paesi lo hanno fatto. “Il Mar Rosso è sicuro e aspetta i turisti italiani”, questo il messaggio del Ministro del Turismo, Hisham Zaazou, attraverso i giornalisti invitati a Sharm el Sheikh.
Una trentina di giornalisti sono stati invitati dall’Ente del Turismo egiziano in Italia, dall’Egyptair, da Misr Travel e dall’Hotel Savoy a Sharm El Sheikh, località balneare del Mar Rosso molto nota ai turisti italiani e al centro di una controversa situazione creatasi proprio nel periodo più “caldo” delle vacanze dei nostri connazionali: ferragosto. La nostra Farnesina, infatti, proprio in quel periodo, aveva messo o sconsiglio per l’Egitto, ma non per le mete balneari, ma aveva consigliato ai vacanzieri di restare all’interno dei villaggi o degli hotel. Consiglio-sconsiglio degno di un Ponzio Pilato e che, come era prevedibile – aveva allertato (per non dire impaurito) coloro i quali avevano deciso di trascorrere le sognate vacanze sul Mar Rosso.
Il duro lavoro dei tour operator e agenzie tra cancellazioni, riprotezioni e Codacons
Cancellazioni, con richiesta di risarcimento totale di quanto già pagato, non solo per il periodo di agosto, ma anche per settembre e ottobre. Discussioni “vivaci” degli agenti di viaggio, all’interno dei Social Network, sulla legittimità o meno dell’applicazione di penali da parte dei T.O. italiani, che avevano grossi impegni economici nelle strutture del Mar Rosso e che vedevano “sfumare” all’improvviso il risultato di tanto lavoro e di tanti investimenti. Il Codacons, come al solito “paladino” degli utenti, anche in questo caso aveva puntato il dito contro il settore annunciando denunce nel caso in cui gli agenti e gli operatori avessero applicato penali in caso di cancellazione del viaggio.
In quel momento gli italiani che stavano trascorrendo le proprie vacanze sul Mar Rosso erano ben diciannovemila, quasi tutti ignari di quanto stava accadendo in alcune città egiziane, e che, alla fine, si sono visti anche rimpatriare in anticipo da qualche operatore italiano che voleva evitare di dover sostenere problemi più gravi di quelli economici. Come al solito in Italia, anche in questo caso, la mancanza di unità ha prevalso e gli operatori si sono comportati in maniera differente.
Soprattutto Sharm Sheikh sembrava destinata a diventare molto pericolosa per l’incolumità delle persone per la sua vicinanza (vicinanza?) al Sinai. E così, per evitare ulteriori perdite di soldi e denunce varie dovute alla paura degli italiani, gli operatori hanno preferito annullare tutti i voli charter già programmati fino al mese di settembre. Chi ha potuto, perché programmatore anche di altre mete turistiche balneari, ha riprotetto i vacanzieri – finché ne ha avuto la disponibilità – in Spagna e in Grecia. Gli altri, invece, hanno dovuto restituire totalmente le somme incassate oppure trattenendo le quote d’iscrizione. Alla luce di questo “fuggi fuggi” italiano dalle più belle cittadine del Mar Rosso, i giornalisti sono arrivati a Sharm el Sheikh per assistere alla conferenza stampa indetta dal Ministro del Turismo egiziano, Hisham Zaazou, e dal Governatore di Sharm, Mohamed Seddiq Khaled Fouda.
Perdita di 80 milioni di euro per i tour operator
Come sempre nel corso di questi eventi, il Direttore dell’Ente del Turismo egiziano in Italia, Mohamed Abd El Gabbar, ha fatto gli onori di casa ed ha rammentato ai giornalisti la grave perdita subita dai tour operator italiani – ben 80 milioni di euro – e la volontà di voler continuare a lavorare insieme per il bene comune delle due nazioni, unite da sempre da una grande amicizia che le ha portate a collaborare anche per la salvaguardia dei posti di lavoro e delle economie legate al turiamo. Molto concreto, come al solito, il discorso del Ministro che ha tenuto a puntualizzare la differenza di questi brutti momenti da quando incontrò la stampa alla Bit di Milano.
L’Egitto è una nazione che cerca la pace
“Voi siete testimoni di come le cose siano tranquille a Sharm e di come è possibile ripartire insieme. Vorrei che sapeste che il 30 giugno in Egitto c’è stata la seconda fase della rivoluzione e che 22 milioni di egiziani hanno chiesto un deciso cambiamento assieme agli oltre 30 milioni scesi in strada. Chi seguiva Morsi voleva solo rimanere al potere senza rispettare la volontà degli 86 milioni di egiziani. Si è parlato tanto dei Fratelli Musulmani, che sono una minoranza, (1, 2, 3 milioni) ma non degli oltre 80 milioni che volevano cambiare in meglio. Noi ci siamo meravigliati molto – ha dichiarato Hisham Zaazou – delle posizioni prese dall’Europa nei nostri confronti.
E’ stato detto che noi andavamo contro la democrazia, e questo non è vero. Noi non accettiamo questo stato di cose e ci stiamo muovendo affinché venga recepito che l’Egitto è una nazione che cerca la pace e il suo popolo non ha mai istigato alla violenza, semmai sono stati altri a volerla. Il terrorismo non riuscirà a vincere in questo paese pacifico. Purtroppo questo momento di transizione lo stiamo pagando caro soprattutto perché l’Europa ha preso delle posizioni contrastanti: stop agli aiuti militari ma ok a quelli sociali ed economici. E poi, improvvisamente, è arrivato lo sconsiglio negando alle persone la possibilità di venire nelle nostre località del Mar Rosso. Ma queste sono lontane dal Cairo. Sharm El Sheikh, Hurghada, Marsa Alam, sono distanti dalla capitale e dalle altre zone coinvolte nelle manifestazioni.
Dobbiamo pensare che ben 4 milioni di egiziani lavorano nel turismo, direttamente e indirettamente e questo significa che ci sono tante famiglie che dipendono dal turismo che è il loro pane quotidiano. Possiamo stimare in 16 milioni di persone coinvolte. Ma se non venite perché pensate che siano posti pericolosi, non state aiutando il popolo egiziano e l’Egitto.
Io vorrei dire al Governo italiano che noi siamo stati amici e partner da sempre e siamo sicuri che il popolo italiano vuole aiutare quello egiziano per il sentimento di amicizia che ci unisce. Io capisco che il Governo voglia proteggere i turisti italiani, ma qui siamo al sicuro, non c’è alcun problema, così come non c’è a Luxor e ad Assuan. Voi giornalisti – ha chiarito Zaazou– dovete essere ambasciatori di questo messaggio. Ciò che è accaduto è esclusivamente un problema interno egiziano e non riguarda i turisti che sono sempre i benvenuti. In questo momento non ci sono turisti a Luxor e ad Assuan e ad Abu Simbel c’è un solo turista egiziano. Tutto ciò a causa della errata concezione della situazione egiziana.
L’Egitto piace, solo l’anno scorso 718 mila italiani hanno scelto la destinazione. Al via la forte campagna di comunicazione sulla sicurezza e promozione
Noi vorremmo che una delegazione venisse qui a vedere come è la situazione realmente”. Veramente dispiaciuto per il travisamento di tutto ciò che è accaduto nel suo paese, il Ministro ha ricordato che il turismo stava promettendo molto bene e c’era stato un incremento di presenze rispetto all’anno precedente: ”
Lo scorso anno avevamo avuto 718 mila turisti italiani, mentre nel 2011 ne avevamo avuti 555 mila. Un incremento che sta a dimostrare che gli italiani, quando hanno il ‘semaforo verde’, vogliono venire in Egitto. Abbiamo intenzione di lavorare con gli Ambasciatori delle principali nazioni ed io personalmente mi incontrerò con i rappresentanti delle nazioni europee più importanti per il nostro paese. Spero che la Russia, l’Italia, la Francia, la Germania e l’Inghilterra si convinceranno che il Mar Rosso è sicuro e tranquillo per i cittadini europei e sono molto fiducioso che presto ci saranno buone notizie. Ricominceremo presto a promuoverci attraverso una importante campagna di comunicazione, anche attraverso Internet e i Social Media. Contatteremo i tour operator in Europa e troveremo gli strumenti giusti di co-marketing.
Parteciperemo alle più importanti fiere turistiche e ci focalizzeremo soprattutto su quelli che sono i più importanti mercati per noi: l’Europa con oltre il 70% di presenze e i Paesi del Golfo, che rappresentano per noi più del 20% di turisti. Mi auguro che per la fine dell’anno il lavoro ricomincerà nuovamente”.
Per il Governatore di Sharm la sicurezza è al primo posto
Alla conferenza stampa non poteva mancare il Governatore di Sharm El Sheikh, Mohamed Seddiq Khaled Fouda, che ha puntato soprattutto sul discorso sicurezza e di quanto si stia facendo per trasmetterla all’Europa. “Dal 16 al 26 agosto – ha raccontato – c’è stata una grande conferenza alla quale hanno partecipato 1.500 persone provenienti da 123 paesi del mondo. Nessuno aveva cancellato e tutti erano contenti di essere qui. Ci sta molto a cuore la sicurezza di tutti ed operiamo in collaborazione con l’esercito, la polizia e le forze di sicurezza. Vorrei ripetere ciò che è stato detto dai giovani che erano presenti al meeting, ovvero che l’unico desiderio che avevano era quello di tornare ancora a Sharm.
Non trovo giusto che in momento ci sia un’occupazione degli alberghi che non supera il 20%. In questa città ci sono tante belle cose da fare e visitare. Offriamo vari tipi di turismo che vanno da quello religioso a quello marino, dal congressuale a quello ambientale, senza dimenticare quello relativo alle varie escursioni e a quello curativo. Il tutto a prezzi molto convenienti. Per questo chiedo ai paesi che hanno messo lo sconsiglio di toglierlo per consentire alla gente di venire a divertirsi qui. Noi amiamo il popolo italiano, che è molto simile a noi, e al quale ci sentiamo molto vicini.
Quando l’italiano viene qui si comporta come se fosse egiziano. Come potremmo non avere a cuore la sicurezza dei nostri ospiti? Noi siamo responsabili della loro protezione e assicuriamo che non c’è nessun problema. I turisti italiani, che sono stati fatti rientrare dopo lo sconsiglio istituito dal vostro paese, erano tristi perché qui si sentivano al sicuro ed erano felici di trascorrervi le proprie vacanze. Vorrei che voi giornalisti – ha concluso il Governatore Fouda – trasmetteste questi sentimenti al vostro paese in modo da far ritornare il turismo fra l’Italia e l’Egitto, così importante per entrambe le nazioni”.
Ed è quello che ci auguriamo tutti quanti affinché tutto possa ricominciare come prima salvaguardando i milioni di posti di lavoro italiani ed egiziani e una fetta importante delle economie.
Nel frattempo, la Russia, la Germania e l’Austria, hanno revocato lo sconsiglio e numerosi charter dall’estero hanno iniziato a trasportare i loro turisti in questo splendido angolo di mondo, facilmente raggiungibile e dotato di un mare così pulito e bello da farci restare a bocca aperta per i suoi fondali ricchi di coralli di ogni forma e colore, oltre ai numerosi pesci che sembrano non aver paura dell’uomo. Appena si mettono i piedi dentro l’acqua, è uno spettacolo emozionante osservare quante specie diverse di fauna marina si avvicinano a noi senza alcun timore. E noi dovremmo vivere queste esperienze con la stessa sicurezza con la quale i pesci ci nuotano intorno. L’Egitto ha promesso sicurezza, diamo loro l’opportunità di provarcela!
io ero a Sharm dal 13 al 22 agosto e vi assicuro che nn c’era nessun pericolo
Enrica