di Liliana Comandè.

 

Un’altra estate sottotono e nel settore nessuno (chi ha l’autorità per farlo) muove un dito o ha qualche idea per ribaltare la pessima situazione in cui versa il turismo outgoing.

 
Anche l’estate 2014 è terminata, non meteorologicamente parlando, ma nel senso che i “giochi estivi” che hanno riguardato il settore sono terminati.
Da anni il mese di settembre è diventato un po’ come il 2 novembre – giorno dedicato ai morti – in quanto il settore agenziale si blocca. Sì, si blocca veramente e le prenotazioni diventano una cosa abbastanza rara.
Anni addietro non era così perché fino al 15 settembre si lavorava, e molto, sul mare Italia. Molti italiani, infatti, preferivano aspettare i primi di questo mese perché i prezzi erano molto buoni, negli alberghi e nei villaggi si stava più tranquilli e il tempo era molto gradevole per far godere alla gente lunghe nuotate e abbronzature meno pericolose.


Oggi sembra che, finito il mese di agosto, finite le ferie per tutti e si pensa solo all’apertura delle scuole. Ma anche allora le scuole iniziavano a metà settembre, però molta gente era capace di organizzarsi al meglio e godere di vacanze “spezzate”: una settimana a fine giugno o primi di luglio e poi un’altra a settembre.
Agosto ha sempre avuto l’impennata classica dei prezzi perché, come sempre, maggiore è la richiesta maggiore è l’offerta, ma sembra che si pianga tanto e poi, al dunque, tutti vogliono partire quando i prezzi raggiungono il massimo, ossia nella settimana di Ferragosto.
Questo è il periodo in cui gli operatori tirano fuori le offerte per gli agenti di viaggio, segno evidente del calo del lavoro e della richiesta di vacanze da parte della clientela.
Ma come è andata quest’anno? Intervistando un po’ di agenzie di viaggio in tutta Italia, è emerso che chi ha lavorato di più sono state – come cartoon-travel600-1_85192_5E3124sempre – le agenzie situate nelle province e nei paesi, mentre quelle cittadine (le grandi città) hanno lavorato meno dello scorso anno, che pure non era stato eclatante. La troppa concorrenza nelle grandi città ha sempre fatto sì che il lavoro si frammentasse e ogni agenzia ha visto diminuire sempre più il proprio lavoro.

 

Alcune non sono più in grado di reggere le spese perché le entrate sono diventate inferiori alle uscite.
In questo momento il mondo del turismo è piombato nuovamente nell’insicurezza più totale. Ormai si vive alla giornata, senza poter fare previsioni per il futuro e la precarietà di questo tipo di attività incomincia a pesare anche moralmente sugli ADV e T.O.
Il Mar Rosso non ha ancora ripreso ad essere richiesto come prima, e questo ha portato a minori entrate in quanto molto spesso i vacanzieri non hanno accettato altre alternative.
I charter, sempre in numero inferiore, spesso, non hanno consentito ai ritardatari di partire per destinazioni che credevano di poter pagare a prezzo last minute. A proposito, ma gli italiani quando impareranno a capire il significato di questa parola? Possibile che già a settembre chiedano agli ADV se c’è qualche offerta last minute per Capodanno?
Questo settore non finirà mai di stupirmi! C’è così tanta ignoranza fuori e dentro le agenzie che, al confronto, il turismo degli anni ’80 era fatto da “geni”.
535-2A proposito, mi viene in mente un particolare: un tempo quando si doveva assumere del personale si chiedevano le referenze. Non bastava il curriculum a qualificare chi si doveva far lavorare nella propria azienda e si telefonava ai titolari dei posti segnati nel curriculum per sapere che tipo era – fidato e bravo – la persona che voleva essere assunta.
Oggi, invece, basta il nome dell’azienda presso la quale si è lavorato come garanzia di bravura e di fedeltà…Ma non è così, e ci si dovrebbe sempre informare su chi dovrebbe essere un collaboratore del quale fidarsi. Spesso si prendono delle grandi “cantonate” e quelle persone che sembravano fedeli e affezionate, in realtà sono tutt’altro e “sputtanano” e datori di lavoro fra gli amici e sui social network. Roba da denuncia per diffamazione…ma non ci si aspetterebbe mai di avere in “casa” impiegati così poco intelligenti e cattivi.
Settembre è il mese che da il via alle Fiere e ormai è un continuo ricevere comunicati, da parte degli uffici stampa delle Fiere, su quanti espositori ci sono, quali eventi ci saranno, quale Paese sarà l’”ospite d’onore” e sull’importanza delle Fiere.
Ognuno è libero di pensarla come vuole, ma da anni quello di cui ha bisogno il settore è una buona promozione televisiva che faccia capire il valore aggiunto della prenotazione in agenzia rispetto a quella che si effettua sui portali, e far tornare a lavorare le agenzie con e per i clienti.
Il settore ha bisogno di queste due cose. Controinformazione sul reale risparmio che si fa prenotando online e far riavere fiducia agli agenti di viaggio che, spesso, stanno nelle agenzie e rigirarsi i pollici in attesa che entri qualche cliente o che arrivi una mail con una richiesta di agenzia di viaggi2preventivo.
E a proposito di risparmio sui portali, ultimamente c’è Kayak che sembra essere migliore degli altri nel trovare le tariffe più scontate. Ho sperimentato personalmente il costo di un volo andata e ritorno dall’Italia per il Cairo. Bene, alla fine, quando ci ho aggiunto le spese accessorie, il risparmio fra un portale e su quanto avrei pagato direttamente alla compagnia aerea era di ben 2 euro, sì, proprio 2 euro…
Però dietro questa realtà c’è sicuramente chi ha i miliardi e, come al solito, il bombardamento mediatico fa il suo effetto.
E allora, quando inizieremo a fare il nostro di “bombardamento”? Chi e cosa stiamo aspettando? Il treno è già partito varie volte dalla nostra stazione e non è detto che ci voglia partire di nuovo!
Il tempo passa…sono passati ben 13 anni dall’11 settembre 2001. Da allora è cambiato il mondo ed è cambiato anche il nostro. Se non ci si muoverà in fretta resteremo tutti sotto altre macerie.
Liliana Comandè