La Russia sempre in testa. Per il 2015 si prevede un +7%
Un trend positivo legato alla crescita di alcuni mercati, quali la Russia dove, complice la crescita economica degli ultimi anni, i flussi turistici outgoing sono aumentati con un trend costante: secondo gli ultimi dati Banca d’Italia i viaggiatori russi alle frontiere italiane nel 2013 hanno superato il milione, con un totale di 7,8 milioni di pernottamenti, cresciuti del +82,2% negli ultimi 3 anni, come riporta l’indagine Isnart e Impresa Turismo.
I russi poi sono ai vertici della classifica dei turisti “big spender”: l’UNWTO li colloca al quarto posto per spese turistiche sostenute nei viaggi all’estero, preceduti solo dai cinesi, dagli statunitensi e dai tedeschi, i turisti russi hanno speso 53,5 miliardi di dollari nel 2013 (32,9 miliardi di dollari nel 2011 e 42,8 miliardi nel 2012).
La spesa dei russi in Italia, secondo Banca d’Italia, ammonta a 1,3 miliardi di euro nel 2013 (il 4% delle spese complessivamente sostenute dagli stranieri per i viaggi in Italia), in crescita del +60% rispetto al 2010. Nel comparto del turismo organizzato, i viaggi in Italia costituiscono il 55,6% dei pacchetti turistici venduti dai Tour Operator russi, un mercato destinato a crescere secondo le previsioni degli stessi buyer, che pronosticano un +7% per la domanda di viaggi e vacanze in Italia nel corso del 2015. Tuttavia la competizione è elevata ed il nostro Paese perde nel 2014 il primato di destinazione più richiesta dalla clientela, preceduta da Spagna e Francia.
I prodotti più venduti sul mercato organizzato russo sono le città d’arte, il turismo balneare e la montagna, sia per la destinazione Mondo in generale che per l’Italia in particolare.
L’Ungheria presenta negli ultimi anni una crescita in termini di viaggiatori alla frontiera italiana (701 mila nel 2013, +4,9% rispetto al 2010) ma con una tendenza a ridurre i tempi di permanenza nelle località turistiche (2,4 milioni di pernottamenti, -16,4%) e a spendere meno per la vacanza nel Bel Paese (212 milioni di euro nel 2013, -18,8%).
Più consolidato l’appeal dell’Italia nei confronti della Polonia, dove i viaggiatori alle frontiere italiane nel 2013 sono stati 1,5 milioni (in crescita del +16,1% rispetto al 2010), per un totale di quasi 8,7 milioni di pernottamenti (in calo, del -15,7%) ed una spesa turistica pari a 585 milioni di euro (-8,3%). In flessione anche il settore dei viaggi organizzati per questo Paese, dove l’Italia perde il tradizionale primato di destinazione più richiesta dalla clientela di questi buyer nel 2014, incalzata da Spagna e Francia. La quota di venduto dell’Italia passa dal 34,8% (del 2013) al 29,6% dei viaggi venduti dai Tour Operator nel corso del 2014, sia pure con segnali di ripresa previsti per il prossimo anno (+5,4% le previsioni degli operatori polacchi per i viaggi nel Bel Paese). I prodotti turisti più richiesti sul segmento organizzato sono le città d’arte italiane, le nostre destinazioni balneari e le vacanze in montagna.
Anche per la Repubblica Ceca emerge una crescita dei viaggiatori alle frontiere italiane (circa 1 milione nel 2013, +11,9% dal 2010) ma un calo dei pernottanti (quasi 4,2 milioni, -24,4%) e della spesa sostenuta per la vacanza in Italia (378 milioni di euro, -10,4%).
L’Italia è la meta più richiesta ai Tour Operator cechi che commercializzano il nostro Paese ma la quota di venduto è in calo (37,7% dei pacchetti venduti dai buyer cechi nel 2014, contro il 43,3% registrato nel 2013), con una sostanziale stabilità prevista per il 2015 (+0,6%). Destinazioni italiane richieste soprattutto per vacanze al mare o in montagna e per viaggi in città d’arte.