La Presidente di Anef, associazione esercenti esercizi funiviari Valeria Ghezzi, tra l’altro senza avere le opportune conoscenze, dei danni che la neve artificiale produce al territorio e all’ambiente, con l’effetto di generare un’infondata preoccupazione nell’opinione pubblica.
E’ opportuno invece sapere che la neve artificiale, che non è altro che una miscela di acqua e aria, ha permesso negli ultimi 20 anni di salvare l’economia di tante stazioni sciistiche garantendo il prodotto non solo agli impiantisti, ma assicurando la sopravvivenza di tutta la filiera del turismo montano. Esiste poi un altro aspetto critico sul quale fare una considerazione e riguarda l’eccessivo consumo delle risorse idriche per il quale è indispensabile evidenziare che con lo scioglimento della neve in primavera l’acqua utilizzata viene poi restituita ai bacini di provenienza.
In un momento di grave crisi come quello che stiamo attraversando, è evidente come l’economia della montagna dipenda in gran parte dagli investimenti anche ingenti che gli esercenti funiviari sono costretti a compiere per potenziare soprattutto gli impianti d’innevamento. E’ necessario quindi che la disponibilità degli operatori ad investire sia supportata anche dalle istituzioni attraverso la concessione di maggiori autorizzazioni, di minore burocrazia, ma anche, visto il ruolo fondamentale per la filiera, di un sostegno economico.