di Liliana Comandè.
Tiene sempre bene la richiesta di villaggi vacanze.
Forse non risponderà al canone tradizionale del viaggio, caratterizzato dall’avventura, dalla conoscenza o dall’imprevisto, ma di certo la formula del villaggio vacanza da tanti anni ha da preso il posto d’onore nei sogni del turista-vacanziero.
Il villaggio, infatti, è una struttura dove si può trovare di tutto, senza bisogno di uscire e cercare: comodità, divertimento, spot, intrattenimento e tanta compagnia. Tutto questo a ridosso del mare, in luoghi fantastici, in Italia o all’estero, dove ognuno può godersi un bel tramonto stando ancora in spiaggia oppure stare sulla sedia a sdraio a poltrire o partecipare a qualche sport o gioco d’intrattenimento organizzato dal team d’animazione presente in ogni villaggio che si rispetti.
Chi di noi ha sognato, almeno per una volta, di immergersi totalmente in una vacanza all’insegna del puro relax? Ebbene, tutto questo è realizzato dal cosiddetto villaggio turistico, una formula talmente vincente da essere in un certo modo replicata anche da quell’altra forma di vacanza che un tempo era immaginata in modo molto diverso, la crociera.
Quest’ultima diventata per molti non più itinerario alla scoperta di nuovi luoghi, ma sempre più villaggio galleggiante, immerso nel divertimento e nel lusso.
Il villaggio vacanza riprende in forma allargata e complessa quella che un tempo veniva considerata la forma di ospitalità spiccatamente italiana, quella di alberghi e ristorante dove godersi un tempo lento e rilassante.
Nel decennio 1991 – 2001 in Italia, quasi anno del boom iniziale di questo genere di vacanza, i villaggi erano quasi raddoppiati, passando da 385 a 690, soprattutto nelle regioni del sud, Puglia, Calabria, Campania, Sicilia, Sardegna.
Qui gli operatori hanno saputo sfruttare sapientemente risorse naturali e paesaggistiche straordinarie, in un contesto non troppo sviluppato, dove probabilmente terreni e manodopera non avevano costi esorbitanti. Un modello che si è replicato in altre zone del mondo, dove clima, cultura, paesaggio erano tali da attirare turisti di ogni dove.
Per gli operatori questa scelta rappresenta una modalità di investimento sicuro, di portata consistente, ma in grado di fruttare bene negli anni, con formule ben collaudate e lavori di manutenzione dalle spese non troppo elevate.
Inoltre, concentrando la clientela in punti unici, anziché disperderla in vari alberghi, diventa più facile e vantaggiosa la cura dell’organizzazione, l’accoglienza, i trasporti.
Tutti elementi da non trascurare, dato che è sempre più difficile tenere a bada i costi e anche accontentare i turisti, sempre più esigenti e preparati nel rivendicare i loro diritti. Da parte sua, il turista, specie se di famiglia abbiente o un po’ più in là con l’età, può avere forti garanzie del luogo e delle caratteristiche del soggiorno.
I più giovani, invece, possono trovare compagnia della stessa età negli animatori, e nel personale di assistenza, vero punto di forza di queste strutture, che garantiscono quella dose di divertimento richiesta.
NB. Nelle foto i villaggi dei T.O. Swan Tours, Veratour, Valtur, I GRandi Viaggi, Eden Viaggi, In Viaggi e Settemari.