copertina definitiva 00100.pagesdi Giulia Gori

Sabato 14 febbraio abbiamo assistito alla presentazione del romanzo “Il tempo degli uomini e il tempo delle cose – La Vita di Clorinda“di Alessandro Rigi Luperti edito dalla Casa Editrice La Ragnatela Editore.

Un evento racchiuso tra le bellissime sale di Residenza Ripetta che per qualche attimo ci ha saputo riportare indietro negli anni in cui lo sfarzo  e le nobiltà capitolina ha dato l’ambientazione alla storia narrata.

Attraverso la presentazione e l’intervento stesso dell’autore abbiamo appreso la storia di questo romanzo, nato durante l’alluvione di Firenze del 1966 e pubblicato in questo mese, dopo tanta attesa da parte di chiunque sapesse della sua esistenza. Siamo stati catturati dalla lettura di un brano recitato dall’attore Pietro Biondi che ci ha fatto conoscere un po’ di più la protagonista del libro, Clorinda.

Il giorno dopo, sulla pagina Fecbook del regista Leandro Castellani, presente all’evento, abbiamo letto una breve ma incisiva recensione sul romanzo:

Alessandro Rigi Luperti – “Il tempo degli uomini e delle cose – La vita di Clorinda”, La Ragnatela editore Roma 2015

Un debutto letterario a ottant’anni? Non si tratta di una novità assoluta, basti pensare a “Giù la piazza non c’è nessuno” di quella straordinaria scrittrice che era Dolores Prato. Ieri sera – 14 febbraio – a Roma, presentazione de “il tempo degli uomini e il tempo delle cose”, un inedito che l’autore, Alessandro Rigi Luperti, si è tenuto nel cassetto per quarant’anni e che è stato “costretto” a pubblicare dall’affettuosa sollecitudine di suo figlio Luigi. Un romanzo? E che romanzo! Uno squarcio di vita, la riconquista letteraria di una biografia, la ricostruzione-reinvenzione di una sua ava vissuta nel secolo inquieto dove la vecchia Italia, nobile raffinata discreta ma un po’ angusta e prevaricatrice, cede alla nuova Italia malamente rabberciata in unità. Con una scrittura doviziosa, pertinente, ipnotica, raffinata Alessandro indaga la vita di Clorinda, ne ricostruisce la psicologia inquieta, il carattere possessivo e insieme arrendevole, nel contesto di una famiglia avita, vissuta nelle terre della Chiesa. Clorinda, prepotente e un po’ cinica, vittima delle convenzioni e artefice di destini, donna forte e fragile, e attorno a lei la vita di un contesto familiare, di un luogo, di tutto un secolo indagato minuziosamente con forte partecipazione simpatetica, descritto con partecipe attenzione “degli uomini e delle cose”, tutte le cose, dalla trina dei merletti alle suppellettili preziose, all’intreccio complesso di amicizie e parentele, di intrighi e risvolti negativi. Ma non si pensi a una meticolosa e asettica ricostruzione da entomologo. Alessandro Rigi Luperti dipinge, si commuove, sorride, partecipa trepido, fa romanzo delle cose, degli oggetti, come dei sogni e delle speranze. Una sorpresa e una scoperta letteraria a cui ci auguriamo vengano ad assommarsi altre scoperte, altri inediti. E speriamo che l’attuale distratta temperie culturale, a cominciare dalla nostra critica letteraria, sempre sollecita a indagare e scoprire approssimazioni sociologiche e soliloqui narcisistici, “scopra” questo ponderoso ma coinvolgente e trascinante gioiello. Non fatevelo sfuggire!

 Il Libro: Una nobiltà tradizionalista che si soddisfa dei traguardi raggiunti, arroccata su tradizioni morenti; un fastoso palazzo in una piccola città della provincia pontificia; un immenso castello intatto nella sua storia passata, a volte gloriosa; una casa di campagna che è un’oasi in cui cercar tregua all’incalzare dei sentimenti; un intrecciato complesso di parentele e di amicizie con i suoi intrighi ed i suoi risvolti, più spesso negativi; un mondo di piccola gente, di uomini semplici che potrebbe anche non esistere, ma di cui si sente la necessità.

E’ in questo ambiente che si muove Clorinda, giovane, affascinante, inquieta, vedova di un giovane Conte che forse avrebbe potuto amare. Determinata in quelli che stima i suoi diritti, tiene come ferrea regola le convinzioni da lei codificate, lasciando poco spazio vitale alla personalità di chi la circonda: questo anche il canone capace, spesso, di fornirle l’amaro privilegio di una splendida solitudine dell’animo.

Intorno una mancanza di calore umano, la paura di lasciarsi andare agli eventi, un timore di voler bene, quasi un rifiuto di amore e non riesce a colmare questo vuoto l’affettuosa vicinanza spirituale di un amico che ella vuole lontano, ma sempre pronto e disposto alle sue necessità.

I tempi che passano vanificando le feste, i viaggi ed i momenti di fulgore; i mutamenti che incalzano e sullo sfondo, presente a tratti, l’angoscia del tempo della vita di tutti i giorni che, implacabile, procede con ritmo diverso da quello delle cose di cui lei si è circondata e dalle scansioni da lei a tale ritmo imposte. Realtà che sfuggono al suo volere, la portano, negli anni, in un ritirarsi amaro e a volte impietoso, a restringere sempre più l’orizzonte di questo suo mondo che , alla fine, sarà la sua sola persona a rappresentare, monumento tragico di una disperata sopravvivenza ai propri ideali.

Il passaggio storico del Risorgimento italiano e della nascita di una Nazione che non riescono a coinvolgerla, sollecitata come è da un continuo affacciarsi di   antiche storie, ormai lontane, di cui è vestale e vittima; il farsi avanti implacabile delle tristi necessità e delle crude realtà di un presente di gente nuova dalle differenti aspirazioni, accompagnano, senza sfiorarlo, il suo spirito che rimarrà sordo, sino alla fine, barricato nelle sue certezze, chiuso nelle sue convinzioni ed una illuminazione ultima giunge quando ormai forse è troppo tardi per cancellare, con un estremo atto di umiltà, una esistenza che molte volte è stata costretta a sbagliare.

Ma la volontà divina che ha voluto che nessuno nascesse completamente mondo, può permettere che qualcuno muoia completamente dannato?

In questo mio scritto ho cercato di far rivivere un epoca non frutto di fantasia o raffazzonata qua e là, ma esistita veramente e che forse, ripercorsa dopo più di cento anni, ha acquistato ancor più chiarezza e si è rivelato ancor più nella sua essenza.

 “Ricordo quando scrivevo sulla mia piccola Tippa, la testa abbassata per ore sulla tastiera, spesso vedevo la mano di mio padre che sfilava il foglio giunto alla fine, per portarselo via. Un giorno gli chiesi un po’ seccato: “Perché tanta fretta?”. Mio padre mi guardò e poi, abbassando gli occhi, come in un moto di attuale vergogna o di trascorso pentimento, mi prese le mani fra le sue per dire lentamente: “Ho vissuto tutta l’infanzia con mia nonna. L’ho amata e l’ho odiata, l’ho ammirata e dispregiata, l’ho imitata e contrastata, ma solo ora, leggendo quello che di lei vai scrivendo, la sto conoscendo veramente”. Mi dette un bacio frettoloso ed io sentii che i suoi occhi erano umidi”.

 

Autore: Alessandro Rigi Luperti

Genere: Romanzo storico

Formato: Cartaceo 430 pagine e versione eBook Pdf

 

L’Autore: Alessandro Rigi Luperti , nato nel 1934, Cavaliere di Onore e Devozione del Sovrano Militare Ordine di Malta.

Colpito da poliomielite paraplegica nel 1956, non trovando all’epoca possibilità di occupazione, era laureato in Giurisprudenza, dati i preconcetti di quel periodo sulla presenza fisica necessaria per potere esercitare un lavoro decoroso, si e diplomato in Belle Arti e dopo aver conseguito diplomi di ogni genere nel campo che poteva prevedere l’invenzione e la fantasia, per lungo tempo ha esercitato la pittura e la ritrattistica. Anche il restauro, lo ha molto interessato e si e approfondito in queste materie lavorando nel campo artistico. Ha scritto anche parecchio sia di arte che di storia.

Dal 1960 , facendo parte della Commissione Arte Sacra, ha collaborato con la Curia di Firenze e con la Curia di Fiesole in importanti opere, prima e dopo l’alluvione. Sempre a Firenze ha eseguito lavori per l’Ente Nazionale Turismo, lavori esposti in tutte le vetrine dell’ENIT nelle Capitali dei grandi stati del mondo ed ha collaborato col grande architetto Le Corbusier realizzando decorazioni per il Consolato di Francia a Palazzo Bartolini Salimbeni . Trasferitosi a Roma nel 1968, periodo cruciale per i cambiamenti in vari rami della Chiesa, ha eseguito parecchi lavori su edifici ecclesiastici non più rispondenti ai loro scopi. Notati ed ammirati da S.S. Giovanni Paolo II, appena eletto Papa, e stato da Lui chiamato per affidargli nel tempo, (ben 22 anni di collaborazione ) la ristrutturazione del Pontificio Seminario Maggiore ( 684.000 metri cubi di fabbricato), di ben 84 Chiese, cinque Basiliche fra cui quella di S. Marco e di alcuni Conventi storici, come I Santi Quattro Coronati e L’Antoniano.

Per sette anni ha provveduto al ripristino ed al restauro dell’Ordinariato Militare d’Italia, ex convento di S. Caterina alla Salita del Grillo, della annessa Chiesa di S. Caterina a piazza Magnanapoli, compreso il Sacrario dei Caduti, del complesso della Chiesa Palatina del Sudario in via del Sudario e della costruzione, nella Città Militare della Cecchignola in Roma, della Chiesa Cattedrale dell’Ordinariato Militare Italiano e del Seminario per i Preti Militari.

Per otto anni ha avuto l’incarico della ristrutturazione nella Diocesi di Cagliari, del vecchio Episcopio, della Cattedrale, del Museo Diocesano ed altri importanti storici edifici. Inoltre ha realizzato su obsoleti fabbricati della Curia, un College per studenti laici di 120 camere con bagno, più le comuni. S.S.Benedetto XVI ( che conosce da 23 anni) ha inaugurato queste opere, compresa una sala a Lui dedicata, durante la sua visita a Cagliari nel settembre del 2008. Nell’occasione gli è stato richiesto di disegnare un importante calice con patena e la decorazione dei paramenti sacri destinati al Papa.

Fa parte della Commissione Arte Sacra ed ha ricevuto, per merito, da S.S. Giovanni Paolo II il prestigioso riconoscimento del titolo di Commendatore dell’Ordine Piano, riservato ai Capi di Stato e ai Grandi Benefattori della Chiesa.

Tuttora continua nel suo lavoro a richiesta del Vicariato di Roma, del Vaticano e dei Vescovi e Parroci amici. Ultimamente e stato chiamato dal Rettore del Collegio Massimo dei Gesuiti all’EUR ( 55.000 mq.) per una sua eventuale ristrutturazione.

Ha creato al Castello Brancaleoni di Piobbico (PU) un museo con antichi abiti gioielli ed oggetti della sua famiglia che discende dal ramo dei Brancaleoni conti della Rocca Leonella e Montegrino, presente nel territorio fino dalla fine del 900 D.C. Ora ha deciso di trasferire tale collezione a Cagli (PU) , ampliandola ed arricchendola , creando la Fondazione Alessandro Rigi Luperti.

Romanzo: Il tempo degli uomini e il Tempo delle cose – La vita di Clorinda (edito da La Ragnatela Editore – febbraio 2014)

Una nobiltà tradizionalista che si soddisfa dei traguardi raggiunti arroccata su tradizioni morenti; un fastoso palazzo in una piccola città della provincia pontificia; un immenso castello intatto nella sua storia passata, a volte gloriosa una casa padronale di campagna che è un’oasi in cui cercar tregua all’incalzare dei sentimenti; un intrecciato complesso di parentele e di amicizie con i suoi intrighi ed i suoi risvolti, più spesso negativi; un mondo di piccola gente, di uomini semplici che potrebbe anche non esistere, ma di cui si sente la necessità E’ in questo ambiente che si muove Clorinda, giovane, affascinante, inquieta, vedova di un uomo che forse avrebbe potuto amare.

Determinata in quelli che stima i suoi diritti, tiene come ferrea regola le convinzioni da lei codificate, lasciando poco spazio vitale alla personalità di chi la circonda.

E’ questo il canone capace di fornirle l’amaro privilegio di una splendida solitudine dell’animo. Intorno una mancanza di calore umano, la paura di lasciarsi andare, un timore di voler bene, quasi un rifiuto di amore e non riesce a colmare questo vuoto l’affettuosa vicinanza spirituale di un amico che ella vuole lontano, ma sempre pronto e disposto alle sue necessità. I tempi che passano vanificando le feste, i viaggi ed i momenti di fulgore; i mutamenti che incalzano e sullo sfondo, presente a tratti, l’angoscia del tempo della vita di tutti i giorni che, implacabile, procede con ritmo diverso da quello delle cose di cui lei si è circondata e dalle scansioni da lei imposte, realtà che sfuggono al suo volere, la portano a mano a mano, in un ritirarsi amaro e a volte impietoso, a restringere sempre più l’orizzonte di questo suo mondo che, alla fine sarà la sua sola persona a rappresentare, monumento tragico di una disperata sopravvivenza ai propri ideali.

Il passaggio storico del Risorgimento italiano e della nascita di una Nazione che non riescono a coinvolgerla, sollecitata come è da un continuo affacciarsi di antiche storie, ormai lontane, di cui è vestale e vittima; il farsi avanti implacabile delle tristi necessità e delle crude realtà di un presente di gente nuova dalle differenti aspirazioni, accompagnano, senza sfiorarlo, il suo spirito che rimarrà sordo, sino alla fine, barricato nelle sue certezze, chiuso nelle sue convinzioni ed una illuminazione ultima giunge quando ormai forse è troppo tardi per cancellare, con un estremo atto di umiltà, una esistenza che molte volte è stata costretta a sbagliare.

Ma la volontà divina che ha voluto che nessuno nascesse completamente mondo, può permettere che qualcuno muoia completamente dannato? Il romanzo de La Ragnatela editore è in vendita in tutti i circuiti LaFeltrinelli, Mondadori e Ibs, nella libreria di Via Piave Mondadori e Piazza Fiume Arion. Ordinabile anche dal sito della casa editrice www.laragnatelaeditore.it e in formato eBook anche su Amazon.