I grandi eventi, Giubileo, Olimpiadi, i congressi internazionali, i concerti, sono veri e propri attrattori di turismo, in quanto riescono a far aumentare in maniera stabile arrivi, presenze e spesa turistica. Roma registra oltre 30 milioni di presenze annue, numeri importanti ma che potrebbero crescere esponenzialmente se si sfruttasse a pieno le potenzialità dei grandi eventi e si superassero una serie di criticità che contraddistinguono la capitale. Questo conferma la ricerca “I grandi eventi come attrattori di Turismo. Una strategia più completa per rendere più competitiva l’economia romana”, realizzata per conto di Unindustria dal Distretto dell’Audiovisivo dell’ ICT con il contributo della Camera di Commercio di Roma, come riporta Askanews.
I numeri: se i grandi eventi sono la chiave di volta del turismo e costituiscono il nuovo modello di city marketing come è possibile accrescere i ricavi per turismo della città, che oggi possono stimarsi pari a circa 10 miliardi l’anno, di cui il 25% per gli alberghi, il 27% per lo shopping ed il resto per le altre attività economiche e culturali della città.
Quanto alle Olimpiadi, secondo una stima, ogni euro investito vale 2,2 euro sul territorio per un fatturato pari a 4,9 miliardi e un impatto occupazionale di 23.000 ULA.
Sul fronte dei congressi, nel 2013 gli eventi congressuali hanno portato a Roma una spesa di circa 160 milioni di euro. Da tenere in conto poi gli eventi culturali (le grandi mostre o i grandi eventi legati all’heritage romano): alla mostra di Caravaggio hanno partecipato 600.000 visitatori in 110 giorni da 85 Paesi, con una copertura da parte dei media di almeno 65 Paesi; i grandi concerti e l’entertainment in generale ;Infine gli eventi religiosi: per la Canonizzazione dei due papi, gli arrivi nelle strutture ricettive sono aumentati di circa il 35%. Ciò è accaduto nonostante gran parte dei partecipanti fossero escursionisti o ospiti di strutture non romane.
Ancora c’è molto da fare, bisogna intervenire sulle infrastrutture, comunicazione e mobilità e trasporto pubbico, punto critico per l’Italia