maratea_il mareImportante è garantire la stabilità dei prezzi

“Torna la voglia di mare: è la meta di un viaggiatore su due (54%) il desiderio di tintarella e di relax porta in spiaggia 16 milioni di italiani”.

Da più fornti sembra che il 2015 sia il grande ritorno della classica vacanza al mare. Quest’estate quasi 16 milioni di italiani sceglieranno una meta balneare: si tratta di oltre un viaggiatore su due (54%), il 6% in più rispetto al 2014. Sul bagnasciuga si cercherà soprattutto tintarella e sole, motivazione indicata dal 30% di chi ha deciso di trascorrere le proprie vacanze in una località balneare; ma è forte anche il desiderio di respirare un’aria più salutare rispetto a quella cittadina, segnalato da uno su quattro (il 26%) e quello di vivere un maggiore contatto con la natura e l’ambiente (18%). Pochissimi, invece, andranno al mare per una nuotata: solo l’8% segnala la voglia di fare il bagno tra le ragioni per cui passerà le ferie sulla spiaggia.E’ quanto emerge dal consueto sondaggio condotto da Confesercenti con SWG sugli italiani in occasione delle vacanze estive 2015.

Il mare rimane di gran lunga la meta preferita dagli italiani: si nota anzi una polarizzazione a discapito di tutte le altre tipologie di destinazione. Cala infatti la quota di vacanzieri che partiranno per la montagna, che passa dal 13% all’11%, così come diminuiscono i connazionali che hanno programmato ferie all’insegna dell’ecologia, in un parco o in una riserva naturale: nel 2014 erano l’8%, quest’anno il 6%. Stabili, invece, le preferenze per le città d’arte e le metropoli, verso le quali si orienterà il 19% dei viaggiatori, e le mete esotiche, scelte dal 3%.

Torna a piacere anche lo stabilimento attrezzato, scelto dal 45% di chi andrà in vacanza sotto l’ombrellone, contro il 42% registrato nell’estate 2014. L’opinione pubblica si divide invece perfettamente a metà sul tema degli ambulanti abusivi che girano per le spiagge: il 50% degli intervistati si è detto balneari mare italiainfastidito, contro un’altra metà che appare invece più disposta a chiudere un occhio. Chi non vede positivamente il fenomeno lo considera una dimostrazione della mancanza di legalità e di controllo nel nostro Paese (70%) , mentre meno di 1 su 5 (il 17%) lo interpreta come un segnale di degrado. Il 13%, infine, punta il dito sull’evasione fiscale da parte degli abusivi: un fattore sentito soprattutto tra i rispondenti del Nord Est.