agenzie di viaggio3Aumento del turismo interno

Secondo i dati di Impresa Turismo  per il prossimo inverno si prevede un orientamento meno pessimista rispetto al passato. Certamente, prevale nettamente la prudenza, ma le aspettative negative sono ormai largamente minoritarie e comunque più che bilanciate da quelle di segno contrario.

Per il prossimo inverno, solo un quarto del campione di operatori del panel Isnart dichiara di aver fino ad ora registrato meno prenotazioni rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Per contro, il 30%, indica un aumento delle prenotazioni (e per un terzo di questi, addirittura un “sensibile incremento”). Come detto, rimane comunque prevalente l’idea di stabilità, con il 43% circa degli intervistati che non rileva significative variazioni.

 

L’orientamento “non negativo” si osserva non solo dal dato specifico delle prenotazioni. Anche a livello più generale, le previsioni per la stagione invernale sono soprattutto nella direzione della stabilità, ma con una certa diffusione di ottimismo. Per quanto riguarda i flussi numerici di turisti, meno del 14% ritiene che essi diminuiranno, mentre oltre il 31% prevede un loro incremento; nettamente maggiore di quest’ultima, ma non lontanissima, è la percentuale (quasi il 46%) di coloro che prefigura una sostanziale stabilità dei flussi.

Le aspettative sono in parte diverse per quanto riguarda l’evoluzione del fatturato complessivo. Continua ad essere nettamente prevalente l’insieme di coloro che ritiene non vi saranno mutamenti significativi rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (quasi il 48% del totale); è invece maggiore la proporzione dei “pessimisti”, cioè coloro che si aspettano una contrazione delle vendite (quasi al 23% del totale), mentre è di conseguenza inferiore (arrivando a poco più del 21%)grafico aumento la quota di operatori che vede aumenti di fatturato.

In un quadro in cui prevale dunque l’aspettativa di una tendenziale stabilità della domanda turistica, si osserva una parte limitata, ma non trascurabile di operatori che pensa vi sarà un incremento della domanda, favorito soprattutto dai notevoli abbassamenti di prezzo; in particolare, in vaste componenti dell’offerta ricettiva e in una certa misura, ancora nel trasporto aereo. Non sembra, quindi, trattarsi di un aumento di domanda determinato né da un incremento della sua capacità di spesa e conseguente arricchimento del suo complessivo valore potenziale; né da un miglioramento strutturale del valore dell’offerta turistica generato dagli operatori ed efficacemente fatto percepire al mercato.

Anche l’approfondimento delle aspettative sulla domanda, distinta per tipologia di turista offre alcuni elementi di positiva novità, pur in un quadro dove prevale nettamente, ancora una volta, l’idea che nei prossimi mesi non si avranno significativi cambiamenti né nel senso di un miglioramento, né di un peggioramento. Tuttavia, non è trascurabile ed è maggiore rispetto al passato, l’insieme dei soggetti intervistati (22,4%) che prevede che nella prossima stagione vi sarà un aumento anche del turismo interno. Tale percentuale è doppia di quella che si aspetta una nuova diminuzione di tale domanda, e non troppo lontana da quella che segnala ulteriore incremento della domanda proveniente dai paesi esteri, ma relativamente vicini.