Da Luxor fin giù ad Assuan, lungo le rive del Nilo la situazione economica è drammatica. ”Su di 1 milione 400 mila abitanti in tutta la provincia di Assuan – spiega all’Ansa Med il governatore, Mostafa Yousry – il 60% lavora nel turismo e il restante 40% nell’agricoltura.
”Oggi siamo al 25% della nostra capacità ricettiva”. Su circa 300 navi da crociera che un tempo solcavano il Nilo, ora in funzione ve ne sono al massimo una decina. A bordo, soprattutto britannici e tedeschi, e un discreto plotone di cinesi. Cifre impietose anche all’uscita dei maggiori siti: da Luxor a Karnak, da Edfu a Kom Ombo fin giù alla Grande diga. La desolazione ai botteghini è totale. Dalla Valle dei Re che fra le tombe più note annovera quelle di Tutankhamon (assai spoglia ma ancora piena di fascino) di Thutmosi III (scavata nella roccia, che pur essendo rimasta incompleta al suo interno custodisce pareti ancora dipinte) o quella di Merenptah (che conserva ancora intatti e dipinti i suoi bassorilievi), oggi ”vengono staccati circa 3 mila biglietti al giorno. Prima della rivoluzione del 2011 le entrate erano circa 7 mila”, fanno sapere i custodi. Ad Aswan le cose non vanno certo meglio. Decine di saracinesche abbassate, imbarcadero semi-deserti, venditori di souvenir diventati molesti dalla disperazione. Per questo motivo spiega Yousry, ”da due anni abbiamo iniziato a diversificare, sviluppando il settore estrattivo: granito, ferro, fosfato. Le nostre riserve ammontano a diversi milioni di metri cubi (700 di granito, 600 di fosfato e 420 di ferro)”. Nelle intenzioni delle autorità, l’idea è di realizzare nuove zone industriali ”creando così posti di lavoro. (AnsaMed)