Bagagli matrioska e vestiti a cipolla: ecco i trucchi dei viaggiatori italiani per superare i controlli al gate
- Una recente survey di eDreams rivela che il 44% degli italiani ha infranto le regole dei pagamenti dei bagagli, contro il 40% dei viaggiatori Europei inclusi nell’indagine
- Il 35% dei viaggiatori nostri connazionali ha dichiarato di non tollerare il fatto di dover imbarcare nella stiva il proprio bagaglio a mano
- Solo il 5,3% degli italiani è disposto a pagare i costi di imbarco della valigia per un viaggio di soli 3 giorni
Si viaggia, sempre più spesso e per brevi periodi. Il bagaglio a mano diventa essenziale quando si vola low-cost per evitare lo stress dell’imbarco in stiva e per ottimizzare gli spostamenti tra la partenza e la destinazione. Spesso, però, peso eccessivo e dimensioni non in regola costringono i passeggeri a restare al banco del check-in per pagare le commissioni extra richieste dalle compagnie aeree.
eDreams ha indagato l’impatto su 11 mila consumatori europei dei regolamenti sui bagagli e le strategie adottate dai passeggeri per rientrare nei limiti imposti e non pagare commissioni extra.
Al primo posto nei metodi utilizzati per evitare il pagamento delle commissioni c’è quello di indossare più strati di vestiti, lo ha fatto quasi 1 italiano su 4 che hanno viaggiato in aereo negli ultimi mesi. In particolare, il 29% delle donne in partenza dal Bel Paese ha ammesso di ricorrere a questo stratagemma.
Altri trucchi popolari tra i nostri connazionali per non pagare i costi per il bagaglio sono: mettere in tasca gli oggetti più pesanti (15,90%); comprare al duty free per avere un bagaglio supplementare per mettere i propri articoli (9,50%); nascondere una borsa con un cappotto (8%) e un bagaglio in un altro (7,5%).
Inoltre, dall’indagine eDreams emergono i fattori che più irritano i viaggiatori europei quando viaggiano con un vettore low-cost. Tra questi, in particolare, troviamo il disappunto del 35% degli italiani nei confronti del fatto di dover imbarcare il proprio bagaglio a mano in stiva quando il vano portabagagli è pieno.
Tra i crucci maggiori per gli italiani che volano con compagine low-cost troviamo poi il dover pagare eccessivamente il cibo a bordo (26.30%), il dover chiudere due borse in una per passare i controlli (23.20%) e non riuscire a sedersi a fianco dei propri amici o familiari (20.20%).
Tra coloro che hanno partecipato all’indagine, gli italiani si attestano in fondo alla classifica dei passeggeri disposti a pagare per imbarcare il proprio bagaglio quando si trovano a viaggiare – per un periodo di 3 giorni – con una compagnia aerea a basso costo con un regolamento rigido: riguarda solo il 5.30% dei nostri connazionali, a confronto con il 33% degli spagnoli e il 23% dei francesi che hanno espresso parere positivo in caso di pagamento aggiuntivo del bagaglio.
Ma gli italiani ce la mettono tutta per riuscir a far stare tutto il necessario per una vacanza nel proprio bagaglio a mano e non pagare così la quota per il bagaglio da stiva. Per il 38,2% dei viaggiatori in partenza dal Bel Paese, infatti, una vacanza dovrebbe durare più di 7 giorni per legittimare il pagamento commissioni extra per imbarcare la propria valigia.
Per quanto concerne il peso del bagaglio a mano, la maggioranza degli italiani, per trascorrere un periodo breve di vacanza di 2-3 giorni, ha dichiarato di riempire la propria valigia in media 6.5 Kg, un Kg in più dei tedeschi e un Kg in meno dei Britannici, che si sono dimostrati i viaggiatori con la valigia più pesante (7.3 kg).
Italiani e Inglesi, infine, sono le nazionalità meno disponibili ad imbarcare la propria valigia per viaggi di breve durata, anche solo di un giorno: i britannici si attestano ad un 2.25% di favorevoli all’imbarco insieme ai 2.30% italiani, a confronto con il 12% degli svedesi.