di Antonio Bordoni.

 

Come è noto la britannica EasyJet e l’irlandese Ryanair sono i due maggiori vettori low cost europei. Insieme superano i 210 milioni di passeggeri trasportati annualmente. Per meglio rendere la loro valenza ricordiamo che il gruppo Lufthansa comprendente  anche Swiss e Brussels Airline nel 2017 ha trasportato  130 milioni di passeggeri.

All’occhio del pubblico le due compagnie sono considerate concorrenti ma in effetti, come ben sanno gli utenti del mezzo aereo, il servizio offerto da EasyJet è meno “spartano” di quello del vettore irlandese e ciò si riflette anche nelle tariffe in quanto il prezzo applicato da Easyjet è mediamente superiore a quello di Ryanair, come mostra il rapporto di revenue a posto venduto.

Easyjet                  Ryanair

Revenue x seat                (1)           $ 74.47                 62.40

La Easyjet chiude i suoi bilanci al 30 settembre di ogni anno (2)  e proprio pochi giorni orsono ha diramato le sue note  preliminari in merito. I passeggeri dovrebbero attestarsi sugli 85 milioni (80.2 nel 2017)  e avendo offerto 90.3 milioni di posti il fattore  di riempimento raggiunto è un considerevole 93.6%.  Anche per quest’anno finanziario la compagnia britannica dichiarerà un profitto ante-tasse aggirantesi sui 570 milioni di sterline pari a circa 640 milioni di euro.  Da parte sua Ryanair nel bilancio chiuso al 31 marzo 2018 ha dichiarato un profitto di 1.450 milioni di euro.  Di fatto le due compagnie  pur navigando su differenti valori hanno sempre macinato utili. Questi i loro profitti operativi dichiarati negli ultimi cinque esercizi.

PROFITTI OPERATIVI in dollari USA

EasyJet                Ryanair

2017/2018           750 m                   1.960 m

2016/2017           515 m                   1.679 m

2015/2016           718 m                   1.609 m

2014/2015           1.060 m                1.300 m

2013/2014             960 m                   885 m

Tutto sembrerebbe procedere per il meglio, tuttavia non è male ricordare quali nubi si addensano per l’imminente stagione invernale.

In un recente comunicato Ryanair ha avvisato che (3)

Ryanair non può escludere ulteriori interruzioni nel terzo trimestre (Ott-DIC), che potrebbero portare ad ulteriori aggiustamenti nella capacità invernale offerta”. Ricordando che l’inverno è notoriamente la stagione più critica per le compagnie aeree è facile prevedere che i prossimi mesi non saranno facili.  Durante la stessa dichiarazione è stato anche precisato che: “Mentre questa estate abbiamo gestito con successo cinque scioperi che hanno riguardato il 25% dei nostri piloti irlandesi, due recenti scioperi coordinati da parte del personale di cabina e dei piloti in cinque nuovi paesi dell’UE hanno avuto ripercussioni sul numero di passeggeri attraverso cancellazioni.Ciò ha avuto ripercussioni anche sul nostro yield  e le tariffe applicate. Tuttavia nonostante queste interruzioni va ricordato che in entrambi i giorni di sciopero abbiamo operato per oltre il 90% del nostro programma.”

Di recente entrambe le compagnie si sono cimentate in programmi di acquisizioni approfittando del collasso di Air Berlin. Ryanair ha puntato su Laudamotion, la compagnia fondata da Niki Lauda poi venduta e riacquistata dal campione di formula Uno dopo il fallimento di Air Berlin, mentre Easyjet da parte sua  usando gli assets di Air Berlin ha lanciato a gennaio di quest’anno le operazioni da Berlino-Tegel. Come è ovvio che sia queste due operazioni incideranno sui risultati finanziari durante la fase di avvio. La Easyjet prevede che le operazioni su Tegel incideranno per 155 milioni di sterline in perdita nel primo anno di avvio, mentre Ryanair ha avvertito che l’acquisizione di Laudamotion comporterà nel primo anno una perdita intorno ai 150 milioni di euro. In aggiunta a profitti in diminuzione per i suddetti motivi, bisognerà poi tener presente il problema del caro petrolio.

Il prezzo a barile del Brent Crude è salito dai 54,9 dollari del 2017 ai circa 70 $/barile del corrente anno. Le previsioni parlavano di di 60 dollari.   Tutti i vettori ne saranno coinvolti e a causa di ciò la IATA prevede che la voce carburante inciderà per il 24.2% sul totale dei costi operativi rispetto al 21,4% del 2017.Ryanair inoltre dovrà con ogni probabilità confrontarsi con nuove agitazioni e relative cancellazioni.Per il momento ci sono 50 milioni di passeggeri che dividono Easyjet a Ryanair, vedremo come e se le spese per le acquisizioni, caro carburante e agitazioni faranno diminuire la forbice.Di certo si può dire che le tranquille annate senza problemi cui la compagnia irlandese ci aveva abituati negli anni passati sono ormai tramontate.

 

(1)  Il dato Easyjet è tratto dal bilancio al 30/9/2017 il quale mostra un revenue x seat di sterline 58,23 ; il dato Ryanair è ottenuto dal rapporto fra il revenue complessivo 7.151 milioni di euro diviso per 130 milioni di passeggeri trasportati. Il bilancio Ryanair è quello che chiude al 31 marzo 2018.

(2) La Easyjet chiude i suoi bilanci al 30 settembre; la Ryanair al 31 marzo. La prima usa le sterline, la seconda l’euro; è per questo motivo che abbiamo tradotto le cifre in dollari Usa onde permettere le comparazioni.

(3) Questo il testo della dichiarazione rilasciata il primo ottobre scorso: “Ryanair cannot rule out further disruptions in Q3, which may require full year guidance to be lowered further and may necessitate further trimming of loss-making winter capacity” (https://news.sky.com/story/ryanair-profit-warning-as-strikes-and-oil-prices-take-toll-11514082)

tratto da www.aviation-industry.com