di Liliana Comandè.
Tre chiusure di noti T.O., hanno acceso discussioni all’interno del mondo agenziale. Quali altre sorprese ci riserverà il nuovo anno?
L’anno che ci siamo appena lasciati alle spalle si è concluso non propriamente bene. Un Natale e un Capodanno non proprio da fuochi d’artificio, così come gli ultimi 4 mesi dell’anno.
Fa sempre male veder chiudere delle attività ma nel turismo, da anni, è incominciato il periodo di “quasi ecatombe” per molte agenzie di viaggio e alcuni tour operato più o meno grandi.
Quando a chiudere i battenti sono poi aziende che si sono sempre comportate bene sia nei rapporti con gli agenti di viaggio sia con la clientela di questi ultimi, ecco che fa male dover apprendere della loro chiusura.
L’unica nota positiva in un settore nel quale stanno proliferando alcuni T.O, sui quali bisognerebbe riflettere bene prima di affidare loro la propria clientela, è che non hanno causando danni alle agenzie dettaglianti e ne sono usciti a testa alta.
Fra gli ultimi operatori usciti di scena troviamo Marcelletti, storico T.O. sul Messico e sull’America del centro-sud. Mai avremmo potuto immaginare una sua uscita da questo settore, ma ne è uscito con signorilità avvisando le agenzie che lavoravano con lui che avrebbero onorato l’emissione dei biglietti già pagati dalle agenzie, ma che poi avrebbero chiuso l’attività.
TUI Italia, invece, ha lasciato basiti tutti quanti. Nessuno poteva immaginare che, a fronte di un tot di fatturato, le perdite ammontavano ad una bella cifra, ma anche lei non lascia “feriti sul campo”. Ci dispiace vivamente per le 50 persone che sono rimaste senza lavoro e speriamo tutti che trovino presto una nuova sistemazione in qualche altro T.O.Una lettera dell’amministratore delegato, Marco Amos, ha annunciato la cessazione di tutte le operazioni e la messa in liquidazione volontaria della società. Le attività termineranno al 15 marzo e fino a quella data saranno onorate tutte le prenotazioni con data di ritorno entro il 15 marzo.
Quirino Falessi, direttore commerciale di Tui Italia, volto noto per essere stato anche una figura di punta ne I Viaggi del Turchese, marchio molto noto al mondo agenziale, ha commentato questa chiusura con lo stile e la calma che lo contraddistingue. Sicuramente lo ritroveremo presto quale responsabile di grandi realtà italiane.
L’ultimo in ordine di chiusura è Viola Vacanze, fondata da una decina di anni da Giulio Scognamiglio, proveniente da varie grosse realtà, che aveva scelto di specializzarsi sul Mare Italia, proponendo soprattutto il Sud Italia…
Anche Viola Vacanze, si è congedata con stile e con un po’ di rammarico per come sono andate le cose ma con un consiglio rivolto a chi rimane ancora in questo settore. Ci fa piacere pubblicare il messaggio di commiato di Giulio augurando anche a lui di ricollocarsi presto in una solida realtà che sappia riconoscere la sua professionalità e grande esperienza nel turismo.
“Caro collega, amico collega
L’esperienza di Viola Vacanze è giunta al termine.
Senza nessun ferito e nel pieno rispetto dei nostri clienti ai quali abbiamo sempre dedicato tutte le attenzioni possibili. Con l’etica di chi è consapevole che non vende posti letto, ma che si occupa del tempo libero degli altri e dei loro sogni, delle loro pulsioni. Quindi i momenti, quelli belli, da condividere al mare o in un luogo lontano, cercando di dimenticare una vita fatta di frenesia e del correre a volte senza sapere perché.
Le nostre residenze, i nostri hotel “profilati” nei servizi, i nostri villaggi club dove la correttezza dell’erogazione dei servizi era il nostro pensiero quotidiano. Abbiamo anche commesso errori, sia chiaro, ma sempre con la passione del nostro lavoro e con il rispetto dei ruoli, cercando di collocare Viola in una “zona” dove essere “sartoriali” anche su un prodotto standard come il mare Italia. Era una giusta logica. Essere piccoli e attenti. Fare numeri “umani” verificando la marginalità del prodotto, vera e unica cartina tornasole di una attività commerciale e di servizi.
Il mondo intero è andato, forse troppo velocemente, verso una direzione diversa che ha reso inevitabile, il confronto con indicatori spesso complessi. Il completo abbattimento del margine di guadagno, o almeno la rinuncia parziale a esso per poter vendere di più. Perché si vende solo se i bambini gratuiti son due e non più uno, se la gratuità è fino ai 18 anni e non 14 e via dicendo, facendo si che le piccole attenzioni di un prodotto di qualità, sempre con la sensibilità ai prezzi molto competitivi, venissero spazzate dal solo ed esclusivo orientamento al prezzo, al netto di quelle aziende che hanno fatto investimenti sui loro brand , e alle quali vanno i miei sinceri complimenti, e che, probabilmente, riescono a non depauperare troppo le loro marginalità. E allora le camere non ne servono più mille ma cinquemila, di partenze garantite non più 10 ma 50…
Insomma aumentare le acquisizioni di magazzino stretti tra un mercato che chiede prezzi sempre più bassi, albergatori che chiedono cifre determinate dagli innegabili costi di gestione, e costi aziendali interni nel pieno rispetto dei nostri collaboratori che (e non avevamo dubbi), hanno da subito una nuova collocazione professionale.
Ed era la nostra priorità, perché i nomi delle persone che ci hanno accompagnato in questa avventura, con i loro limiti, difetti e discussioni reciproche, hanno fatto parte della nostra quotidianità e quindi, innegabilmente, della nostra vita.
Non vogliamo fare riferimento ad azioni e scorrettezze che hanno minato e parzialmente compromesso l’equilibrio di Viola Vacanze perché per quello abbiamo attivato le giuste procedure giuridiche, anche se per noi inusuali.
Ma più di tutti esiste la nostra responsabilità, unitamente alla voglia di cambiare pagina, di occuparci di altro in forme nuove e in modalità più “aperta”.
Viola si è semplicemente esaurita.
Ha vissuto di un grande rispetto e di un percepito a volte commovente, ma si è esaurita e abbiamo deciso di lasciarla andare”
Viola Srl.
“Nota più personale…
In qualità di amministratore delegato e fondatore di Viola, ringrazio tutti quelli che in questi anni ci hanno accompagnato lavorando al nostro interno e a tutti voi, gentili colleghi, che avete contribuito a questo “quasi decennio”.
E’ stato un onore interloquire con voi, parlare di prodotto e cercare, nella intimità di uno sguardo amico, una luce, una via migliore e più serena, di quella che siamo stati costretti a percorrere in questi ultimi faticosi e complicati 10 anni.
Siate innovativi e cambiate le cose intorno voi, spostate i mobili delle vostre agenzie e coloratele di gioia e della vostra essenza. Non sprecate il vostro tempo dentro l’ampolla della lamentazione, agite, cambiate, andate su altre soluzioni anche se all’inizio vi renderanno inquieti. Dentro l’inquietudine e il dubbio, c’è la probabilità di incontrare la bellezza e di essa nutrirsi. Siate connessi emotivamente e guardate dentro di voi, perché la vita è una dono straordinario.”
Vi abbraccio ma non vi abbandono. Sappiatelo.
Giulio Scognamiglio
Ecco, una lettera amara ma che funziona anche da sprone per chi sta perdendo la speranza di proseguire in questa attività che diventa ogni giorno più difficile.
Grazie a quanti ci hanno insegnato che si può uscire di scena da signori e non da “Furbetti” come ce ne sono stati tanti che hanno chiuso da un giorno all’altro senza pagare stipendi e liquidazioni al personale.
In compenso c’è chi si è riciclato costruendo alberghi all’estero (commercializzati da operatori italiani) , aprendo un nuovo tour operator dove non figura il suo nome, oppure facendo la bella vita “alla faccia” di chi ha perso “capra e cavoli”.