Una settimana fa Confindustria Alberghi aveva apprezzato la rapidità di intervento del Governo a favore del settore e oggi, pur riconoscendo l’effetto positivo delle misure individuate nel DL ”Cura italia”, l’Associazione chiede ulteriori e necessari interventi per l’hotellerie italiana.
Pur riconoscendo il valore delle misure, dagli ammortizzatori sociali, alla sospensione dei pagamenti, e nella consapevolezza che la moratoria sui mutui offrirà una boccata di ossigeno alle imprese, Confindustria Alberghi chiede che vengano a breve affrontate ulteriori questioni che – come ampiamente descritto in una lettera inviata al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, al Ministro Dario Franceschini e al Sottosegretario Lorenza Bonaccorsi, lo scorso 10 marzo – sembravano essere state recepite ma che di fatto sono state lasciate in sospeso.
Tra i grandi assenti i provvedimenti dedicati ai canoni di affitto.
Nella pratica oggi insostenibili, pesano come macigni sulle spalle di tante aziende alberghiere, costituiscono con il fermo totale del settore, la prima e più urgente emergenza per molte realtà. Se non si interverrà rapidamente, si rischia alla ripartenza di non trovare più molti operatori.
Altra questione importante, perché incide fortemente sulla disponibilità finanziare degli hotel e su cui è grande l’attenzione, è quella relativa ai costi tra penali e cancellazioni che si sono determinati in queste settimane a causa delle misure per il contenimento dell’epidemia costringendo le strutture a restituire anche quanto già incassato a titolo di caparra o prepagata. Purtroppo la misura dei voucher è arrivata in ritardo, fuori tempo massimo rispetto alle esigenze delle aziende che hanno già dovuto provvedere al rimborso di chi, per cause di forza maggiore, aveva annullato il proprio soggiorno.
Resta quindi aperta la questione e torniamo a chiedere al Governo una misura che affronti questo aspetto che colpisce le imprese proprio dove oggi sono più scoperte, la liquidità necessaria a garantire la continuità aziendale.
E comunque, già dal prossimo decreto di aprile, sarà importante guardare anche a misure a sostegno della domanda, come il credito di imposta per le vacanze in Italia, per essere pronti a ripartire non appena le condizioni lo permetteranno.
Siamo consapevoli della drammaticità di questo momento e della complessità delle risposte a cui il Governo è chiamato, ma crediamo che il patrimonio di imprese, valori, persone che costituisce il sistema turistico italiano, debba essere preservato oggi, nella consapevolezza che domani – speriamo il prima possibile – potrà tornare a portare il suo contributo all’economia del Paese.