“Le navi da crociera non abbandonano Venezia; anzi esiste già da tempo una precisa volontà di riprendere a toccare scalo in Laguna, prevedendo soste nel porto di Venezia già quest’anno, che rispondano, certo, alle esigenze economiche della città (come ben espresso dai tanti lavoratori nella giornata di ieri), ma tengano soprattutto conto dell’unicità della città e della sostenibilità in modo conscio e maturo”.
A scendere nuovamente in campo, questa volta sulla “fuga” verso Trieste delle prime navi di grandi compagnie crocieristiche intenzionate nelle prossime settimane a ripartire dopo il lockdown, è Alessandro Santi, coordinatore della Venezia Port Community.
“Non si tratta di un esodo – sottolinea Santi – e proprio in queste ore sono in corso valutazioni congiunte e confronti serrati con enti e istituzioni, proprio per pervenire a un “ritorno responsabile” in Laguna”.
Tutto è oggettivamente reso più complesso da 8 anni di non scelte e di decisioni rinviate: ciò ha generato una situazione generale di insicurezza, che nulla ha a che fare con il Covid-19, ma che richiederebbe, oggi più che mai, indicazioni chiare e interventi decisi atti ad accogliere, in un quadro consapevole e di sostenibilità, le navi da crociera che rappresentano una risorsa irrinunciabile per il turismo e l’economia della città e del suo porto.