Di Antonio Bordoni.

 

Oggi, con l’avvenuta inaugurazione delle linea metro da San Babila,  a maggior ragione possiamo davvero equiparare Linate  al London City Airport.

Eccezionalmente comodo, facilmente raggiungibile e in pratica inserito nel tessuto urbano della metropoli lombarda: è questo che oggi serve ad un moderno scalo per farlo preferire all’utenza in particolar modo quando è attiva la concorrenza dell’alta velocità.

E pensare che appena nell’ottobre 1996 il famigerato “Decreto Burlando” cui fecero opposizione tutte le compagnie aeree straniere, disponeva il mantenimento a Linate della sola navetta Milano-Roma. Mossa attuata con l’intento di favorire l’accordo di Alitalia con Klm e dare vigore allo scalo della “grande Malpensa”.

A tal proposito va anche ricordato che quando il ceo di Klm Leo van Vijk decise di rompere l’accordo siglato con Alitalia forse la ragione mai confessata, ma che più rispondeva a realtà, era data dal rischio che nella futura compagnia unificata AZ/KL gli olandesi si ritrovassero a confronto ancora con la partecipazione azionaria del governo italiano e con le – del tutto prevedibili – nefaste conseguenze che ciò avrebbe potuto comportare. Un timore questo che ben comprendiamo se pensiamo che arrivati al 2023 il governo italiano ancora controlla Ita Airways.

In una nostra precedente newsletter emessa all’indomani della pubblicazione dei dati ENAC riferiti al 2022 (1) annotavamo quanto segue:

Se il maggior polo aeroportuale italiano viene indicato essere quello di Roma con i due scali di Ciampino e Fiumicino, rimane il fatto che aggiungendo il traffico dello scalo di Bergamo ai due aeroporti di Linate e Malpensa, il gruppo dei tre aeroporti dell’area lombarda supera abbondantemente quello di Roma.  Il fatto che Linate e Malpensa siano gestite da SEA, mentre Bergamo è gestita da altra società (Sacbo), non può essere un valido motivo per non agglomerare i tre scali  in un’unica area operativa.

 

FCO/CIA  (29.1+3.4) =            32.5 milioni passeggeri

MXP/LIN  (21.2+7.6) =            28.8 milioni di passeggeri

BGY         (13.1)

MXP/LIN/BGY                        41.9 milioni di passeggeri

 

Stessa considerazione si può applicare anche al numero movimento aeromobili, il quale in ogni caso è superiore a quello dei due scali romani anche senza includervi Bergamo.

 

FCO/CIA  (208 + 22) =            230 mila movimenti

MXP/LIN  (177+75)  =            252 mila movimenti

BGY   (85)

MXP/LIN/BGY =                     337 mila movimenti

 

Essendo il traffico aeroportuale basato sul concetto di “catchment area” appare del tutto evidente come il polo lombardo debba venir considerato il primo  centro di traffico aereo italiano. Ricordiamo che lo scalo di Bergamo si trova a soli 54 km dalla città di Milano.

Ora per Linate quello che rimane da chiarire è a chi andranno gli slot che Ita Airways dovrà rilasciare per congiungersi a nozze con Lufthansa.

Wizz Air e Easyjet hanno già avanzato le loro richieste. (2) Si prospetta una nuova battaglia, dopotutto lo dimostrano i numeri che abbiamo riportato: Milano è il polo numero 1 aeroportuale italiano.

 

  • “ Enac, dati di traffico 2022” emessa il 12 maggio 2023
  • Sull’argomento vedi la nostra newsletter “Si è aperta la caccia agli slot di Linate” emessa il 30/06/2023

 

Tratto da www.Aviation-Industry-News.com