Di Stefano Modena
Un viaggio artistico e collettivo tra installazioni luminose, dialogo e creatività condivisa
Nel cuore dell’Europa prende forma un progetto visionario che mette al centro la bellezza, la comunità e un messaggio universale: Imagine Peace, iniziativa culturale transnazionale che, attraverso la light art, esplora il potere della luce come linguaggio comune capace di connettere popoli, generazioni e idee.
Cofinanziato dall’Unione Europea, Imagine Peace non è solo una rete di festival della luce: è una piattaforma culturale che attraversa confini e mentalità, unendo cinque celebri eventi internazionali – il Bressanone Water Light Festival (Italia), il Copenhagen Light Festival (Danimarca), l’Essen Light Festival (Germania), Fjord Oslo (Norvegia) e il Visualia Festival of Light di Pola (Croazia) – sotto un unico obiettivo: illuminare il concetto di pace attraverso la forza dell’arte.
LA LUCE COME MESSAGGIO DI PACE
Imagine Peace si propone di andare oltre l’esperienza estetica e di diventare un’occasione di riflessione collettiva. Attraverso spettacolari installazioni luminose, performance dal vivo e opere immersive, il progetto racconta la pace come processo attivo, fatto di ascolto, incontro e partecipazione. Gli artisti selezionati per le prime tappe incarnano questa filosofia con linguaggi eterogenei e suggestivi:
- Eva Esmann Behrens (Danimarca), con le sue proiezioni poetiche su materiali naturali,
- Alessandro Lupi (Italia), maestro nell’inganno percettivo e nell’immersione sensoriale,
- Claudia Reh (Germania), pioniera della light art analogica,
- Petar Šćulac (Croazia), che fonde pittura, scenografia e atmosfere luminose,
- Julia Shamsheieva (Ucraina), autrice di opere digitali 3D e video mapping di respiro internazionale,
- lo studio VOID (Norvegia), all’incrocio tra design interattivo, architettura e arte computazionale.
A questi artisti se ne aggiungeranno altri lungo il percorso, garantendo uno scambio culturale continuo e l’ampliamento di una narrazione corale.
UN PROGETTO EUROPEO CHE PARTE DALLE PERSONE
Imagine Peace non parla solo “al” pubblico, ma con il pubblico. Ciascuna tappa del progetto è accompagnata da laboratori creativi che coinvolgono le comunità locali, dai giovani della Gen Z ai Baby Boomer, in un confronto intergenerazionale sui temi della pace, dell’identità e della coesistenza. Da Essen a Copenaghen, passando per Bressanone, i workshop – guidati dagli stessi artisti – si trasformano in spazi di espressione libera, dove ogni gesto, parola o installazione diventa parte di un racconto comune.
Nel corso del 2025, i prossimi incontri si svolgeranno a Pola, con il contributo dell’artista italiano Alessandro Lupi, e a Oslo, con l’intervento del croato Petar Šćulac. Occasioni preziose per riflettere insieme su come costruire una cultura della pace, non astratta ma concreta, visibile, partecipata.
L’ARTE INCONTRA LA SCIENZA
A garantire profondità e rigore scientifico al progetto, la collaborazione con due importanti istituti di ricerca: l’Università di Innsbruck e Eurac Research (Italia), che studiano e supportano l’iniziativa da un punto di vista sociale, culturale e territoriale. Un connubio tra creatività e accademia che arricchisce l’impatto di Imagine Peace e lo rende un modello di co-progettazione culturale europea, sostenibile e replicabile.
UNA LUCE CHE ATTRAVERSA L’EUROPA
Con Imagine Peace, le città si trasformano in palcoscenici e le piazze in spazi di dialogo. Ma soprattutto, si accende una luce che non è solo fisica: è quella della speranza, della comprensione reciproca e della voglia di immaginare, davvero, una pace possibile.
Per chi ama viaggiare e cerca esperienze che uniscono bellezza, contenuto e partecipazione, Imagine Peace è un itinerario da non perdere: un percorso multisensoriale che invita non solo a osservare, ma a prendere parte. Perché la pace, come la luce, si propaga quando viene condivisa.
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