
La richiesta di Ryanair sarebbe un atto discriminatorio nei confronti di chi non ha dimestichezza con i supporti digitali
AIAV – Associazione Italiana Agenti di Viaggio – ha chiesto un confronto immediato con Ryanair sulla decisione di introdurre l’obbligo per tutti i passeggeri di munirsi di carta di imbarco digitale ottenuta attraverso l’App del vettore.
L’Associazione, pur comprendendo le ragioni della compagnia, anche in un’ottica di sostenibilità, velocità e risparmio, per come è stato comunicato, l’obbligo risulterebbe sicuramente discriminatorio nei confronti di tutti quei passeggeri, soprattutto anziani, che hanno scarsa dimestichezza con i supporti digitali.
Ryanair dichiara che l’80% dei passeggeri già utilizza il sistema digitale, ma non può ignorare che il restante 20%, che poi equivale a circa 40 milioni di viaggiatori, molti dei quali Italiani, che per varie ragioni, compresa l’età, non sono in grado di gestire in autonomia un’operazione come il check-in online e, in alcuni casi, non dispongono nemmeno di uno smartphone.
Clienti che spesso si rivolgono alle agenzie di viaggio per ovviare al problema e che, con le nuove disposizioni, sarebbero di fatto discriminati.
Parallelamente, non sono state fornite disposizioni in merito alla gestione della biglietteria e dei check-in per i gruppi, un altro segmento particolarmente rilevante per le agenzie di viaggio.
“Questa decisione – dichiara Fulvio Avataneo, presidente AIAV – rischia di vanificare i passi compiuti dal vettore in un’ottica di inclusione e apertura nei confronti del mercato. Un’apertura che per una compagnia che occupa una posizione dominante su scala Europea è non solo auspicabile, ma anche doverosa. Abbiamo già chiesto un tavolo di confronto e un incontro alla fiera di Rimini. Ci auguriamo che venga dimostrata la stessa disponibilità e flessibilità che hanno caratterizzato i rapporti di collaborazione instaurati finora”.